Raiuno



31
agosto

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /8: “I LAVORATORI A PROGETTO: FIORELLO, GIORGIO PANARIELLO, GIANNI MORANDI, PAOLO BONOLIS E ADRIANO CELENTANO”

La Rai nell’era Graziale (Fiorello, Morandi, Panariello, Celentano, Bonolis)

Un’ammiraglia, qual è Raiuno, ha bisogno anche di numeri uno. O, per lo meno, che eventi speciali siano affidati a personaggi eccezionali. Non meri mestieranti, ma grandi lavoratori a progetto: sia esso un Festival della Canzone Italiana oppure un sabato sera o, ancora, uno show paillettes, lustrini e budget senza limiti. Anche Fabrizio Del Noce, neo-ex direttore di rete, quindi, ha preferito cercare fuori dalle risorse interne l’uomo giusto per il programma giusto o il contrario: il programma adatto alle corde di un fuoriclasse. 

Come nel caso dello showman più ricercato dell’etere: Fiorello. Uomo simbolo di Sky e per un soffio mancato conduttore di Striscia la Notizia, Rosario Fiorello, in realtà, non deve propriamente la sua rinascita al caro noisette, ma Stasera Pago Io, con le sue varie incarnazioni, ha avuto un colpo di coda durante La Rai nell’Era Graziale e, come tale, qui deve essere menzionato. E rimpianto. Sì, perché la corte al bravo Fiorello è durata oltre un lustro e ha prodotto solo un divertissement come è stato Viva Radiodue … e un po’ anche Raiuno; anche nella versione short (almeno nelle presto abbandonate intenzioni iniziali) Viva Radiodueminuti.

Percorso simile a quello di Fiorello, ma in tono minore e con tonfo finale, è quello che ha affrontato Giorgio Panariello. Uno show fortunato come Torno Sabato in era pre-Del Noce, tanti derivati sempre meno brillanti e meno riusciti in piena Era Graziale, e l’approdo al Festival di Sanremo. Questo, l’anno dopo Bonolis, in un’edizione che vede i suoi momenti migliori in Ilary Blasi che saluta il marito seduto in prima fila ed in John Travolta profumatamente pagato per massaggiare i piedi a Victoria Cabello. Oltre a bassi ascolti e critiche a go-go, per la conduzione in generale e per i monologhi d’apertura in particolare; entrambe le cose non all’altezza dell’evento. 




25
agosto

PER CAPIRTI: NUOVO SEGMENTO POMERIDIANO DI RAI UNO PER PROVARE A FARE LA FESTA ALLA DE FILIPPI

Per Capirti (Miriam Leone, Caterina Balivo)

A volte ritornano, in questo caso resuscitano. Non parliamo di personaggi televisivi che tornano alla ribalta, ma di format. Nel festival degli scimmiottamenti Rai lamentati pochi giorni fa da Veltroni, potremmo annoverare, ma nel nostro caso con cognizione di causa, l’ultima creazione (o meglio ricreazione) di Raiuno per smuovere il primo pomeriggio dell’ammiraglia cercando di rubare seguaci a Maria De Filippi.

La risposta al defilippico pomeriggio di Canale5 ha mille risvolti proprio perché si vuole “rubare in casa nemica proprio con il vecchio grimaldello del proprietario. Festa italiana infatti inaugurerà il suo nuovo ciclo (sintonizzarsi il 14 settembre alle 14) con un nuovo segmento, chiamato Per Capirti,  che torna a proporre il concept del conflitto generazionale traghettato al successo ben sedici anni fa da Maria de’Miracoli. Si intensificano le voci che vogliono al timone di questo nuovo mini talk del contenitore la promessa Rai, Miriam Leone.

Lasciare tutti gli assi della trasmissione in mano alla stessa conduttrice potrebbe infatti risultare vano e non aggiungere aficionados a quello che è già il pubblico di Caterina Balivo. Variare il volto del mazziere invece potrebbe risultare vincente per rosicchiare pian piano la distanza dai competitor. A Viale Mazzini valuteranno nei prossimi giorni ogni possibile strategia di riduzione del rischio: non si può sprecare un’ennesima carta.


