Nuovo colpo di scena, o più probabilmente una mossa obbligata, nel caso di cronaca che ha come protagonisti assoluti Pamela Prati e l’inesistente Mark Caltagirone. A rivelare lo scoop Dagospia, che ha comunicato ai suoi lettori che la showgirl sarda avrebbe revocato il mandato a Irene Della Rocca, il suo avvocato. Il motivo? Il cachet esorbitante richiesto per presenziare alla tredicesima puntata di Live – Non è la D’Urso, trasmessa ieri sera su Canale 5.

Andiamo con ordine per capire cosa è effettivamente successo a Live: dopo aver comunicato che la Prati aveva scelto di non presenziare più al talk, Barbara D’Urso ha infatti spiegato ai suoi telespettatori che il motivo del forfait dell’artista derivava dal rifiuto della produzione di attribuirle, per via della sua ospitata, un cachet – richiesto dal suo avvocato (mai menzionato per nome e cognome) – consistente in “decine di migliaia di euro“.

La conduttrice, visibilmente infastidita, ha precisato che la Prati, nelle ore precedenti alla strana pretesa, aveva dichiarato di voler partecipare al programma a titolo gratuito (al fine di non lucrare sulla triste storia che l’ha vista coinvolta), particolare in netto contrasto con l’aut aut posto dal legale, il quale avrebbe chiesto last minute un compenso molto alto per la sua assistita. L’azienda non si è piegata e l’ex star del Bagaglino è rimasta con un pugno di mosche in mano (e una nuova figuraccia da arginare).

Dato il clamore suscitato dalle parole della D’Urso, la Prati sarebbe quindi corsa ai ripari, crogiolandosi dietro la solita motivazione del “non ne sapevo nulla” e revocando il mandato alla responsabile del “fattaccio” Irene Della Rocca, quest’ultima citata tra l’altro da Eliana Michelazzo come la moglie del padre di Guendalina Tavassi (quando si dice le coincidenze, eh?).

Un altro mistero si è dunque aggiunto all’intricata vicenda, anche se è impossibile avallare l’idea che Pamela Prati, ogni volta che accade qualcosa di scomodo contro la sua persona, non abbia mai nessuna colpa. O siamo di fronte alla congiura dell’anno, oppure i conti non tornano.

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