Lodi, lodi, lodi al Capitano Simona Ventura, che dopo il suo approdo in volo all’Isola dei Famosi entra di diritto nella leggenda televisiva. Se in precedenza gli ingressi in scena più mirabolanti si erano consumati sul palco dell’Ariston tra gli ascensori della Clerici, il destriero risorgimentale di Benigni o le corde di Chiambretti, l’impresa di Supersimo azzera tutto, specie per quel suo meraviglioso ‘e chi se ne f*t*e’ all’indirizzo di Nicola Savino, proprio nel momento prima del lancio dall’elicottero (FOTOGALLERY CLICCANDO QUI): una strizza da paura non riesce a frenare la sua esplosività e il suo tuffo a bomba. Il fuoco cammina con lei anche nelle acque dell’Honduras: vedere come a testa alta e schiena dritta minaccia una sberla all‘intraprendenza saffica della Allegretti (citofonare alla Brigliadori per info: ‘Certo che uno su quest’isola rischia di diventare lesbica’).
Nell’appuntamento con la storia si celebra l’entrata della Mona e l’uscita della Fico. Nicola Savino, live from Milano, più che conduttore per una sera sembra l’infermiere che prende gli appuntamenti al dentista, momentaneamente assente. Il brio non è quello spontaneo del capitano, vive della luce riflessa del grande capo anche se di mezzo c’è un oceano, non si emancipa mai dalla battutina da bar dello stadio rimanendo in tutto e per tutto una spalla da cabaret. Se all’ombra della Ventura c’è stata gloria anche per Francesco Facchinetti, vicino al nome del piccolo Savino può esserci solo la dicitura rimandato a settembre.
Un po’ per il fiatone da nuotata, un po’ per la delicatezza della questione il momento più difficile, ma anche il più denso, di tutta la puntata è la confessione nel covo tra la conduttrice in trasferta e Nina Moric. Certo quando c’è il nome di Fabrizio Corona in mezzo, il coup de théâtre è sempre dietro l’angolo e basta vedere come il pubblico rida spontaneamente di gusto al timore di Nina che l’ex marito ne abbia combinata qualcuna delle sue tanto da ritornare al fresco. Poi al solo pronunciare il nome del piccolo Carlos la concorrente trema come una foglia e tutto riacquista il giusto tono: alla fine la redenzione esistenziale isolana convince la naufraga ad elargire il perdono. La Mona dei miracoli resuscita in un colpo solo Auditel e pace, quasi da Nobel insomma.