24
agosto

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /7: “I SOPRAVVISSUTI AL CICLONE FABRIZIO: MILLY CARLUCCI, MASSIMO GILETTI, PIPPO BAUDO E MICHELE CUCUZZA”

Rai (Milly Carlucci, Pippo Baudo, Masismo Giletti, Michele Cucuzza)

Sopravvivere ad un ciclone non è facile. Soprattutto se si è un vip, che, ad ogni folata di vento, è soggetto, più di un comune mortale, ad essere tristemente esiliato da ogni teleschermo (qui qualche esempio famoso e dis-graziato). Soprattutto se quel ciclone si chiama Fabrizio (Del Noce) e l’aria viene smossa in un’epoca particolarmente dura e rigida qual è quella che ha attraversato La Rai nell’Era Graziale. Alcuni, però, sono stoicamente sopravvissuti e noi, quindi, possiamo raccontarne oggi le gesta e le alterne fortune.

La prima ad avercela fatta è Milly Carlucci. Oggi nuovamente battagliera al motto di difficile interpretazione “la bellezza è già un talento” in un appuntamento forse ancora prestigioso come è quello di Miss Italia, ma che, per lunghi anni, ha trovato rifugio in balere e piste ghiacciate, salvo barcamenarsi pure tra i vari Premio Regia Televisiva, Premio IschiaTelethon ed un sonoro flop come Uomo e Gentiluomo.

Non che Ballando con le Stelle  sia stata una cattiva occasione; come il suo spin-off dalla vita breve e non memorabile: Notti sul Ghiaccio. Tutt’altro. E la conduzione di Milly, da gran cerimoniera come solo lei sa essere, ha saputo valorizzare al meglio il programma e dare alla stessa presentatrice un ruolo di primo piano nel palinsesto Rai, seppur per pochi mesi l’anno. A noi, però, sembra le sia mancata la grande occasione, quella che fa avvicinare a tutto il pubblico in una chiave più familiare e, al contempo, permette di potersi esprimere a 360 gradi. Come Domenica In, un contenitore che la Carlucci ha sognato per anni e che ancora, però, non è arrivato. Chissà che, in un futuro non troppo lontano, il nuovo direttore di rete non decida di darle questa occasione. Magari, dopo aver visto cosa riuscirà a fare di e con il concorso di Miss Italia.





21
agosto

MISS ITALIA 2009 DIVENTA L’ENNESIMO TALENT SHOW. MILLY CARLUCCI: “LA BELLEZZA E’ GIA’ UN TALENTO”

Milly Carlucci - Miss Italia 2009 

A tutti noi hanno sempre insegnato che nascere sani e belli, come direbbe una Lambertucci qualunque, è una fortuna. No, non è vero. Almeno, non più nel 2009, non più a Miss Italia. E a dircelo è una Milly Carlucci, sorriso smagliante e vestito da sera rosso fuoco (per un servizio di giorno a bordo piscina!), dalle pagine di Tv Sorrisi e Canzoni.

La bellezza è già un talento” tuona Milly, circondata uno spaurito gruppo di ”vecchie” miss, e l’affermazione torna utile per descrivere la nuova formula del programma: “abbiamo voluto trasformare il concorso in un talent show“. Certo, la Carlucci, prima donna a condurre lo storico evento di Raiuno (e ad assumersene la direzione artistica), poi, specifica: “ma a questa [la bellezza, ndDM] devono aggiungersi personalità, carisma, simpatia“. Ma c’è, comunque, un qualcosa che non ci torna.

Eh sì, perché se “tutte le Miss saranno sottoposte a una serie di provini, che le coinvolgeranno non solo sul palco, ma anche in situazioni esterne“, ma fra gli ospiti (come si vocifera) figurerà una certa Paris Hilton, qualcosa non ci torna.


17
agosto

UN MEDICO IN FAMIGLIA 6: RITORNI ECCELLENTI E QUALCHE ADDIO, DAL 20 SETTEMBRE SU RAIUNO

Un Medico in Famiglia 6

Continua la carrellata di anticipazioni sui sequel previsti per la prossima annata televisiva, e se destano più di qualche dubbio le trame di “Capri 3” e “Distretto di Polizia 9“, la nuova edizione diUn medico in famiglia(la sesta) sembra proprio riuscire nel difficile intento di non deludere i fans, con stravolgimenti di cast e trame impossibili.

