La RAI nell’Era Graziale



21
settembre

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /9: EPITAFFIO DI UN DIRETTORE-ABBONATO RAI SEMPRE IN PRIMA FILA

Fabrizio Del Noce con Veronica Maya, Caterina Balivo, Elisa Isordi ed Eleonora Daniele

La nuova stagione televisiva 2009/2010 è entrata, ormai, quasi completamente nel vivo. Ma vanta un grande assente: Fabrizio Del Noce, l’ex direttore di Raiuno, di cui per tutta l’estate ne abbiamo commentato e criticato scelte e gesta televisive nel nostro personale vademecum che abbiamo scelto di intitolare La Rai nell’Era Graziale. Ora, invece, è giunto il momento di chiudere questo nostro “appuntamento” parlando direttamente di lui, di cosa ha significato il suo settennato sulla rete ammiraglia di Stato e di quale eredità ha lasciato a tutti noi telespettatori.

Proviamo a mettere in luce i lasciti più evidenti della sua Raiuno. Poca riverenza verso i nomi della vecchia guardia, eccetto alcuni grandi personaggi per taluni grandi eventi, e, di contro, tanta fiducia verso nuove giovani leve di genere femminile, le amate(poco)-odiate(tanto)  Grazie. Un daytime completamente ristrutturato (ed invaso da queste ultime) ed un preserale, anche estivo, rafforzato e pressocché imbattibile.

Per il resto, un access prime time sempre in affanno verso il suo diretto competitor, ma con risultati egregi in un’alternanza continua di conduttori per provare a non stancare il pubblico, un sabato sera mai davvero decollato e, in generale, poco curato (con l’unica attenunate di una Sanguinaria concorrenza nella prima parte della stagione ed il boom primaverile della Clerici negli ultimi due anni) ed una domenica  pomeriggio a staffetta senza una vera identità e troppe facce. E ancora tante edizioni del Festival di Sanremo e del concorso di Miss Italiasanza ‘nfamia e sanza lodo“.  




31
agosto

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /8: “I LAVORATORI A PROGETTO: FIORELLO, GIORGIO PANARIELLO, GIANNI MORANDI, PAOLO BONOLIS E ADRIANO CELENTANO”

La Rai nell’era Graziale (Fiorello, Morandi, Panariello, Celentano, Bonolis)

Un’ammiraglia, qual è Raiuno, ha bisogno anche di numeri uno. O, per lo meno, che eventi speciali siano affidati a personaggi eccezionali. Non meri mestieranti, ma grandi lavoratori a progetto: sia esso un Festival della Canzone Italiana oppure un sabato sera o, ancora, uno show paillettes, lustrini e budget senza limiti. Anche Fabrizio Del Noce, neo-ex direttore di rete, quindi, ha preferito cercare fuori dalle risorse interne l’uomo giusto per il programma giusto o il contrario: il programma adatto alle corde di un fuoriclasse. 

Come nel caso dello showman più ricercato dell’etere: Fiorello. Uomo simbolo di Sky e per un soffio mancato conduttore di Striscia la Notizia, Rosario Fiorello, in realtà, non deve propriamente la sua rinascita al caro noisette, ma Stasera Pago Io, con le sue varie incarnazioni, ha avuto un colpo di coda durante La Rai nell’Era Graziale e, come tale, qui deve essere menzionato. E rimpianto. Sì, perché la corte al bravo Fiorello è durata oltre un lustro e ha prodotto solo un divertissement come è stato Viva Radiodue … e un po’ anche Raiuno; anche nella versione short (almeno nelle presto abbandonate intenzioni iniziali) Viva Radiodueminuti.

Percorso simile a quello di Fiorello, ma in tono minore e con tonfo finale, è quello che ha affrontato Giorgio Panariello. Uno show fortunato come Torno Sabato in era pre-Del Noce, tanti derivati sempre meno brillanti e meno riusciti in piena Era Graziale, e l’approdo al Festival di Sanremo. Questo, l’anno dopo Bonolis, in un’edizione che vede i suoi momenti migliori in Ilary Blasi che saluta il marito seduto in prima fila ed in John Travolta profumatamente pagato per massaggiare i piedi a Victoria Cabello. Oltre a bassi ascolti e critiche a go-go, per la conduzione in generale e per i monologhi d’apertura in particolare; entrambe le cose non all’altezza dell’evento. 


