Il buon vecchio Antonio Zequila, che lo scorso anno ha ininterrottamente mangiato e bevuto alla mensa della nostra Bislacca di Cologno, sembra aver lavorato bene su una sua nuova immagine ripulita, dopo lo scontro all’ultimo urlo che l’aveva visto infelice protagonista con quell’essere anch’esso pericoloso qual è il Pappalardo (qui il “gradevole” episodio, che, oltretutto, fece un’importante vittima: Mara Venier).
Ebbene, dopo annunci di matrimoni americani, fede incrollabile (e controllata mediaticamente) per Padre Pio e tutti i santi del calendario di Frate Indovino, feste di compleanno a sorpresa e rimpatriate con mammà sul piccolo schermo, che ci hanno accompagnato ogni dì tra Mattino Cinque e Pomeriggio Cinque, il meschiatissimo Antonio sembra essere tornato il caro Er Mutanda che tutti amiamo. Che tutti amiamo odiare.
Qualche settimana fa lo vedevano tra le braccia (avvizzite) di Ivana Trump, come un qualunque Rossano Rubicondi, seppur lui non possa nemmeno giocarsi la carta del toy-boy avendo quarant’anni per gamba. Oggi, punta più un alto. E l’alto per Zequila vuol dire ancora reality: La Tribù – Missione in India o l’Isola dei Famosi. Sì, avete letto bene. Addirittura, Antonio Zequila sarebbe stato contattato da entrambe le produzioni. Su un’eventuale entrata nel cast de La Tribù di Paola Perego afferma a La Nazione: “Ci sono state telefonate: potrei andare come concorrente“. Ancora più importante sarebbe il suo ruolo nel reality della Mona Nazionale, visto che come concorrente vi ha già partecipato, dovrebbe far l’inviato dell’Isola! ”Altra ipotesi [il partire come inviato per lo show di Raidue, ndDM]. Con il produttore Gori ci sono stima e rispetto“. Ci auguriamo per lui che questa stima e questo rispetto non siano unilaterali.