Vieni via con me



14
marzo

SAVIANO AL TG LA7: LA MIA IMITAZIONE A SANREMO? DIVERTENTE, MA NON PER QUELLA BATTUTA SULLA CAMORRA

Roberto Saviano

Sembrava dovesse vivere da recluso, nascosto e segregato per motivi di sicurezza, blindato da cordoni di polizia lunghi come un’autostrada. Eppure di recente Roberto Saviano sta spesso in pubblico, così a suo agio sotto la luce del sole e pure sotto quella dei riflettori televisivi. Da una parte la notizia fa tirare un sospiro di sollievo rispetto alla sua incolumità di minacciato dalla Camorra, dall’altra suscita giudizi severi, talvolta fin troppo. A rimproverare allo scrittore antimafia un rapporto particolare con il piccolo schermo è stato soprattutto il giornalista Aldo Grasso. ”Con quella faccia da Cristo pasoliniano, Saviano si sta innamorando dei brividi che il successo tv sa procurare” aveva scritto il critico tv del Corriere della Sera. Forte delle sue ragioni, ieri sera lo scrittore ha però replicato a quel genere di critiche durante il Tg La7 di Enrico Mentana.

Le critiche sono utilissime, e fa parte del saper fare il proprio mestiere sapersi anche disciplinare. Io cerco di non espormi ma non intendo neanche strisciare lungo i muri” ha spiegato lo scrittore durante l’intervista rilasciata a Mitraglietta. Dopo l’ospitata a Che tempo che fa di domenica scorsa, ora Saviano ha iniziato un viaggio nella Penisola per presentare il suo libro composto dai monologhi pronunciati nella trasmissione Vieni via con me. “So cosa significa la solitudine e non voglio rinunciare a incontrare le persone” ha poi affermato.

Durante la chiacchierata con Mentana, Saviano ha parlato anche della gag che Luca e Paolo gli avevano riservato nello scorso Festival di Sanremo. I due comici ironizzarono sulle lunghe pause con le quali lo scrittore intercala spesso i suoi interventi televisivi. “L’imitazione a Sanremo mi ha fatto ridere. I miei familiari mi hanno anche mandato i messaggi per dirmi che ero arrivato anche lì, ma la battuta ’si sa che a Napoli c’è la camorra’ non mi è piaciuta. Banalizzare un messaggio di questo genere significa quasi invitare all’omertà” ha commentato, facendosi tutto serio.




6
marzo

CHE TEMPO CHE FA, STASERA ROBERTO SAVIANO FA FUOCO SUL CASO RUBY: EMERGE LA SOLITUDINE DI UN NONNO

Fabio Fazio, Roberto Saviano

L’ostensione mediatica avverrà stasera, a Che tempo che fa. Per definizione sarà un evento straordinario, di quelli che le personcine per bene dovrebbero aspettare con zelo, in ginocchio. Il programma di Rai3 condotto da Fabio Fazio dedicherà un’intera puntata a Roberto Saviano, il giornalista antimafia già autore del libro Gomorra. Dopo mesi l’Italia migliore si troverà ancora davanti all’altare aureo della “tv di cultura” ad accogliere il verbo del divin scrittore. Assisteremo ad una serata monografica, pensata su misura per “fare il punto della situazione” dopo Vieni via con me, il grande successo televisivo targato Fazio e Saviano andato in onda lo scorso novembre.

Ora, a quattro mesi di distanza da quella esperienza, è tempo di amarcord, di aggiornamenti. E di puntualissime réclame.  Lo scorso 2 marzo, infatti, è uscito nelle librerie il volume Vieni via con me, che raccoglie i monologhi pronunciati da Saviano nelle quattro puntate del suo programma in Rai. Ci sono proprio tutti: il sermone sull’Unità d’Italia non condivisa, la denuncia contro la macchina del fango, la disquisizione sull’emergenza rifiuti a Napoli o l’allarme sull’espansione della criminalità organizzata al Nord, che aveva fatto infuriare il Ministro leghista Roberto Maroni. Non mancano pagine toccanti dedicate alla lotta di don Giacomo Panizza contro la la’ndrangheta o alla vicenda di Piergiorgio e Mina Welby. Quale occasione migliore di un’ospitata a Che tempo che fa per pubblicizzare il libro?

