Islam



31
luglio

BABEL TV FA IL RAMADAN: DA DOMANI PROGRAMMAZIONE DEDICATA AL MESE SACRO ISLAMICO

La porta del quartiere (Bab al Hara)

Adesso anche la tv fa il Ramadan… Come cambiano i tempi. Da domani l’emittente satellitare Babel (canale 141 di Sky) inaugurerà infatti una programmazione speciale dedicata al mese di digiuno, preghiera e astinenza per i credenti musulmani, che quest’anno cade proprio in agosto. Il palinsesto, dedicato ai “nuovi italiani”, comprenderà alcune delle più significative serie tv del mondo arabo degli ultimi anni. Una scelta originale, che ricalca quella effettuata ogni anno dalle emittenti di molti paesi islamici. Il mese di Ramadan, infatti, è anche il momento di massimo share per le reti televisive della Mezzaluna, che in questo periodo trasmettono serie tv prodotte appositamente e mandate in onda in coincidenza con la rottura del digiuno.

Il vento del multiculturalismo ha portato questa abitudine anche da noi e così, per la prima volta nella storia della televisione italiana, Babel proporrà un palinsesto speciale con alcune delle più seguite serie tv del mondo arabo. Tutti i giorni, a partire da domani, alle 18.40 andrà in onda Speriamo che capiti anche a te (Oqba Lik), fiction che racconta la vita della trentenne Fatima Zohra, una donna contemporanea, colta e indipendente alla ricerca del principe azzurro. Dalle 19.10 Babel trasmetterà Fuggendo l’Occidente (Escaping the West), storia di una famiglia araba trasferitasi in Francia, tra volontà di integrazione e il desiderio di rispettare le tradizioni. A seguire, La porta del quartiere (Bab al Hara), una delle serie più famose al mondo, al fianco di Lost.

Durante il mese di agosto Babel trasmetterà anche programmi di intrattenimento come La Cucina di Choumicha, una specie di Cotto e mangiato in versione islamica che farà conoscere al pubblico italiano nuovi piatti e ricette. Con un palinsesto speciale dedicato al mese di Ramadan, l’emittente satellitare si rende ancor di più un polo televisivo di riferimento per quanti desiderano scoprire la ricca tradizione, le abitudini, la lingua di Paesi e culture che spesso vengono guardate con diffidenza proprio perché non le si conoscono affatto.




24
agosto

DE GRANDE FRATELLO HISTORIA UNIVERSALE/ 4: IL CASO MEDIO-ORIENTE

Grande Fratello Arabia

Il nostro dito sul mappamondo mediatico del Grande Fratello oggi bacia le sacre sponde di quella terra, tanto suggestiva quanto problematica, chiamata Medio-Oriente. Per chi pensava che le continue faide interne alla regione impedissero all’aereo del reality globale di decollare anche qui deve in qualche modo ricredersi, o quanto meno deve prestare attenzione alle dinamiche sviluppate dal format all’interno di questi paesi.

Arab Big Brother, questo il nome della versione locale dello show, ha avuto vita brevissima sollevando un polverone culturale senza paragoni. L’idea originaria era di creare un reality seriale che avesse come riferimento l’essenza intercontinentale del Grande Fratello africano e del format Superstar, una sorta di American Idol asiatico in cui si erano trovati a gareggiare dodici concorrenti provenienti da sette paesi arabi diversi.

Il destino di durare in broadcasting quanto un gatto in tangenziale incombeva come la famosa spada di Damocle sulla testa della produzione. Proprio per questo le menti creative erano state molto attente a non innescare la miccia delle polemiche, studiando un contesto di azione per i concorrenti che non offendesse la sensibilità religiosa dei vari culti indigeni.