Quel che l’Italia produce e butta via, altri recuperano e mandano in onda. E’ quanto avvenuto a Centovetrine, la soap made in Italy più bistrattata di tutte che, dopo anni di tira e molla e la retrocessione da Canale 5 a Rete 4, è stata cancellata dai palinsesti Mediaset con alcune puntate inedite ancora nel cassetto e tanti affezionati che le reclamavano a gran voce.
Centovetrine: Top Channel trasmesse le puntate inedite che Mediaset ha dimenticato
Ebbene, finalmente quelle puntate stanno andando in onda. Ma non in Italia, bensì in Albania, e precisamente su Top Channel dal lunedì al venerdì alle 12:25. Ad annunciarlo al popolo dei social ci ha pensato Michele D’Anca, uno degli interpreti di Centovetrine, che lo ha comunicato attraverso il suo profilo non senza una punta di sarcasmo e fastidio che, del resto, in passato non ha mai nascosto riguardo alla cancellazione della soap.
“Le puntate inedite di Centovetrine in onda in Albania su Top Channel. Canale 335 sul satellite. In Italia no. In Albania sì…”
Una buona notizia per coloro che rimpiangevano la soap e a cui era rimasto l’amaro in bocca per quelle puntate andate perdute: in un modo o nell’altro adesso i fans riusciranno a riavvicinarsi ai negozi e ai personaggi che avevano amato – le puntate vanno in onda in italiano con sottotitoli in albanese – e a salutarli con calma, senza quella frenesia scomposta che un anno fa portò il Biscione nell’arco di tre giorni a cambiare tre volte la programmazione, lasciandoli basiti e confusi.
Centrovetrine: perchè non offrire on line le puntate inedite?
Ma il commento dell’attore che interpretava Sebastian Castelli riapre quella ferita mai rimarginata nonché uno dei controsensi maggiori degli ultimi anni televisivi, che in realtà poi non riguarda solo Mediaset: a che pro buttare via prodotti già pronti, pagati e realizzati, senza pensare di dargli un’altra vita? Senza contare le tanti reti specializzate, che hanno aspettative auditel ben meno esigenti delle generaliste, nell’attuale panorama multimediale si potrebbero offrire certi “scarti” sul web. Tanto più che ormai gran parte della fiction è corredata da contenuti realizzati ad hoc per essere pubblicati on line.