6
maggio

IL COMMISSARIO MONTALBANO – UNA LAMA DI LUCE: QUESTA SERA ULTIMO APPUNTAMENTO

Il Commissario Montalbano (Foto Fabrizio di Giulio)

Questa sera alle 21,10 su Rai1 andrà in onda l’ultimo attesissimo episodio della nuova serie de Il Commissario Montalbano. I tanti fan del personaggio interpretato da Luca Zingaretti possono però stare tranquilli. Il Commissario Montalbano tornerà, infatti, molto presto in tv, non solo con le repliche, nei prossimi lunedì, dei quattro episodi trasmessi nel 2011 (Il campo del vasaio, La danza del gabbiano, La caccia al tesoro, L’età del dubbio), ma anche con dei nuovi appuntamenti. Come anticipato dal produttore Carlo degli Esposti durante la conferenza stampa di presentazione della serie, per la fine del 2014 approderanno su Rai1 due nuovi episodi, come di consueto tratti dai romanzi a firma di Andrea Camilleri.

Poco più di un anno d’attesa dunque per rivedere in azione in quel di Vigata, oltre al Commissario Montalbano, la squadra composta da Mimì Augello (Cesare Bocci), Fazio (Peppino Mazzotta) e Catarella (Angelo Russo). Nel frattempo non resta che seguire quest’ultimo appuntamento (trasmesso ieri a Roma in anteprima) dal titolo Una lama di luce, nel quale Salvo Montalbano avrà a che fare con una giovane sposa, pronta a mettere in atto con l’amica del cuore un piano diabolico per eliminare il marito.

Il caso prende il via con l’arrivo al commissariato di Salvatore Di Marta. L’uomo, proprietario del supermercato più grande di Vigata, è venuto a denunciare la rapina e l’aggressione subite da sua moglie la sera precedente, verso mezzanotte, mentre stava andando a depositare alla cassa continua della banca l’incasso della giornata, ben trentamila euro. Ma fin dall’inizio vari punti del resoconto di questa rapina sembrano piuttosto contraddittori e Montalbano vuole indagare più a fondo.

Scopre anzitutto che, prima di sposare il più anziano Di Marta, Loredana era fidanzata col coetaneo Carmelo Savastano, un piccolo delinquente. In seguito va a parlare con Valeria Bonifacio, la più cara amica di Loredana, è da lei che la moglie di Di Marta si era recata prima di andare a versare i soldi dell’incasso. Valeria suggerisce al commissario che quella notte Loredana non ha subito soltanto una rapina. E difatti in un successivo colloquio, Loredana confessa che il rapinatore l’ha violentata. Il marito è distrutto, sconvolto. Montalbano viene a sapere però che quanto riferito da Loredana è interamente falso: un ladro, che in quel momento stava svaligiando una gioielleria vicina alla banca – e che per questo non potrà mai testimoniare in tribunale -, gli assicura che di fronte alla banca quella notte non si è fermata nessuna macchina e non c’è stata nessuna aggressione. Il commissario capisce che Loredana e Valeria stanno conducendo uno strano gioco, il cui ordito sembra ancora inspiegabile.

Qualche giorno dopo però Carmelo Savastano, ex fidanzato di Loredana, viene trovato ucciso. Nel corso delle indagini, Salvatore Di Marta racconta alla polizia che la moglie gli ha confessato che l’uomo che l’aveva rapinata e violentata era proprio Savastano. Di Marta ammette che si era messo in testa di vendicarsi e uccidere Savastano, ma non ha fatto in tempo, qualcun altro lo ha ammazzato prima di lui. Montalbano capisce che l’uomo è innocente, ma il pm Tommaseo, cieco e ottuso come sempre, fa arrestare Di Marta con l’accusa di omicidio. A Montalbano spetta il difficile compito di delineare i contorni di questa crudele impostura e di arrestare i reali responsabili del delitto.

Parallelamente a questo caso, un’altra vicenda impegna il commissario di Vigata. Gaspare Intelisano, proprietario terriero, si presenta per denunciare un fatto assai strambo: nei suoi campi c’è una casupola diroccata e stamattina ha visto che qualcuno vi ha montato una porta e coperto i buchi delle finestre. Montalbano e i suoi vi si recano: la porta non c’è più, ma il commissario riconosce i segni del cemento a presa rapida col quale erano stati inseriti i cardini. Da altre tracce scopre che in quella stamberga erano state depositate alcune casse che contenevano armi. Il posto in cui si trova quella casupola è assai sperduto e gli unici che lavorano in quella parte di proprietà sono due braccianti tunisini.

Montalbano, sebbene il caso – trattandosi di traffico d’armi – debba passare all’antiterrorismo, non rinuncia a fare la sua parte, e, organizzandosi con Intelisano, torna sul luogo sotto mentite spoglie per parlare con i due tunisini. Dall’incontro non sembra emergere nulla di particolare, ma due ore dopo Intelisano chiama Montalbano per informarlo che i due braccianti tunisini sono fuggiti. Montalbano capisce che i due erano coinvolti nel traffico d’armi e che nel fienile del campo doveva esserci nascosta una terza persona che ha riconosciuto Montalbano e ha dato l’allarme ai suoi complici. Durante il corso delle indagini sarà sempre più chiaro che i tre uomini coinvolti in quel traffico non sono terroristi, ma patrioti che volevano fare arrivare le armi ai ribelli che lottano per liberare la Tunisia dalla dittatura. Le forze della Questura stringono sempre più il cerchio intorno ai tre fuggitivi, la cattura sarà inevitabile. La chiusura del caso e la finale identificazione del terzo fuggitivo saranno però una tragica sorpresa per Montalbano e Livia.



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