Comincia questa sera, in seconda serata su Rai 2, Wikitaly – Censimento Italia, il nuovo programma di Enrico Bertolino. A fare da spalla al comico milanese, l’ex Miss Italia Miriam Leone. La trasmissione si addentrerà fra le varie sfaccettature della Penisola basandosi sui dati dell’ultimo censimento. E soffermandosi sui quesiti obsoleti e sulle particolarità di un Paese in continua e rapida mutazione. Ecco cosa ci ha raccontato Bertolino del suo nuovo programma, senza tralasciare politica e progetti futuri, come Zelig e Glob.
Cosa ci racconti del nuovo programma?
“Wikitaly è un’idea di Marco Posani, avevamo voglia di sviluppare insieme un programma che ci aveva chiesto Rai 2 per la seconda serata del giovedì. Parte da un concetto di analisi del censimento che è stato fatto nel 2012: è stata fatta molta pressione quando sono stati mandati i moduli, ma non c’è tanta eco della fotografia del Paese, forse perché ci sono problemi importanti da risolvere. Noi lo prenderemo un po’ come pretesto per fare il quadro dell’Italia di adesso, non tanto con l’analisi dei dati che sarebbe un po’ fredda, ma con la trasformazione dei dati in immagini. Il censimento viene fatto ogni dieci anni, noi partiamo dal ‘71, abbiamo a disposizione le teche Rai e intervisteremo gli ospiti con alcune domande che vengono fatte in maniera strana”.
Vladmir Luxuria farà da ‘cavia’ nella prima puntata?
“Sì, ci sono fenomeni e generi nuovi di cui si può parlare con ironia. Lui parlerà della risposta al quesito maschio o femmina? Anche sulla religione c’è un cambiamento notevole, ci sono delle nuove presenze rispetto a 10 anni fa, alcune chiese evangeliche portate dall’aumento esponenziale degli extracomuintari. Abbiamo un inviato, Alessandro Di Sarno, che è andato in una chiesa evangelica a vedere i loro riti. Di Sarno e Laura Gauthier sono stati nelle Iene, però il nostro stile non dovrà essere smascherare qualcosa, ma documentare. Si può essere inviati anche senza essere presi a bastonate con le telecamere rotte. Ci sono altri modi per fare un’inchiesta che deve essere comunque divertente”.
Un programma con un messaggio socialmente utile…
“Non vorremmo avere un rilievo sociale, vorremo far sorridere delle persone con qualcosa che documenti una realtà, altrimenti avremmo fatto il solito programma con i comici in rassegna che arrivano, fanno il loro pezzo e se ne vanno. Ma sono consolidati e inflazionati. L’idea di fare un varietà con un sapore di informazione mi è sempre piaciuta, mi piace partire da una realtà oggettiva che può far sorridere ma deve anche far riflettere. E poi c’è bisogno di affrontare con più ironia certi temi”.