Per una sera tornarà a vivere in tv la Repubblica dell’Elenco fondata in diretta a Vieni via con me. Saviano parlerà della sua esperienza televisiva e del suo rapporto con la politica ci aggiornerà su alcune vicende già trattate. Secondo indiscrezioni, durante la registrazione del programma in onda stasera, Robertino ha parlato ancora della “macchina del fango” che ”produce narconotizie e può essere fermata solo dalle persone (…) la delegittimazione prende un solo elemento e lo utilizza contro“. Lo scrittore ha poi fatto riferimenti espliciti al caso Ruby, spiegando che un conto e’ il privato, che e’ sacro e va difeso, un conto e’ un reato. Non solo, secondo Saviano i documenti dell’inchiesta che coinvolge Silvio Berlusconi sono “carte di solitudine” che riguardano “una persona anziana, un uomo solo, un nonno che si trova in quella situazione“.


28
dicembre

SGARBI, VESPA, FERRARA: SUI PALINSESTI L’OMBRA DEL NUOVO TRIDENTE MEDIATICO DI CENTRODESTRA

Bruno Vespa

I nomi sono quelli anticipati e discussi nei giorni scorsi: Vittorio Sgarbi, Bruno Vespa e Giuliano Ferrara. Volti noti che potrebbero diventare il nuovo tridente d’attacco del centrodestra, personaggi scelti per fare da contraltare mediatico ai blasonatissimi Santoro, Floris, Fazio (ma anche Dandini, Lerner, Annunziata…). I prossimi palinsesti, come prontamente riportato stamane su Il Giornale, pare abbiano una pretesa non da poco, quella di ristabilire la pluralità delle voci nei programmi d’approfondimento della tv pubblica. Una mission (im)possible che comporterà spaccature e frizioni soprattutto nel Cda. Già settimana scorsa i consiglieri di maggioranza avevano stoppato il DG Masi sull’approvazione dei piani di produzione, rimproverando proprio a lui dei palinsesti sbilanciati a sinistra (leggi qui).

Il primo progetto riguarda Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte sarebbe pronto ad approdare in prima serata con uno show fatto di “idee, valori, spiritualità, arte. Un prodotto che, pare di capire, dovrebbe inserirsi nella scia di Vieni via con me, il programma di successo condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano su Raitre. Il progetto di Sgarbi è ancora al vaglio dei piani alti di Viale Mazzini, che ne decideranno le sorti. Nel caso venisse approvato, potrebbe andare in onda in primavera.

Bruno Vespa in prima serata. La notizia aveva suscitato stupore e pareri contrastanti anche tra i nostri lettori, eppure ad avanzare la proposta era stato Nino Rizzo Nervo durante il Cda di settimana scorsa. Il consigliere d’opposizione aveva eletto il giornalista a testimonial indiscusso” dell’approfondimento sulla rete ammiraglia, e aveva lanciato l’idea di mandarlo in prima serata alla stregua di Floris e Santoro. In effetti Raiuno relega ormai da anni il dibattito e l’informazione alle cerimoniose seconde serate di Porta a Porta, riservando il prime time all’intrattenimento e alle fiction. Un tabù, quest’ultimo, che ora sembra cominci a vacillare.





22
dicembre

FABIO FAZIO – ROBERTO SAVIANO PERSONAGGI DEL 2010 DOPO RATZINGER E OBAMA

Fabio Fazio - Roberto Saviano

Chiusura d’anno e rituale momento dedicato a bilanci e consuntivi vari. Immancabili le varie classifiche di gradimento sul 2010. Un dato molto significativo è quello che emerge dal sondaggio condotto da Digis per conto di Skytg24 su un campione di mille italiani scelti per essere il più possibile rappresentativi dell’italico popolo. I personaggi dell’anno solare in via di estinzione, questo il tema della rilevazione con risultati a dir poco sorprendenti.

Su scala nazionale infatti risulta Papa Benedetto XVI il personaggio più popolare, seguito dal presidente Usa Barack Obama. Verdetti fin qui abbastanza plausibili se consideriamo che stiamo parlando della massime espressioni nell’immaginario del potere spirituale e temporale. Sorprende invece la presenza sul terzo gradino del podio del tandem d’attacco di Vieni Via con me, Fabio Fazio e Roberto Saviano, votati soprattutto dai giovani e dagli intervistati residenti nell’Italia centrosettentrionale.

Ratzinger molto vivo invece nell’immaginario degli anziani. Seguono nella memoria degli italiani la coppia Mondaini-Vianello, Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi che si deve accontentare della sesta posizione. Tra i politici per ovvie ragioni di popolarità recente balzano alle cronache Nichi Vendola e Gianfranco Fini. Tra gli outsider l’uomo degli scandali Assange, lo Special One Mourinho, il discusso Marchionne e l’assopigliatutto Belen Rodriguez.