24
agosto

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /7: “I SOPRAVVISSUTI AL CICLONE FABRIZIO: MILLY CARLUCCI, MASSIMO GILETTI, PIPPO BAUDO E MICHELE CUCUZZA”

Rai (Milly Carlucci, Pippo Baudo, Masismo Giletti, Michele Cucuzza)

Sopravvivere ad un ciclone non è facile. Soprattutto se si è un vip, che, ad ogni folata di vento, è soggetto, più di un comune mortale, ad essere tristemente esiliato da ogni teleschermo (qui qualche esempio famoso e dis-graziato). Soprattutto se quel ciclone si chiama Fabrizio (Del Noce) e l’aria viene smossa in un’epoca particolarmente dura e rigida qual è quella che ha attraversato La Rai nell’Era Graziale. Alcuni, però, sono stoicamente sopravvissuti e noi, quindi, possiamo raccontarne oggi le gesta e le alterne fortune.

La prima ad avercela fatta è Milly Carlucci. Oggi nuovamente battagliera al motto di difficile interpretazione “la bellezza è già un talento” in un appuntamento forse ancora prestigioso come è quello di Miss Italia, ma che, per lunghi anni, ha trovato rifugio in balere e piste ghiacciate, salvo barcamenarsi pure tra i vari Premio Regia Televisiva, Premio IschiaTelethon ed un sonoro flop come Uomo e Gentiluomo.

Non che Ballando con le Stelle  sia stata una cattiva occasione; come il suo spin-off dalla vita breve e non memorabile: Notti sul Ghiaccio. Tutt’altro. E la conduzione di Milly, da gran cerimoniera come solo lei sa essere, ha saputo valorizzare al meglio il programma e dare alla stessa presentatrice un ruolo di primo piano nel palinsesto Rai, seppur per pochi mesi l’anno. A noi, però, sembra le sia mancata la grande occasione, quella che fa avvicinare a tutto il pubblico in una chiave più familiare e, al contempo, permette di potersi esprimere a 360 gradi. Come Domenica In, un contenitore che la Carlucci ha sognato per anni e che ancora, però, non è arrivato. Chissà che, in un futuro non troppo lontano, il nuovo direttore di rete non decida di darle questa occasione. Magari, dopo aver visto cosa riuscirà a fare di e con il concorso di Miss Italia.





17
agosto

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /6: “FACCE NUOVE ALLA MENSA RAI: FLAVIO INSINNA, MAX GIUSTI, PUPO E LAMBERTO SPOSINI”

La Rai nell’Era Graziale (Lamberto Sposini, Pupo, Max Giusti, Flavio Insinna) 

Non di sole “grazie” e, soprattutto, non di sole donne è stata composta la squadra di Raiuno messa in campo da Fabrizio Del Noce durante i sette anni del suo mandato. Per questo sesto numero de La Rai nell’Era Graziale, nostro personale “vademecum” sull’ammiraglia di Stato e sulla sua storia più recente, ci occuperemo, infatti, di quattro uomini. Un attore, un imitatore, un cantante ed un giornalista, tutti datisi alla conduzione televisiva con risultati, nel complesso, più che egregi.

Iniziamo col parlare di colui che, più e meglio di tutti gli altri, ci ha piacevolmente colpiti: Flavio Insinna. Anni di teatro e, per il pubblico televisivo, di tante fiction. Queste ultime con una particolare predilezione per i ruoli clericali: un ruolo importante in Don Matteo e, dopo il grande successo, i ruoli da protagonista come Don Bosco e Don Pappagallo. A far da spartiacque, la conduzione di Affari Tuoi, dove ha saputo mettere a frutto gli insegnamenti del suo maestro, Gigi Proietti, e, a tratti, ricordare e rinverdire i fasti, finora mai raggiunti (almeno, in termini di auditel), di Paolo Bonolis, al quale ha rubato un tipo di presentazione tutta favella e recitazione, seppur in salsa non romanesca. E ciò non ha guastato.

Ora, Flavio, che per il suo passaggio tra i pacchi di Raiuno ha ricevuto pure due Telegatti, si gode quanto ha ben seminato, tra un film andato molto bene anche all’estero (“Ex” di Fausto Brizzi) ed una tournée (“Senza Swing“), in cui ha mostrato di avere anche qualche altra carta da giocarsi come show-man completo. Nel frattempo prepara il suo ritorno sul piccolo schermo con Ho Sposato uno Sbirro 2, già messa in cantiere per la prossima stagione. E chissà che, tra una serie ed un’altra, non decida di ripensarci e ridarsi ancora alla conduzione.


