Ieri sera si è conclusa la seconda stagione di Dr. House, un telefilm che ha registrato ascolti da record incollando al video milioni di telespettatori e superando di gran lunga gli ascolti medi della seconda rete di casa Mediaset.
Un successo che se, con molta probabilità, è stato quasi forzato stante l’assenza di valide alternative al reality show, genere che ha letteralmente intasato le tv italiane all’inizio della stagione, ha poi proseguito il proprio cammino “umiliando” qualsivoglia concorrente e stimolando riflessioni di non poco conto sull’interesse che anche nel nostro paese riscuote la serialità.
Dell’ultima puntata andata in onda ieri sera su Italia 1 si sono susseguiti, nella giornata di ieri, innumerevoli articoli celebrativi di quello che ormai è un cult della televisione nostrana.
Vorrei, però, che dedicaste le Vostre attenzioni su un’ansa di ieri mattina che, quanto meno a me, ha fatto riflettere.
Quella che dovrebbe essere un’agenzia di stampa, sembra che, alla stregua di un istituto di statistica, si cimenti adesso a fare previsioni sugli ascolti dei programmi tv.
Venivano, infatti, annunciati addirittura 7.000.000 di telespettatori per gli episodi conclusivi di Dr. House.
Guardate Voi stessi…