Questa donna mi mette il buonumore e desideravo intervistarla per capire qual è l’ingrediente base per far parte del mondo dello spettacolo ma, allo stesso tempo, esserne fuori, vivendolo quasi come una qualunque telespettatrice del piccolo schermo nostrano. Con un passato da telegiornalista alle spalle, svariate conduzioni dell’edizione diurna di Studio Aperto, ha visto un’incredibile impennata della sua popolarità grazie ad una rubrica culinaria, tutt’altro che elaborata e ricercata, che quotidianamente delizia i telespettatori di Italia1, che le manifestano un affetto sempre maggiore. Forse è proprio la genuinità della ricetta di Cotto e Mangiato a rendere Benedetta Parodi e la sua cucina un’isola felice nel variegato e spesso avariato marasma catodico. Eccola per voi su DM cotta, mangiata e… intervistata!
Sei diventata una star…
Ma va là! Diciamo che la cucina mi ha dato una visibilità e una popolarità che dieci anni di conduzione del telegiornale non mi avevano dato. Del resto parlare di brutte notizie è una cosa meno divertente che parlare di cucina, cosa che piace a tutti.
Passare da argomenti più seri ad argomenti meno impegnati(vi) è un salto di qualità oppure professionalmente è meno qualificante?
Per me è stata la scelta più bella della mia vita perchè ho trasformato il mio hobby nel mio lavoro. E’ un privilegio di cui pochissimi possono vantarsi. E’ la cosa che mi piace di più al mondo e lo faccio anche meglio di come, secondo me, conducessi il telegiornale. Quello era un lavoro, questa una passione. Io, poi, mi sono sempre occupata di argomenti abbastanza leggeri; la mia specialità è sempre stata quella di prendere storie piccole e raccontarle. Non mi sono mai occupata di grandi casi di cronaca o di politica.
Posso essere un po’ venale?
Si.
Parli di hobby trasformato in lavoro, ma visto il grandissimo successo del tuo libro, dev’essere un hobby molto redditizio!
Io sono poco venale; Fabio (Caressa, il marito, ndDM) mi prende sempre in giro. Però non posso negare che il mio libro sia stata una grande soddisfazione anche da un punto di vista economico.
Qual è la chiave del successo?
Me lo sono chiesto anche io. Penso che la mancanza di filtri sia la chiave del successo: sono da sola a fare Cotto e Mangiato; non ho una redazione, non ho degli autori, decido semplicemente cosa cucinare, faccio la spesa e cucino davanti alla telecamera con il mio operatore; poi vado in redazione e monto tutto senza nessuno, lo faccio proprio io fisicamente. Tutto questo mi avvicina molto a chi mi ascolta perchè è nella stessa mia identica situazione.
Ad avere successo secondo te è il genere culinario oppure è Benedetta Parodi?