18
dicembre

OSSI DI SEPPIA: FENOMENOLOGIA DELLA TV DEI LIMONI SPREMUTI

Gerry Scotti

«Non domandarci la formula che mondi possa aprirti, / sì qualche storta sillaba e secca come un ramo. / Codesto solo oggi possiamo dirti, / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo». Così si esprimeva, desolato, Eugenio Montale davanti al triste spettacolo del mondo di quasi un secolo fa. Lo stesso triste senso di vuoto pervade di tanto in tanto la mente dello spettatore di una tv generalista sempre meno brillante e sempre più esasperata, che vive il caos profondo di una transizione culturale verso un sistema più complesso di comunicazione.

La sindrome del limone spremuto fino al midollo, che qualche giorno fa Gerry Scotti e Antonio Ricci hanno denunciato, ha tutti i tratti della necessità e rappresenta uno step di autoconsapevolezza fondamentale. Bisogna individuare alcuni nodi di riflessione da cui ripartire per dare respiro alla programmazione. Dati alla mano la fidelizzazione del pubblico al piccolo schermo è crollata verticalmente nel settore dell’intrattenimento fino a far emergere con sempre maggior frequenza gli ottimi risultati dell’approfondimento che meno ammicca alle strategie mainstream. Basti solo vedere l’enorme riduzione della forchetta tra inchiesta e fiction, analisi e melodramma.

Vieni Via con me, a prescindere delle valutazioni politiche, ha avuto il merito di far riaccendere apparecchi spenti ormai da tempo in prima serata. Il suo miglior pregio? Avere qualcosa da dire, e avere qualcuno di autorevole a cui farlo dire. Un format dunque che nella sua semplicità d’impianto è riuscito a riportare il problema della rappresentazione nelle dinamiche comunicative del piccolo schermo, una trasmissione capace di restituire dialettica all’interno dei gruppi che lo hanno scandagliato con sensazione di piacevolezza. Tutto il resto vive più o meno con stanchezza la fase di passaggio. Se si mettono al riparo le piccole nicchie disseminate nella miriade di canali che il nuovo orizzonte sta preparando, il profilo medio delle reti attorno alle quali si concentrano più spettatori risulta per lo più dominato da esasperazioni autoriali e un voyeurismo che lancia il sasso ma ritira la mano, non appena l’immagine cruda della realtà può far scaturire riflessioni amare e destabilizzanti.





9
dicembre

MAURO MASI REPLICA ALLE ACCUSE: NESSUNA CENSURA SU FAZIO E MAZZETTI. ORA IL SUO GRATTACAPO SONO LE SPESE DEL MINZO

Mauro Masi

Mauro Masi vuole precisare due o tre cosette. Non ci sta ad essere ritratto dai giornali come il grande Censore di Fabio Fazio, colui che avrebbe rimproverato il conduttore dei record per aver sforato di soli due minuti in una puntata del suo Vieni via con me. E guai a chi lo accusa di iniquità per quella sospensione di 10 giorni rifilata al capostruttura di Raitre Loris Mazzetti (maggiori info qui). A partire da quegli episodi, infatti, il Corriere della Sera aveva pubblicato un articolo a firma di Aldo Grasso intitolato “Rai due minuti di follia”. Una prosa critica che non è piaciuta al DG di Viale Mazzini, il quale ieri ha replicato a tono sullo stesso giornale.

Nessuna censura. Mauro Masi assicura che nonostante le dichiarazioni “furbine” di Fazio non c’è stata nessuna reprimenda nei suoi confronti, ma soltanto “una lettera di routine che la Direzione del palinsesto manda da decenni in casi analoghi a tutte le trasmissioni e a tutte le reti, in particolare quando ci sono gli spostamenti di spot pubblicitari“. La stessa interpretazione l’aveva data il viceDG Antonio Marano, che nei giorni scorsi aveva posto il problema degli affollamenti pubblicitari e definito “cavolate” le parole sdegnate del conduttore di Raitre.

La mazzata a Mazzetti, invece, non c’entra nulla con lo sforamento di Vieni via con me. Il capostruttura della terza rete “ha in corso una procedura disciplinare che è la settima consecutiva applicatagli da diverse Direzioni Generali” ha replicato Masi sul Corriere, spiegando che anche il Presidente Paolo Garimberti lo aveva sollecitato ad agire in tale direzione. Nella sua risposta al giornalista Grasso, Masi ha ostentato sicurezza vantando di “non nascondersi dietro a soluzioni ‘furbine’ care a molti” ma di metterci la faccia e la reputazione.


