Distrazione, stanchezza, alta velocità, eccesso nel consumo di bevande alcoliche, assunzione di sostanze stupefacenti, sono soltanto alcune delle più frequenti cause d’incidenti stradali. Anche se nell’ultimo anno c’è stata una diminuzione di morti di circa il 10%, il rapporto Aci-Istat 2010 continua a fornire dei dati allarmanti: “negli ultimi dieci anni sulle strade italiane sono morte oltre 55 mila persone. È come se fosse sparita dalla cartina geografica una città come Pordenone o Avellino”.
Gran parte degli incidenti avviene nel fine settimana, e l’età delle persone coinvolte non arriva spesso neppure a trent’anni. La cronaca di giornali e Tg li cataloga velocemente come “stragi del sabato sera”; ma ogni vita spezzata non è soltanto la fine di qualcosa, è anche l’inizio di un percorso difficile per tutti coloro che rimangono. Un percorso fatto di disperazione, ma anche di voglia di capire i propri errori e di ricominciare da capo. E’ questo il tema centrale de La vita che corre, la miniserie in due puntate coprodotta da Rai Fiction e Dap Italy, per la regia di Fabrizio Costa.
In onda questa sera e domani alle 21.10 su Ra1, la fiction vede tra i protagonisti numerosi volti noti come Flavio Parenti, Enzo De Caro, Massimo Wertmuller, Franco Castellano e Barbara De Rossi. A firmare la sceneggiatura Mara Laura Perbellini, Luisa Cotta Ramosino e Viola Rispoli. La storia si dipana attraverso la linea dell’investigazione sulla dinamica dell’incidente, portata avanti da un poliziotto della stradale intento a cercare la verità; la linea noir legata a uno dei protagonisti dell’incidente, un giovane medico in carriera che perde il fratello e comincia una discesa agli inferi nel tentativo di salvare ciò che resta della sua vita; e le linee personali più o meno drammatiche che ciascun personaggio dovrà attraversare a suo modo. Per tutti, il tentativo di venirne fuori e fare i conti con una ferita mai più rimarginabile.