Non bastava una controprogrammazione spietata da parte di reti amiche (RaiUno programma “Don Matteo 7“) e nemiche (Canale 5 schiera Enrico Brignano per lo speciale di Zelig, in attesa del Grande Fratello) in occasione della prima puntata del 10 settembre, anche il day-time di X-factor partito ieri, si ritrova a “fare a sportellate” con una corazzata chiamata “Chi vuol essere Milionario“, ma il coraggio alla trasmissione musicale di Rai Due non è mai mancato, e così ecco che parte la terza edizione del talent show: sigla!
Il pre-sigla è sempre galvanizzante (“è l’alba di un nuovo evento”,… “il momento è arrivato“), la “X” che atterra sulla folla esultante è sempre la stessa, ed è la stessa anche la faccia di Francesco Facchinetti (quest’anno con il capello più folto e la barbetta che ne fa un incrocio tra un uomo vissuto ed un protagonista del film “Trainspotting”), nuovamente cerimoniere, arbitro e sindacalista del programma musicale targato Rai. Frase di rito, declamazioni del caso, ma è inutile nascondere ciò che è sotto gli occhi di tutti: la vera attesa è per il nuovo giudice-oggetto-del-mistero, Claudia Mori.
Attese disilluse per chi si aspettava una scheda ad hoc sul nuovo terzo giudice, che viene presentato senza troppi panegirici: la prima inquadratura la immortala in un abito rosso, occhialoni da sole, un vezzoso Panama in mano e i capelli raccolti in un ampio chignon, che ricorda un pò Marisa Laurito. Negli spezzoni di intervista, regala qualche perla e i primi proclami: “come giudice sarò come sono“, “cercherò di essere soprattutto onesta“, “Mi piace Morgan” (nessuna menzione per l’agguerrita Zia Mara Maionchi), senza mai negarsi gli avvolgenti occhiali da sole che un pò stonano con il suo look da matriarca romana. A fine puntata entrambi i colleghi ne apprezzeranno la capacità decisionale (Maionchi) e la sveltezza di giudizio (Morgan): inizia così a delinearsi il profilo di questo giudice tanto corteggiato e voluto da Giorgio Gori e Antonio Marano, sulla base di una strategia che ben presto appare nitida.