6
dicembre

VIENI VIA CON ME: PAOLO RUFFINI RIMPROVERATO PER 2 MINUTI DI SFORO, LORIS MAZZETTI SOSPESO

Fabio Fazio e Roberto Saviano

Fabio Fazio e Roberto Saviano

UPDATE: Di seguito la risposta del ViceDG Antonio Marano (da Repubblica/Dagospia):

“A me non piacciono gli artisti come Fabio Fazio, che sputano nel piatto in cui mangiano. L´ultima puntata di “Vieni via con me” avrebbe dovuto chiudere alle 23.10 e invece è slittata fino alle 23.39. Questo ha causato lo spostamento di un break pubblicitario, quindi un danno all´azienda. Fazio dice cavolate, non capisce che il problema è quello degli affollamenti pubblicitari, e di sicuro non è vero che ha chiuso l´ultima puntata con 2,5 minuti di ritardo”

Succedono cose strane in quel di Viale Mazzini. L’evento della stagione televisiva appena conclusasi, Vieni via con me, chiude con il 29% e oltre 8 milioni di telespettatori (battendo ogni record della terza rete) e nessun dirigente Rai, tolto il Direttore di Rai3 Paolo Ruffini, ha mai espresso complimenti alla coppia Fazio-Saviano nel corso delle quattro puntate (tutte dagli ascolti da capogiro) nè – ci mancherebbe – ha osato avvicinarsi agli studi di Via Mecenate (escluso Antonio Marano, presente alla prima puntata). Non è invece mancata la dichiarazione del Consigliere Antonio Verro sul successo di Filumena Marturano, che ha totalizzato un “misero” seppur clamoroso 20% ma ben lontano dai fasti del programma Endemol. Che strano…

Non solo niente dichiarazioni, a Vieni via con me l’azienda non ha concesso neanche la mezz’ora extra richiesta per l’ultima puntata e anzi, come ha rivelato Fabio Fazio a Che tempo che fa, sulla scrivania di Paolo Ruffini è arrivata una bella lettera di rimprovero dalla Direzione del Palinsesto per aver sforato, udite udite, di ben 2 minuti e mezzo oltre l’orario consentito nel quarto appuntamento, facendo slittare il successivo break pubblicitario. Eppure nessuno ha mai avuto nulla da ridire sugli sfori recidivi di altri show. Che strano…

Per non farsi mancare nulla, il capostruttura di Rai3 Loris Mazzetti (e capoprogetto di Vieni via con me) è stato sospeso per 10 giorni (a cui devono aggiungersi altri 15 giorni collezionati per questioni passate) dalle sue funzioni per alcune dichiarazioni sulla Rai, su Vieni via con me e per alcune dichiarazioni rilasciate ad un programma di La7 ritenute non consone dalla dirigenza e lesive dell’immagine dell’azienda. Mazzetti, che può ricorrere all’arbitrato aziendale, non è nuovo a certe “sparate” e già in passato ha ricevuto dei provvedimenti disciplinari di questo tipo (per colpa dei quali rischia anche il licenziamento, al momento “scampato” per vie delle attenuanti concesse grazie alle giustificazioni fornite in risposta al richiamo).


1
dicembre

VIENI VIA CON ME, UN PICCOLO GRANDE FRATELLO 10 ANNI DOPO

Vieni via con Me - Roberto Saviano

Sono contento degli ascolti di Vieni Via con Me. Il programma di Fazio e Saviano è un piccolo Grande Fratello 10 anni dopo: come il papà di tutti i reality è stato il capostipite della real-tv che ha fatto capolino nel 2000 ed imperversa tuttora sul piccolo schermo nostrano, la premiata coppia di via Mecenate ha avuto il merito, un decennio più tardi, di aver dato prova che un’altra televisione è possibile.

Uno show di rottura che potrebbe segnare l’inizio dell’era post-reality della televisione nostrana. E non è il caso di dire per fortuna o purtroppo. In una tv di transizione come quella degli ultimissimi anni era ovvio che prima o poi esplodesse un nuovo fenomeno che avrebbe rappresentato una nuova via di Damasco per l’italica televisione. Proprio come 10 anni fa, quando -con ogni probabilità- il pubblico non vedeva l’ora di guardare ciò di cui adesso non ne può più. Che poi in Italia non si conoscano mezze misure e la moltiplicazione di programmi simili è più prolifica di quella dei pesci è decisamente un’altra storia.

Poco importa che il programma sia schierato o meno. Vieni via con Me ha avuto un merito: riuscire a far riflettere, sia che si fosse d’accordo con quanto detto, sia in caso contrario. E nel bene o nel male, un prodotto televisivo deve far questo. Quando alla cassa del supermercato senti favellare insistentemente del nuovo show di Raitre, il gioco è fatto.

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