10
agosto

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /5: “NUOVE COLONNE RAI: CARLO CONTI ED ANTONELLA CLERICI”

La Rai Nell’Era Graziale (Carlo Conti e Antonella Clerici)

In Rai, in questi ultimi anni, non ci sono state solo “graziate” e “dis-graziate”, ma anche volti storici, che, dopo una lunga gavetta ed in piena sintonia (o quasi!) col loro ex-direttore, hanno saputo conquistare tutto il popolo di Raiuno, quello più familiare, partendo dall’utile daytime per arrivare a decine di serate in prime time all’anno. Ci riferiamo, in particolare, a Carlo Conti ed Antonella Clerici.

Un passato da conduttore radiofonico ed in diverse emittenti private e, poi, dopo la felice parenteti di Aria Fresca su Telemontecarlo, l’arrivo in Rai con Su le Mani. Questi, in breve, i primi passi di Carlo Conti. Di lì in poi, e sempre prima dell’arrivo di Del Noce, il buon Carlo si era già fatto le ossa (e le lampade) soprattutto nel preserale dell’ammiraglia della Tv di Stato, con Luna Park ed il gradevole In Bocca Al Lupo.

Unico uomo sempre in auge durante l’Era Graziale, Conti presenta ben cinque edizioni di Miss Italia, inframezzate dalla “simpatica” parentesi Goggi-Bongiorno. I  veri successi, però, vanno cercati sotto il nome de I Raccomandati, I Migliori Anni e L’Eredità. Ed è proprio con questi due ultimi show che il conte ha ampliato il suo feudo. Con I Migliori Anni Conti ha saputo far fruttare la sua passione per la musica, prendendo le mosse da un format poco duttile come 50 Canzonissime e sposando quel gusto retrò “che fa tanto Raiuno” e, conseguentemente, “tanto auditel”. Con L’Eredità, invece, ricevuto il comodo lascito di Amadeus, è riuscito non solo a non far rimpiangere la vecchia conduzione, ma, soprattutto, a saper riadattare il programma alle proprie corde, al tempo stesso più istituzionali verso il quiz e partecipi verso i concorrenti. 





3
agosto

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /4: “CADUTE IN DIS-GRAZIA: MARA VENIER, RAFFAELLA CARRA’ E LORELLA CUCCARINI”

La Rai nell’Era Graziale (Mara Venier, Raffaella Carrà e Lorella Cuccarini)
Cadute in Disgrazia

Se le Grazie devono ringraziare il buon Fabrizio, c’è chi, al contrario, medita vendetta. Motivo? Il forzato esilio dalla televisione, coinciso con l’ascesa inarrestabile di giovani donzelle onnipresenti sul primo canale della Tv di Stato.

Se, infatti, da un lato, l’ex direttore di RaiUno è stato magnanimo e fiducioso verso le nuove leve, dall’altro lato, non si è fatto molti problemi a levare volti cari ma, a suo giudizio, forse un po’ usurati. O meglio usurate. Perchè Del Noce non è stato sempre così gentile verso il gentil sesso. Se escludiamo, infatti, Fabrizio Frizzi, messo a lungo da parte, confinato a casa della sorella più povera (RaiTre) e scongelato solo durante la calura estiva (I Soliti Ignoti e La Botola), tre grandi signore del piccolo schermo hanno ricevuto in questi ultimi anni intimazione di sfratto per finita locazione catodica.

Iniziamo con la signora dei salotti televisivi: Mara Venier. Mara, prima di dover chiedere ospitalità sui divani di mezza tv, era la signora della domenica (in). Ma, in un pomeriggio (sonnolento) come altri, arrivarono due strani esemplari a spezzarne le carriera (per le gambe ci aveva pensato quel matt…acchione del suo amico Giurato): lo Zequila, specie in via d’estinzione che si distingue per le mutande ascellari e l’immaginetta di Frate Indovino al seguito, ed il Pappalardo, omone dalla voce sgraziata, che, quando una cosa non gli va bene, è solito urlartelo in faccia (se ti va bene).


27
luglio

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /3: “MILLE GRAZIE: LA GRAZIA DECADUTA, LA GRAZIA TRASPARENTE E LA GRAZIA CATERPILLAR”

La Rai nell’Era Graziale (Lorena Bianchetti, Lorella Landi, Miriam Leone)
La Rai nell’Era Graziale (Lorena Bianchetti, Lorella Landi, Miriam Leone)

Oggi, in questo terzo numero de La Rai nell’Era Graziale,  ci  occuperemo delle grazie minori di Fabrizio Del Noce. Quelle tre grazie, cioè, che o perchè rinnegate (la Grazia Decaduta), o perchè fatte cascare dalla cicogna sulla rete sbagliata (la Grazia Trasparente), o perchè riconosciute in tarda età (la Grazia Caterpillar), non hanno lasciato un segno evidente durante gli anni del mandato del loro tele-Papi, ma al quale devono tributare, comunque, un loro piccolo, personale e sentito… grazie.

