Nino Rizzo Nervo



19
luglio

KLAUSCONDICIO, RIZZO NERVO A TUTTO SPIANO: SANTORO DEVE ANDARE IN ONDA, LA BUSI E’ UNA RISORSA E L’ISOLA VA RIPENSATA

Il Consigliere del CDA RAI Rizzo Nervo

Klaus Davi ha toccato il Nervo giusto, e son stai ‘dolori’. Il giornalista durante “KlausCondicio”, l’appuntamento settimanale di interviste che conduce sul web, si è confrontato con il Consigliere d’amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo, che non si è risparmiato di dire la sua sui tanti grattacapi che ultimamente affliggono la tv pubblica. Da Santoro, a Ruffini, passando per l’Isola dei Famosi e Garimberti. Rizzo Nervo aveva voglia di parlare, e davanti alla lucina rossa della telecamera di Klaus Davi si lasciato andare come non mai.

Su Annozero, il consigliere d’amministrazione Rai è molto chiaro: “Saranno ca**i per chi non lo manderà in onda. Credo che si stia sottovalutando la vicenda di Anno Zero. Una trasmissione che porta pubblicità e ascolti a una Rai con un bilancio non esaltante. Su Santoro esigo un voto del consiglio affinché ognuno si assuma le responsabilità individualmente”. Rizzo Nervo sta dalla parte di Santoro, pretende che la trasmissione ritorni tale e quale. E, guarda caso, sta pure dalla parte di Ruffini e di Corradino Mineo, che non devono essere rimossi: “se si cambia un direttore, bisogna motivare la rimozione. Gorla ha sostenuto che si tratta di un ricambio fisiologico, ma io non credo alla fisiologia dei ricambi, come anche nel caso di Paolo Ruffini”. E su Ferraro, tra i papabili per la direzione di Rainews24, spara:”il fatto stesso che io non lo abbia mai sentito nominare alimenta in me il sospetto che forse non sia il profilo adatto“.

Rizzo Nervo va a tutta velocità, ma sbanda leggermente a sinistra, tradendo così la parte politica a cui fa riferimento nel Cda. Dice che i 700mila euro guadagnati dalla Dandini non sono troppi (“sono i francescani a fare voto di povertà. E’ giusto che chi vale nelle professioni sia valorizzato anche economicamente”) che “In mezz’ora” di Lucia Annunziata meriterebbe una collocazione serale, che Maria Luisa Busi è “una risorsa per qualsiasi direttore, vista la sua riconosciuta professionalità”. E ancora:”Freccero? Relegato in uno scantinato. E’ un uomo notoriamente sganciato da qualsiasi logica di partito. Quale azienda terrebbe lontano dalla tv generalista un talento simile?”.




16
aprile

RAI, POLEMICHE SUGLI ASCOLTI DEL TG1: MINZOLINI TRASCINA SUL RING ANCHE GARIMBERTI

Se va avanti così, questi si menano. Una cosa epica alla Rocky Balboa vs Ivan Drago, con i corridoi di Saxa Rubra come ring. Stavolta l’oggetto del contedere sono i dati d’ascolto del Tg1: da una parte abbiamo il direttore della testata Augusto Minzolini, ultimamente piuttosto rissoso, dall’altra il presidente della Rai Paolo Garimberti. La notizia è che tra i due pesi massimi della tv di Stato ci sia aria di bufera, con repliche e controrepliche, dopo che un consigliere Rai aveva accusato il Tg1 di perdere clamorosamente ascolti. Il giornalista, che certi affronti non li accetta proprio, ha indossato i guantoni. E giù botte. 

In realtà tutto è nato dalla lettura dei giornali, momento che procura comprensibili ansie al direttore Augusto Minzolini. La scintilla è stata un articolo comparso su Repubblica, nel quale il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo rendeva pubblici una serie di dati che documentavano un crollo degli ascolti del Tg nell’edizione delle 20. Auditel a picco: dal 32,79 per cento del 2006 con Riotta, al 32,69 nel 2007, al 29,64 nel 2008 al 28,12 da marzo 2009. E ad aprile lo share sarebbe del 27,5 per cento. Rizzo Nervo, consigliere d’opposizione, ha poi annunciato l’intenzione di sottoporre questi dati al Cda della Rai di lunedì, dichiarandosi preoccupato perché il Tg1 non sarebbe più “un riferimento” per gli italiani.    

Augusto Minzolini, che su certi attacchi ormai ci ha fatto il callo, non ha aspettato a replicare. “È in atto una campagna denigratoria da parte di Nino Rizzo Nervo, che parla male dell’azienda Rai. Io ho contenuto il calo di ascolti proveniente dalla gestione Riotta, pagando il prezzo dello switch off e in presenza dell’aumento dei canali del digitale terrestre. Nonostante tutto, ho avviato un circolo virtuoso aumentando la distanza in termini di ascolto con il Tg5”. In sostanza il direttore ha invitato a rivedere i dati da un’altra prospettiva, forse quella giusta. Poi ha assestato un destro su muso del sinistrorso Rizzo: “è fazioso, un uomo ridicolo”.