Il celebre “passetto” della sigla non se l’è mica scordato. Anzi, a distanza di vent’anni Alessandro Greco è pronto a riproporlo e in questa video-intervista ce ne dà pure un assaggio. Da domani, venerdì 31 marzo, il conduttore tornerà in prime time su Rai2 alla guida di Furore, il programma musicale cult degli anni ‘90 che ora riparte con quattro puntate. Il presentatore tarantino riaprirà quella che lui stesso definisce “la discoteca” degli italiani, affiancato stavolta dai comici Gigi e Ross. Assieme a lui, il pubblico ritroverà uno show ispirato alle edizioni del passato e in parte attualizzato. Ma, assicura lo stesso Greco a Davidemaggio.it, “non sarà un’operazione nostalgia“.
Alessandro, che impressione ti fa tornare a Furore dopo vent’anni?
Abbiamo riaperto il locale, abbiamo riaperto la discoteca e questo, al di là delle decisioni delle persone che contano, è merito vostro, del pubblico che comanda. Andiamo a comandare col pubblico, come dice Rovazzi, e rifacciamo Furore.
Da tempo il pubblico richiedeva il ritorno del programma…
Sempre, non da tempo. Da sempre. Ciclicamente, la voce del ritorno di Furore non si è mai spenta.
E in parte anche l’eco del programma non si è mai spenta. Tu stesso hai detto di aver visto in onda trasmissioni che richiamavano Furore: cosa hai pensato?
Beh, l’hanno visto tutti. Ho visto che è una bella soddisfazione, che Furore ha fatto scuola.
Ti sei sentito ‘plagiato’?
No (sorride, ndDM). Diciamo che si dice ‘liberamente tratto’ o ‘liberamente ispirato’: queste trasmissioni erano fortemente ispirate. Fa piacere perché Furore ha fatto scuola e proprio per questo criterio è stato scelto. Sono tanti i programmi che si facevano un tempo, ma il fatto che venga scelto Furore è una bellissima soddisfazione.
C’è il rischio di un’operazione nostalgia?
Non è un’operazione nostalgia. Poi se qualcuno del pubblico proverà nostalgia rivedendo il programma va bene, perché non è un sentimento negativo. Anzi, molti già scrivono: “vedevo il programma, ora lo rivedrò”. E’ così. Però la nostra è un’operazione omaggio, celebrazione, anniversario, infatti questo è “Furore 20’s”.
La direttrice di Rai2 ha detto che l’obiettivo è quello di richiamare davanti allo schermo quel pubblico che va dai 30 ai 60 anni. A te piacerebbe richiamare anche telespettatori ancora più giovani?
Assolutamente. Tutti quelli che per vari motivi non conoscono il programma e non l’hanno visto sono la mia priorità. E in questo sarete ancora più fondamentali voi, attraverso la rete, i social e tutto quello che scriverete anche seguendo il programma. Quindi ancora di più confido in voi.
1. rds ha scritto:
30 marzo 2017 alle 15:05