Alle recenti elezioni amministrative i cittadini hanno premuto il grilletto, anzi il grillino. Come dimostra il responso delle urne, gli italiani hanno sparato a zero sui partiti tradizionali e hanno invece premiato quelle forze che si sono fatte interpreti del dissenso popolare. A fare il pieno di voti è stato in particolare il Movimento 5 Stelle guidato da Beppe Grillo. Il comico genovese ha messo in moto una potente macchina (anti)politica che ha raccolto adesioni in rete, nelle piazze e quindi ai seggi. Ma quasi mai in tv.
Il mezzo televisivo è sempre stato criticato da Grillo, che si è ben guardato dal partecipare ai talk show (se non con interventi registrati!) ed ha invitato i suoi adepti a fare altrettanto. Tale strategia ha permesso al Movimento 5 Stelle e ai suoi candidati di sottrarsi dalle contese autoreferenziali che spesso caratterizzano le arene mediatiche. La mossa si è rivelata vincente ed ora, ad elezioni avvenute, il genovese ha intenzione di andare avanti con la sua crociata anti televisiva.
Dalle pagine del suo blog, Grillo ha infatti lanciato un nuovo anatema e ha messo in guardia i suoi:
“Chi partecipa ai talk show deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo (…) Se il M5S avesse scelto la televisione per affermarsi, oggi sarebbe allo zero qualcosa per cento. Partecipare ai talk show fa perdere voti e credibilità non solo ai presenti, ma all’intero MoVimento” ha scritto.
Grillo ha strillato che nei talk show il dibattito avverrebbe “con conduttori di lungo corso e con le mummie solidificate dei partiti“, e ha parlato di omologazione col passato. “Che senso ha confrontarsi conVeltroni o con Gasparri in prima serata?” ha inoltre domandato il comico a cinque stelle. Parole, le sue, che pare non siano state scritte a caso.
Dopo il successo elettorale del ‘MoVimento’, infatti, alcuni suoi esponenti sono apparsi in tv: il candidato genovese Paolo Putti, ad esempio, è intervenuto su La7 da Mentana e su SkyTg24, ha partecipato a Ballarò e ad Omnibus. Il parmigiano Federico Pizzarotti è invece stato ospite di Otto e mezzo. Sembra proprio che Beppe Grillo non abbia gradito, e in molti leggono il suo ultimo sfogo come una pubblica strigliata: in tv non si va, capito?
Da una parte il comico ha ragione: le arene televisive sono spesso fini a se stesse e piene di insidie. Dunque, meglio evitarle. Tuttavia, ora i grillini si apprestano a ricoprire ruoli pubblici e dunque non possono più sottrarsi al confronto con gli altri interlocutori politici, né tantomeno alle domande dei giornalisti, al contraddittorio o alle critiche in diretta tv.
Piacciano o meno, queste pratiche stanno alla base di un atteggiamento democratico e libero.
1. tinina ha scritto:
10 maggio 2012 alle 13:16