Reduce da un’ondata di repliche pomeridiane (terminate poche giorni fa a favore dell’immarcescibile “Maresciallo Rocca”), che hanno sfiorato punte del 30% di share, proprio come “Montalbano” e il più recente “Ho sposato uno sbirro”, anche la famiglia Martini sembra avere pochi rivali quanto a gradimento del pubblico. Timidamente affacciatasi sui teleschermi italiani nel 1998, la fiction prodotta da Publispei e Rai fiction, ritorna in gran spolvero il 20 settembre in prima serata su Rai Uno, a due anni di distanza dalla serie che aveva affiancato alle vicende di “Nonno Libero (Lino Banfi) & Company” quelle del medico Emilio Villari (David Sebasti) e di nonno Kabir (Kabir Bedi).

Tanto per cominciare, torna il dottor Lele Martini (Giulio Scarpati) ad occuparsi e preoccuparsi delle storie di tutti i suoi familiari; ritorna divorziato da Alice (Claudia Pandolfi, da sempre refrattaria a permanenze troppo lunghe in serie tv) e con due bambini in più: Libero Junior detto Bobò (Gabriele Paolino) ed Elena (Domiziana Giovinazzo) di otto anni, che rincontrano così, dopo qualche anno, gli altri figli di Lele, Ciccio (Michael Cadeddu) ed Annuccia (Eleonora Cadeddu). Nonostante il ruolo da padre premuroso e presente, faceva un po’ strano che Lele se ne fosse altamente infischiato del destino dei figli italiani, lasciando per anni le redini di tutta la brigata a Nonno Libero, ma “così è, se vi pare”.





10
agosto

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /5: “NUOVE COLONNE RAI: CARLO CONTI ED ANTONELLA CLERICI”

La Rai Nell’Era Graziale (Carlo Conti e Antonella Clerici)

In Rai, in questi ultimi anni, non ci sono state solo “graziate” e “dis-graziate”, ma anche volti storici, che, dopo una lunga gavetta ed in piena sintonia (o quasi!) col loro ex-direttore, hanno saputo conquistare tutto il popolo di Raiuno, quello più familiare, partendo dall’utile daytime per arrivare a decine di serate in prime time all’anno. Ci riferiamo, in particolare, a Carlo Conti ed Antonella Clerici.

Un passato da conduttore radiofonico ed in diverse emittenti private e, poi, dopo la felice parenteti di Aria Fresca su Telemontecarlo, l’arrivo in Rai con Su le Mani. Questi, in breve, i primi passi di Carlo Conti. Di lì in poi, e sempre prima dell’arrivo di Del Noce, il buon Carlo si era già fatto le ossa (e le lampade) soprattutto nel preserale dell’ammiraglia della Tv di Stato, con Luna Park ed il gradevole In Bocca Al Lupo.

Unico uomo sempre in auge durante l’Era Graziale, Conti presenta ben cinque edizioni di Miss Italia, inframezzate dalla “simpatica” parentesi Goggi-Bongiorno. I  veri successi, però, vanno cercati sotto il nome de I Raccomandati, I Migliori Anni e L’Eredità. Ed è proprio con questi due ultimi show che il conte ha ampliato il suo feudo. Con I Migliori Anni Conti ha saputo far fruttare la sua passione per la musica, prendendo le mosse da un format poco duttile come 50 Canzonissime e sposando quel gusto retrò “che fa tanto Raiuno” e, conseguentemente, “tanto auditel”. Con L’Eredità, invece, ricevuto il comodo lascito di Amadeus, è riuscito non solo a non far rimpiangere la vecchia conduzione, ma, soprattutto, a saper riadattare il programma alle proprie corde, al tempo stesso più istituzionali verso il quiz e partecipi verso i concorrenti. 


