Studio Allagato



31
marzo

VICTOR VICTORIA IN ONDA DAI CAMERINI. COMPLETAMENTE ALLAGATO LO STUDIO DELLA CABELLO.

Victoria Cabello è inarrestabile, e pure resistente all’acqua. La conduttrice darà dimostrazione di questo super potere stasera nel corso di un’insolita puntata di Victor Victoria, il suo show del mercoledì in onda alle 23:40 su La7. I telespettatori assisteranno infatti a una versione del tutto originale del programma, registrata nei camerini, davanti ai bagni dello studio e a un passo dalla sartoria. La scelta della location non è stata un’originale trovata degli autori ma una necessità dettata dall’emergenza, dopo che un acquazzone abbatutosi ieri su Milano aveva completamente allagato lo studio. A quel punto le possibilità erano due: chiamare la Protezione Civile o fidarsi dell’intraprendeza della Cabello.

Forse per motivi di tempo, a La7 hanno scelto la seconda, andando in contro a tutti gli imprevisti del caso. Senza discuterne troppo è stata presa la soluzione più immediata, quella di creare uno studio improvvisato nei camerini e di iniziare la registrazione. Due divani, un comodino con sopra un televisore e poco altro hanno costituito la scenografia di una puntata di Victor Victoria che sicuramente si farà ricordare. Dopo l’iniziale disagio lo show è andato avanti secondo i ritmi e gli scambi di battute vivaci a cui siamo abituati, ma non senza le inevitabili gag che un imprevisto simile poteva causare. La reazione più sorprendente è stata quella degli ospiti della serata, Stefano Bollani e Michele Placido, che si sono arrangiati con ironia nella precarietà della sitazione.

Il musicista, andato alla toilette poco prima che iniziasse la puntata, è rimasto chiuso nei bagni per non interrompere l’intervista dell’attore e quando finalmente è riuscito ad uscire ha scherzato sulla rivalità con Giovanni Allevi chiamandolo “coso”. Bollani ha poi proseguito con l’esilarante presa in giro del pianista sottolineando che, a differenza di quest’ultimo (che ha dichiarato di simulare i suoi pezzi tamburellando con le dita sul tavolo) non usa il tavolo per suonare ma “per magnà”.