E’ uno dei ”pezzi forti” arruolati dal generale Milly Carlucci per la settima edizione di Ballando con le stelle. Protagonista di tante fiction di successo e ora anche ballerino provetto, Kaspar Capparoni è una piacevole presenza nel sabato sera di Rai 1. A DM Kaspar racconta la sua esperienza pensata quasi come un passatempo tra un impegno sul set e l’altro, ma che invece si è rivelata faticosissima. Per l’interprete di Donna Detective, Ballando non è una gara con gli altri – con cui non si sente in competizione - ma una una scommessa con sè stesso per vincere alcune paure e dare il meglio di sè. Il migliorarsi è il suo obiettivo costante, che si tratti di ballo o – come dimostrano le sue scelte professionali – di fiction.
Allora Kaspar c’è chi dice che tu sia il più bravo a Ballando con le stelle…
No, magari posso esprimere certe sensazioni un pochino meglio e posso sembrarlo, ma non sono io il più bravo. La più brava è Sara Santostasi, tecnicamente è molto più preparata di noi. Poi c’è Vittoria Belvedere che migliora sempre con il tempo.
La vittoria finale sembra proprio un affare fra voi tre.
Non lo so, sembra sia un discorso legato solo al ballo ma è più complesso. Mancano 6 puntate e il percorso è lungo e psicologicamente non è facile sopportare lo stress e la fatica. Non è detto paradossalmente che uno pur essendo bravo possa arrivare alla finale. Diciamo che io in quelli che possono essere considerati i probabili finalisti posso essere incluso ma da qui a che si realizzi ne passa parecchio.
Cosa ti ha spinto a partecipare?
La stessa Milly, innanzitutto, che era tanti anni che mi tampinava per farmi partecipare. Ma all’epoca era molto impegnato e, pur volendo, non potevo. E’ successo che quest’anno ero a riposo e ho pensato erroneamente che potesse essere un passatempo – ma invece è proprio una fatica vera- e mi sono detto: partecipiamo!
E ora come stai vivendo l’esperienza?
Come una scommessa con me stesso. Ho partecipato per vedere se riuscivo a superare le mie paure, le mie vergogne. Ho sempre detestato il ballo di coppia e anche i balli latini. Una doppia scommessa per vedere come reagivo, anche se prima c’era l’incoscienza di chi si butta, mentre adesso mi trovo nella difficoltà di chi sa cosa può fare e vuole dare sempre il meglio. Per questo non penso alla gara. Inoltre io sarei anche contrario a kermesse di questo genere perché vanno al di là della premiazione: il voto è una questione di gusti e non c’è nessun dato di fatto che certifichi che sia corretto.
Il tuo rapporto con la giuria?