Quel pomodorino è mafioso: non acquistatelo! La denuncia parte dalla tv, diventa proposta “che non si può rifiutare” e poi polemica. A innescarla, il conduttore Alessandro Di Pietro nel programma pomeridiano Bontà Loro, di Maurizio Costanzo. Il paladino dei consumatori oculati e delle massaie disperate, aveva infatti invitato il pubblico a non incentivare il mercato del prodotto Igp siracusano, perchè la sua produzione sarebbbe in odore di mafia. “La filiera del pomodoro di Pachino è in mano alla mafia, va boicottato” ha affermato Di Pietro nel corso della trasmissione di Rai1. Lo sfogo, lanciato nell’etere senza mezzi termini, ha suscitato la reazione di alcuni ministri, a cominciare da Stefania Prestigiacomo.
La responsabile del Dicastero per l’ambiente, originaria di Siracusa, ha invitato a “ritrattare queste assurde e dannosissime accuse“, reputando intollerabile che “dalla tv pubblica giungano appelli alla distruzione di un sistema economico fatto da cinquemila piccoli produttori e quattordici cooperative“. Il sottosegretario Gianfranco Miccichè ha definito “raccapricciante” la proposta di boicottaggio del pomodorino lanciata dall’infervorato conduttore Di Pietro, mentre il ministro per le Politiche agricole, Giancarlo Galan, ha affermato che “simili iniziative, ammessa una loro qualche utilità, sono accettabili solo quando l’allarme viene dato dalle istituzioni pubbliche preposte alla lotta contro la criminalità organizzata“.
Il giustiziere dei consumatori, già conduttore di “Occhio alla spesa“, non ritratta affatto la sua crociata del pomodorino e, precisando di riferirsi al Pachino normale (non a quello Dop, che invece è garantito), fa riferimento alle parole del Procuratore Piero Grasso. Il vertice nazionale dell’antimafia, aveva infatti denunciato che “quel tipo di prodotto viene trasportato dal sud della Sicilia al mercato di Fondi, a Latina, per essere confezionato e poi trasferito nuovamente in Sicilia per la distribuzione nei grandi magazzini”. Questi passaggi forzati, che spesso avvengono sotto il controllo della criminalità organizzata, farebbero aumentare i costo al consumatore fino a undici volte rispetto al prezzo iniziale.
E se Confagricoltura ritiene sia stato un “errore gravissimo” invitare al boicottaggio mercantile del Pachino, “criminalizzando uno dei prodotti simbolo del made in Italy agroalimentare“, da parte sua Maurizio Costanzo ha fatto sapere che domani, martedi 8 febbraio, tornerà presto sull’argomento nel corso di Bontà Loro. ”Sentirò la Prestigiacomo, poi vedremo” ha detto il conduttore, abituato a lasciare spazio al libero confronto nelle sue trasmissioni.
In questo modo si potrà fare vero servizio pubblico, cercando di capire la reale importanza dell’allarme lanciato in tv e delle conseguenze su esercenti e consumatori. Altro che passatempo per massaie disperate davanti al piccolo schermo, la guerra del pomodorino è una cosa seria.
1. Franco2 ha scritto:
7 febbraio 2011 alle 15:14