Iniziamo dalla grazia decaduta. Lorena Bianchetti è la prima grazia tele-zitella del dopo Del Noce. Per la povera Lorena, infatti, a dispetto di iniziali rumoursnon è rimasto nemmeno Mattina in Famiglia, il meno ambito dei Guardì-programmi (causa sveglia all’alba). E tutto ciò nonostante RaiDue abbia arruolato un plotone tutto rosa di vecchie e nuove conduttrici per la prossima stagione. La beffa oltre il danno, in sostanza. Ma cosa è successo alla Bianchetti? Perchè, tutto d’un tratto, si è trovata a dover chiedere “elemosina catodica” alla seconda rete di Stato che per lei, abituata al primo canale, già di per sè, suonava come un declassamento? E’ successo che il buon Fabrizio Del Noce, dopo tre anni di ininterrotta fiducia nell’affidarle la conduzione del (disatroso) segmento “rosa” di Domenica In, ha fatto dietrofront e non le ha rinnovato l’affitto del giorno dì di festa.

Sarà stata una svista, oppure una dimenticanza, o forse ancora una scelta consapevole, fatto sta che Lorena, in pratica, è stata rinnegata dal suo ex direttore. E, quindi, con un curriculum vitae lungo (che affonda le sue radici nella Corrida con Corrado e prima ancora, quale ballerina, in Piacere RaiUno) ma privo di significative esperienze (eccetto sette anni di A Sua Immagine ed un’annata di Al Posto Tuo), alla Bianchetti è rimasto solo un misero programma in radio ed un giovane fidanzato con cui consolarsi. Noi, per il prossimo anno, ci permettiamo di suggerire l’Isola dei Famosi: vacanza per vacanza, almeno lì verrebbe pagata e l’esilio dal video sarebbe pure interrotto.


20
luglio

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /2: “ANCORA GRAZIE: LA GRAZIA ALGIDA, LA GRAZIA SFORTUNELLA E LA GRAZIA SCARLATTA”

La Rai nell’Era Graziale: Elisa Isoardi, Eleonora Daniele e Veronica Maya 

Prosegue il nostro viaggio con “La Rai nell’Era Graziale“, il vademecum di DM sul “settennato” di Fabrizio Del Noce da “staccare e conservare”. Nel numero precedente abbiamo parlato della Grazia Regina, alias Caterina Balivo; oggi continueremo con le altre tre grazie in odor di corona: la Grazia Algida, la Grazia Sfortunella e la Grazia Scarlatta.

Iniziamo con la grazia algida. Imperturbabile accanto al dinoccolato Luca Giurato, fredda come un iceberg di fronte allo spaesato Michele Cucuzza, Eleonora Daniele è, dal 2005, l’indiscussa padrona di casa di Uno Mattina. Dai natali in casa Mediaset (qualche apparizione come figurante a La Sai l’Ultima e la partecipazione non memorabile ad un’edizione altrettanto non memorabile del Grande Fratello, la seconda, nel 2001), la Daniele è passata per una serie di comparsate in  fiction (tra cui Un Posto al Sole e Carabinieri 3) e qualche piccolo ruolo al cinema ed a teatro (spaziando, rispettivamente, da Vanzina a Pirandello!), fino a prendere definitivamente alloggio nella televisione pubblica (agli esordi in Rai, con molti sforzi di memoria, ricordiamo la sua conduzione di Futura City, magazine di RaiDue su attualità e nuove tecnologie).

L’utile palestra del contenitore mattutino di RaiUno la vede impegnata da cinque anni, ormai, tra interviste, attualità e rubriche varie che la bionda Eleonora affronta con piglio sicuro (e cartelletta alla mano), qualche occhiaia di troppo, e la licenza di non emozionarsi. Sì, perchè la Daniele non sa cos’è il pathos, parla con una voce robotica, ma è misuratanon invadente, e, dopo anni di forzati risvegli insieme, a noi tutti è diventata persino familiare; tanto che, come suo ultimo lascito, Noisette ha confermato per la prossima stagione la coppia Eleonora-Michele.


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