Informazione



20
agosto

IL VALZER DEI DIRETTORI E UNA RETE “ALL NEWS” SUL DIGITALE TERRESTRE: LA NUOVA BATTAGLIA TRA MEDIASET E SKY

Enrico Mentana, Emilio Carelli, Giorgio Mulè, Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro, Mario Giordano

Il nuovo ballo dell’estate si chiama il “valzer dei direttori” ed è la hit più suonata in molte redazioni giornalistiche e televisive: prendi un direttore concorrente, o un ex direttore acclamato, prepara un nuovo contratto e cambia volto alla tua informazione (anche se in realtà i nomi sono sempre gli stessi, quindi più che un cambiamento è una seduta di maquillage).

Mai estate fu più torrida sul fronte “direzione grandi testate/grandi tg”. La prima novità di luglio fu la nomina del direttore del TG2 Mario Orfeo; poi venne la nomina a vice-direttore del TG1 di Susanna Petruni. Arriva agosto e la partita si fa ancora più rovente e complicata, soprattutto sulle sponde di Sky e di “Mediaset e dintorni”.

Per quanto riguarda il gruppo di Murdoch, continua ad aleggiare insistentemente il nome di un disoccupato eccellente del giornalismo italiano: Enrico Mentana, che potrebbe prendere il posto dell’attuale direttore di SkyTG24, Emilio Carelli. La smentita ufficiale al rumor è già arrivata nei giorni scorsi, anche perchè Carelli è molto apprezzato per il lavoro svolto ed i risultati ottenuti con il suo polo informativo (premiato più volte con l’ Oscar per il miglior TG Italiano), ma qualcosa sotto le macerie cova, soprattutto perchè non è facile ignorare il fatto che uno dei giornalisti più famosi di Italia (Mentana) è libero e corteggiatissimo.




19
agosto

E LE PICCOLE (NON) STANNO A GUARDARE: ANTENNA 3, TNE E TELEALTO VENETO LANCIANO IL BOUQUET DTT DEL NORDEST

 Antenna3, TNE, Telealto veneto lanciano il bouquet dtt del triveneto

Lo switch off nazionale è vicino, mancano meno di tre anni, e non solo i grandi gruppi nazionali ma anche tanti piccoli gruppi locali sfruttano la nuova tecnologia per aumentare la propria visibilità sul territorio. E’ questo il caso di Antenna3, Tne e Telealto Veneto, gruppo guidato da Thomas Panto che con lo spegnimento, avvenuto a fine luglio, degli impianti analogici di Telealto Veneto (e la contestuale accensione di quelli digitali) ha compiuto il primo passo verso la “rivoluzione digitale”.  Entro fine anno è previsto il passo più importante: la creazione di un bouquet di canali interamente dedicati al triveneto.

«Partiamo adesso – ­ha spiegato Thomas Panto al Corriere del Veneto – perché sarebbe stato un suicidio farlo al­l’ultimo momento. La nostra of­ferta sarà dedicata a un pubblico eterogeneo: proporremo infor­mazione, anche in un linguaggio destinato ai più giovani, intratte­nimento locale, un canale di tele­vendite e uno specifico per il Friuli Venezia Giulia».

I canali gratuiti previsti in questa fase sono quattro e sono già in cantiere. Si tratta di:

  • «Sette News» rete d’informazione interregionale dedicata interamente a Veneto, Friuli e Trentino e realizzata in collaborazione con le redazione delle tre reti del gruppo;
  • «Free» rete del Friuli-Venezia Giulia;
  • «New» emit­tente interattiva sviluppata con la trevigiana H-Farm di Riccardo Donadon;
  • «Nordest Magazine» dedicata a una sorta di ras­segna stampa sui principali fatti di cronaca (leggera) del Triveneto.