7
agosto

REAZIONE A CATENA: UN SUCCESSO DA PROMOZIONE PER PUPO E IL QUIZ CHE RINFRESCA LA MENTE

Reazione a Catena

La fascia preserale è una delle più importanti e strategiche di tutta la giornata televisiva, sopprattutto per quanto riguarda le reti ammiraglie. E lo è per due motivi: il primo risiede certamente nell’importanza degli investimenti pubblicitari che vengono destinati allo slot di cui parliamo; il secondo è la strategicità della fascia oraria che traina i telespettatori ai telegiornali delle reti ammiraglie (sono fondamentali, dunque, per i risvolti che hanno sull’informazione). Eredità e Milionario a parte, molti quiz sono stati testati e molti cassati per scarsi ascolti (soprattutto in quel di Cologno Monzese) ed è risultato difficile trovare dei prodotti competitivi che intrattengano casalinghe pronte a mettersi ai fornelli e mariti di ritorno dal lavoro (i quiz ormai storici sono in onda da svariati anni e la voglia di innovare non è trascurabile). Ma in quest’estate catodica senza infamia e senza lode, il preserale di Raiuno ha colpito nel segno: Reazione a catena sta facendo un ottimo lavoro coniugando divertimento, abilità linguistiche e brillanti risultati d’ascolto.

Al terzo anno di sperimentazione estiva, Reazione a catena sta navigando a vele spiegate nel mare dei palinsesti tv,  incrementando di settimana in settimana audience e share (come si può notare grazie alla rubrica Auditel): partito con una media che si aggirava attorno al 23-24% di share, in alcune puntate è arrivato a superare addirittura il 30%,  facendo sfigurare la nuova edizione di Sarabanda, nonostante un lato B-elen che tanto piace agli italiani. Gongolerà il timoniere Pupo, reduce da una stagione da dimenticare (vedi Volami nel cuore e I Raccomandati al 18%), il quale pochi minuti prima delle 20 lascia la linea al Tg1 con uno share che ha ben poco da invidiare a quello dell’ormai celebre Ghigliottina di Carlo Conti.

Ecco perchè, dati alla mano, viene da proporre una promozione sul campo per il quiz che rinfresca la mente: è arrivato il momento di lasciare i lidi estivi e di sperimentare Reazione a catena nel periodo invernale. Perfetto sarebbe un ciclo di prova, a nostro parere, durante le prossime strenne, per poi ipotizzare una staffetta con l’Eredità, in maniera tale da non usurare il format. Anche il Moige appoggerebbe la nostra proposta, visto che, nel report di luglio, ha promosso a pieni voti il game di Pupo.


3
agosto

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /4: “CADUTE IN DIS-GRAZIA: MARA VENIER, RAFFAELLA CARRA’ E LORELLA CUCCARINI”

La Rai nell’Era Graziale (Mara Venier, Raffaella Carrà e Lorella Cuccarini)
Cadute in Disgrazia

Se le Grazie devono ringraziare il buon Fabrizio, c’è chi, al contrario, medita vendetta. Motivo? Il forzato esilio dalla televisione, coinciso con l’ascesa inarrestabile di giovani donzelle onnipresenti sul primo canale della Tv di Stato.

Se, infatti, da un lato, l’ex direttore di RaiUno è stato magnanimo e fiducioso verso le nuove leve, dall’altro lato, non si è fatto molti problemi a levare volti cari ma, a suo giudizio, forse un po’ usurati. O meglio usurate. Perchè Del Noce non è stato sempre così gentile verso il gentil sesso. Se escludiamo, infatti, Fabrizio Frizzi, messo a lungo da parte, confinato a casa della sorella più povera (RaiTre) e scongelato solo durante la calura estiva (I Soliti Ignoti e La Botola), tre grandi signore del piccolo schermo hanno ricevuto in questi ultimi anni intimazione di sfratto per finita locazione catodica.

Iniziamo con la signora dei salotti televisivi: Mara Venier. Mara, prima di dover chiedere ospitalità sui divani di mezza tv, era la signora della domenica (in). Ma, in un pomeriggio (sonnolento) come altri, arrivarono due strani esemplari a spezzarne le carriera (per le gambe ci aveva pensato quel matt…acchione del suo amico Giurato): lo Zequila, specie in via d’estinzione che si distingue per le mutande ascellari e l’immaginetta di Frate Indovino al seguito, ed il Pappalardo, omone dalla voce sgraziata, che, quando una cosa non gli va bene, è solito urlartelo in faccia (se ti va bene).