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ATTENTI A QUEI DUE: UNA SCOMMESSA VINTA MA UN’OCCASIONE SPRECATA

di Daniele Pasquini

25/02/2012 - 15:53

ATTENTI A QUEI DUE: UNA SCOMMESSA VINTA MA UN’OCCASIONE SPRECATA

Paola Perego
Paola Perego

Ad una puntata dalla conclusione, possiamo senza dubbio dire che Attenti a quei due è una scommessa vinta: raggiungere il 18% di share in tempi di magra e contro un colloso sempreverde come Zelig è un’impresa ardua, e invece la prima rete pubblica è riuscita a tenere testa al varietà comico di Canale5 con un prodotto tutto sommato godibile, tant’è che Mauro Mazza ha deciso di dare fiducia a Pasquale Romano, autore nonché produttore con la sua Toro, con due puntate aggiuntive, segno che l’obiettivo è stato centrato.

Ma è anche un’occasione sprecata. Il format infatti ha tutte le carte in regola per “sfondare” e diventare un caposaldo di Rai1, se solo l’azienda pubblica credesse un po’ di più in ciò che produce. Attenti a quei due è un prodotto sì godibile, ma piuttosto artigianale, con quel retrogusto anni ’80, tra le famiglie bisognose e il voto del pubblico in sala, veramente poco attuale.

La sensazione è che non si è riusciti, o forse non si è proprio potuto chissà, a creare “l’evento” attorno alle sfide tra i due protagonisti, nonostante il programma si presti molto di più in tal senso piuttosto che in un amichevole e gioioso gioco tra amici e colleghi, il più delle volte artisticamente poco attinenti. Il risultato invece è l’ennesimo varietà tipico di Rai1, che indubbiamente convince lo zoccolo duro della prima rete, ma che allontana tout court i target più giovani, già piuttosto lontani. Un passo avanti e un passo indietro: se le precedenti edizioni soffrivano la ripetitività della conduzione di Max Giusti e Fabrizio Frizzi, stavolta, con i duellanti a rotazione, a risultare deboli sono invece le prove.

Curioso che si è abbandonata l’idea vincente di far confrontare i due artisti sulle trasmissioni di successo targate Rai, un’idea che si poteva peraltro “ampliare” allargando la rosa ai format della concorrenza, optando per delle classiche e tradizionalissime sfide di canto e ballo, condite con qualche apprezzabile diversivo tanto per non risultare troppo usuali.

Fragile anche il contorno, a partire dalla scenografia di Riccardo Bocchini, che inspiegabilmente ha fatto “terra bruciata” sul palcoscenico puntando esclusivamente sul fondale, un “dettaglio” che non può passare affatto inosservato visto che influenza a catena tutti quegli aspetti prettamente estetici di un programma. Nulla da dire invece sulla conduzione “a sottrazione” di Paola Perego, che svolge il ruolo di arbitro dirigendo senza problemi l’intera baracca, e gli interventi comici di Biagio Izzo, che spezzano la “monotonia” del varietà.

Il fatto è che viene da pensare che il problema di Attenti a quei due, come di tante altre produzioni dopotutto, più che autorale sia aziendale: se la Rai non inizia a delineare un piano editoriale serio e ben elaborato, che lasci tempo e spazio agli autori per studiare, analizzare e ponderare idee in santa pace, i risultati – nonostante le potenzialità dei format – saranno sempre e solo sufficienti.

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21 commenti su "ATTENTI A QUEI DUE: UNA SCOMMESSA VINTA MA UN’OCCASIONE SPRECATA"

  1. matt Dovrebbe aver firmato un contratto con la Rai dalla durata di due anni. Torna a settembre con un nuovo progetto.

    1. http://www.davidemaggio.it/archives/52678/paola-perego-firma-con-la-rai-sino-al-2013

  2. bel programma ma sia le prove che i premi dovevano cambiare in ogni puntata. concordo che sarebbe stato bello utilizzare gli ospiti protagonisti portando in scena pezzi dei loro programmi come la ghigliottina le ricette della clerici i balli e canzoni della cuccarini un'intervista particolare della venier. e poi anche paola vestita sempre uguale.... comunque lo reputo un buon successo visto che rispetto a zelig ha perso per 4 punti di share a differenzza di ballando che pur avendo uno share + alto perde in maniera maggiore rispetto al programma di canale5. caro davide sai già quali sono i progetti futuri per la perego?

  3. @Daniele Concordo, pur non avendo seguito molto la prima edizione trovavo carina l'idea di riproporre i vari format Rai.. a volte le scelte autorali sono alquanto oscure!! Ciò nonostante ho molto apprezzato questa nuova prova della Perego.. che è brava in tutto.. ed eccellente nel reality.. vediamo 'sta Rai cosa combina ;-)

  4. Alessandro Va però detto che nella puntata pilota e nella prima edizione, i due conduttori si sono misurati sulle trasmissioni della Rai, che era una cosa molto molto carina. Non ho propriamente capito questo cambio di rotta.

  5. Paola Perego si è dimostrata ancora una volta un'ottima padrona di casa che senza smodate manie di protagonismo è stata capace di fare un passo indietro lasciando il palco ai vari protagonisti di puntata.. Ad avercene.. In quanto alla monotonia delle prove: evidentemente la scelta autorale -opinabile- è stata quella di voler puntare su un meccanismo facilmente riconoscibile al target di Raiuno. Personalmente, a mio gusto personale, anch'io avrei osato di più!

  6. Qui non si parla della Perego, può piacere o no ma si destreggia bene, è il programma che nel suo insieme è antico, noioso, con il solito buonismo alla vecchia maniera, ospiti del tempo che fu, sicuramente che hanno fatto storia ma che potevano fare appunto le guest star della settimana non accollarsi la serata assieme ai due antagonisti, insomma un format non ben gestito, ha ragione Mike, per quanto presentato gli è andata proprio di lusso perché insistere con puntate aggiuntive. E poi anche questo Biagio Izzo a me tutto 'sto ridere non fa.

  7. pippo, ci sarà 'Non sparate sul pianista' con Frizzi

  8. Pippo Sulla conduzione della Perego non abbiamo detto nulla, visto che è impeccabile. Il programma è certamente migliore adesso che in passato, ma questo non vuol certo dire che è esente da difetti.

  9. Io invece trovo buonissima la conduzione di Paola (invece quando si è saputa la notizia avevo qualche dubbio), come imposatzione mi piace molto di più questa rispetto a quello dello scorso anno che era ridicola! Avrei evitato le 2 puntate aggiuntive. Poi ricordiamoci che il programma si basa soprattutto sul personaggio quindi l'ascolto lo collegherei anche a questo.