15
luglio

SCHERZA CON I GATTI, MA LASCIA STARE I PAPI: ROBERTO BALDUCCI NON SEGUIRA’ PIU’ I SERVIZI SUL VATICANO PER IL TG3

Joseph Ratzinger - Benedetto XVI

Alla fine Erodiade (per citare un nostro post) ha avuto la sua vendetta e la testa dell’impunito è stata recisa.  “La testa” in questione è quella del vaticanista del TG3 Roberto Balducci, “reo” di aver incaricato i gattini dello chalet a Introd (località in cui villeggerà il pontefice Benedetto XVI) di “strappare un sorriso (al papa), almeno quanto i proverbiali quattro gatti (forse un po’ di più) che hanno ancora il coraggio e la pazienza di ascoltare le sue parole“. (qui il video)

“Balducci.. Balducci..”: se la cosa fosse annunciata da Striscia la Notizia, Greggio e Iacchetti ondeggerebbero in sincrono ripetendo questo nome, e forse poi continuerebbero: “Non lo sai che in Italia vale il proverbio: scherza con i fanti ma lascia stare i santi (che in questo caso potrebbe essere declinato come “scherza con i gatti, ma lascia stare i papi”)?”. E infatti puntuale come la quinta replica dei Cesaroni nei mesi estivi, è arrivata la decisione del direttore del TG3 Di Bella (che se ne stava tranquillo a Berlino in vacanza): Roberto Balducci, dopo due anni, non si occuperà più dei servizi sul Vaticano per il Tg della terza rete Rai, che sarà pure la più defilata delle tre, ma è pur sempre “servizio pubblico”. 

La levata di scudi è stata repentina e bipartisan, inutile la speranza di un passaggio sotto silenzio del servizio incriminato. La miccia è stata accesa dal cattolico “Piddino” Merlo che ha tirato in ballo “il corretto uso del mezzo pubblico” ed è stato lo stesso Merlo a contattare Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede (già direttore di Radio Vaticano). Padre Lombardi chiede “Maggiore rispetto”, il direttore Di Bella si cosparge il capo di cenere, consapevole che la “slavina mediatica” era oramai partita. E Balducci? Scrive una lettera al suo capo chiedendo scusa se la cosa “può aver procurato danno a te (Di Bella), alla nostra testata, alla nostra azienda.” E conclude dicendo  nella missiva “Per questo soltanto, e per la nostra decennale amicizia mi rimetto ad ogni tua valutazione del caso”. La valutazione di Di Bella c’è stata ed è quella che vi abbiamo anticipato sin dalle prime righe del post.





6
maggio

INSIEME A TE NON CI STO PIU’. IL DIVORZIO DEL SECOLO, QUEL SENTIMENTALONE DI EMILIO FEDE E IL PADRE CONFESSORE BRUNO VESPA

Silvio Berlusconi e Veronica Lario

È ormai sulla bocca di tutti. Fiumi d’inchiostro sui giornali, la rete impazzita, la portiera ne spettegola con i condomini, solo la televisione, e in particolare l’informazione, sembra stranamente disinteressata al divorzio del secolo. Ebbene sì, se quello fra Carlo e Diana, nel lontano 1981, è stato ribattezzato il matrimonio del secolo, l’annunciata rottura dell’unione trentennale tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario, sembra avere tutte le carte in regola per essere ricordata dai posteri come l’evento di cronaca rosa più rilevante degli ultimi anni.

Curiosamente, in questa occasione, la nostrana informazione televisiva, da sempre pronta a infarcire i propri notiziari con servizietti pruriginosi dal disgustoso sapore di becero gossip, si è arroccata in un’intransigente posizione di discrezione e riserbo nei confronti di un fatto privatissimo e doloroso. Massimo rispetto, per carità, ma permetteteci di rimanerne sorpresi. Roba che, fossero stati altri i protagonisti, Studio Aperto c’avrebbe campato un mese di rendita! Eppure si tratta di quella stessa informazione che, invocando il sacrosanto diritto-dovere di cronaca, non si è fatta mai tanti scrupoli a offrirci nei minimi dettagli immagini e racconti di cruenti omicidi, di delicatissime questioni di coscienza o a irrompere, con imbarazzante invadenza, nella tenda di un terremotato disperato per chiedergli: “Come ci si sente ad aver perso tutto, casa, famiglia e lavoro?”. 

Eppure sono stati gli stessi protagonisti a rendere pubblica la vicenda sin dai tempi della famosa lettera a Repubblica in cui donna Veronica rimbrottava l’arzillo marito per la sua eccessiva galanteria nei confronti del gentil sesso. Comprendiamo la lontananza, le dimensioni, verosimilmente, faraoniche delle loro residenze, ma certo una telefonata o una bella scenata casalinga sarebbero state scelte più logiche da parte di chi avesse voluto mantenere il riserbo sui propri dissapori familiari.