>>> Dal Diario di ieri…
- Luca e Paolo: Fiorello, niente di nuovo
“(in televisione) Non vediamo grandi novità. Siamo felici del successo di Fiorello a cui vogliamo bene, ma in realtà lui non fa nulla di nuovo propone quello che ha sempre fatto”. (Luca e Paolo a TgCom)
- I problemi di Del Debbio
lauretta ha scritto alle 10:06
A Mattino Cinque, dopo la pausa del Tg, Paolo Del Debbio: Purtroppo per problemi tecnici incomprensibili, non posso intervistare due ospiti, quindi Federica tocca subito a te. Ma tanto credo che di ospiti ne abbia in abbondanza. – A quel punto a Panicucci entra tutta trafelata in studio: Oddio mi dispiace Paolo. Mamma mia, ho fatto una corsa…
- Il cuoco di Ferro
lauretta ha scritto alle 11:11
Tiziano Ferro a Deejay chiama Italia: “Mi danno per fidanzato con uno dei ragazzi di Masterchef, ma ve lo dico: non è così! Certo un cuoco in casa non guasterebbe…”
- La sordità di Lino Banfi
lauretta ha scritto alle 11:24
La sordità è un handicap che non accetti a cuor leggero”. Lino Banfi racconta la sua storia, di come si possa perdere l’udito per un non nulla. E lo fa con la schiettezza e la semplicità che lo hanno reso tanto popolare nel nostro Paese. Nella testimonianza, raccolta da Maria Cristina Giongo per il Corriere, l’attore spiega dell’incidente che gli ha cambiato la vita: “L’anno scorso, mentre iniziavo a girare la serie televisiva «Il commissario Zagaria», sono andato a un poligono di tiro. Come tutti, avevo i tappi per proteggere le orecchie. Solo che continuavo a metterli e toglierli per sentire le domande dei giornalisti presenti. E certi colpi d’arma da fuoco me li sono beccati in pieno nei timpani. Quando sono tornato a casa, ero frastornato, mi girava la testa e avevo qualche problema di equilibrio. Soprattutto, le voci dei miei figli avevano assunto un suono metallico”. Banfi racconta delle visite dall’otorino e della amarezza nel saper che “quegli spari si erano «fregheti» un 25-30% della mia capacità auditiva”. Adesso l’attore si affida ad apparecchi acustici che, con qualche accortezza, gli consentono di condurre comunque una vita “normale”. “Nella vita ci si adatta a tutto – dice Banfi – e anche il mio cervello ha accettato questo difetto”.