Einstein Multimedia



15
dicembre

SCANDALO AGRODOLCE. LA RAI TRAMITE MINOLI INCASSA DALLA REGIONE 12 MILIONI DI EURO PER LA CREAZIONE DI UN CPTV A TERMINI IMERESE. MA QUEL CPTV LO HA COSTRUITO EINSTEIN, SENZA VEDERE UN EURO

Scandalo Agrodolce, il CPTV costruito da Einstein

Scandalo Agrodolce, il CPTV costruito da Einstein

Continuiamo a seguire l’inchiesta de Il Fatto Quotidiano sulla soap siciliana Agrodolce, misteriosamente scomparsa dai palinsesti della terza rete pubblica. Un piccolo sunto: eravamo rimasti ai costi della soap, vertiginosamente saliti dopo le prime settimane con una perdita per Einstein di 2.7 milioni di euro. L’intento di Giovanni Minoli era di dar vita ad una produzione cinematografica con il budget di una soap opera, tanto da “strigliare” Josi di Einstein sul contratto tra lo stesso e la Rai, che stando alle parole di Minoli non prevedeva affatto la produzione di una soap: “Io faccio quello che voglio, non si farà una soap”. Ma Minoli viene smentito dallo stesso contratto. Le ombre che governano questa vicenda però non si fermano ai costi.

Partiamo da un presupposto: in Sicilia non esistono degli studi di produzione televisiva e ne consegue che per girare la nuova “soap opera cinematografica” urge trovare presto un rimedio. A metterci una pezza ci pensa Einstein che investe a Termini Imerese 2 milioni di euro e trasforma l’istituto Socio Scolastico in un centro di produzione. Un investimento lecito e sensato: una soap garantisce solitamente diversi anni di messa in onda, tanto da permettere di rientrare “presto” dei costi e guadagnare. Pensate un po’, nel 2008 Luca Josi aveva chiesto alla Rai di versare un importo aggiuntivo “una tantum” quale parziale contributo rispetto agli investimenti sostenuti per la creazione del centro di produzione. La risposta del Direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce non si è fatto attendere e ha rispedito al mittente la richiesta: “Non vi è ragione per cui noi dobbiamo sostenere ulteriori costi”. E fin qui, nulla da ribattere.

C’è però un importante dettaglio che in Rai è sfuggito, ma alla Einstein manco per niente. L’articolo 4 della convenzione tra Rai e Regione Sicilia: “La Rai ha già determinato la creazione del centro di produzione in Contrada Impalastro. La Rai assume l’obbligo al completamento delle azioni necessarie per l’adeguamento strutturale e tecnologico del predetto edificio che dovrà ospitare stabilmente anche gli uffici amministrativi e i locali destinati ai set della fiction Agrodolce”. La convenzione, firmata da Giovanni Minoli, prevede un finanziamento alla Rai dalla Regione di 12 milioni di euro (di fondi fas). Quindi in sostanza la Rai vende alla Regione la costruzione di un centro di produzione tv e incassa 12 milioni di euro totali. Peccato che quel centro lo abbia costruito… Einstein, che invece non ha visto manco un euro. L’azienda pubblica nella persona di Giovanni Minoli ha quindi venduto un bene che non è di sua proprietà incassando denaro? La risposta sembrerebbe essere affermativa. Ma non è finita qua.

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14
dicembre

LO SCANDALO AGRODOLCE E L’ASSORDANTE SILENZIO DELLA RAI

Agrodolce

Agrodolce

C’è una domanda che più di qualche telespettatore si sarà posto in passato: che fine ha fatto Agrodolce? La soap opera che doveva “rilanciare” Termini Imerese, dopo una prima stagione con ascolti tutto sommato buoni per lo slot delle 20 – orario in cui il pubblico è in gran parte sintonizzato sui tg nazionali – è misteriosamente scomparsa dagli schermi della terza rete pubblica. Il progetto era stato fortemente voluto da Giovanni Minoli, allora Direttore di Rai Educational e anche ideatore di Un Posto al Sole, e l’intenzione era chiara: sviluppare un prodotto cinematografico con un budget ristretto. Una missione forse un po’ troppo avventata, come sottolineato da più parti, e troppo coraggiosa.

A metter luce su una situazione piuttosto curiosa è una lunga inchiesta de Il Fatto Quotidiano che ha cercato di ricostruire tassello per tassello tutte le vicende che hanno caratterizzato la produzione Rai e Einstein dall’avvio del progetto alla sua misteriosa conclusione, con l’aiuto di fonti ufficiali e di registrazioni ambientali ad opera del Presidente di Einstein Luca Josi che, dopo i primi problemi riscontrati, ha registrato tutte le conversazioni con le figure chiave della produzione, tra cui Giovanni Minoli. Visto l’assordante silenzio che ha fatto seguito all’inchiesta del quotidiano di Padellaro, abbiamo pensato di ‘rilanciare’ anche noi la questione Agrodolce, così come analizzata dal Fatto.

Partiamo dai costi. L’intenzione di Giovanni Minoli era chiara: mettere in piedi una produzione cinematografica con il budget di una soap opera. Una missione impossibile per Luca Josi, proprio per una questione di costi. Se una fiction come Capri è costata 12 mila euro a minuto e un film per il grande schermo come Baaria è costato 166 mila euro a minuto, come si può pensare di avviare una produzione cinematografica per il piccolo schermo con il budget di una soap opera? Per Minoli era un’assoluta priorità, ma il contratto tra Rai e Einstein poneva dei limiti chiari.


20
ottobre

DM LIVE24: 20 OTTOBRE 2011. LE CHIAPPE DELLA CIPRIANI LIEVITANO, BRACCONERI E’ IN RITARDO, SCONSY E’ MORTA, MAGNINI NON BALLA, EINSTEIN VS RAI

Diario della Televisione Italiana del 20 Ottobre 2011

>>> Dal Diario di ieri…

  • Che culo!

lauretta ha scritto alle 09:25

All’Alfonso Signorini show la Cipriani ci informa che le sue chiappe dopo l’operazione pesano mezzo chilo in più.

  • Orarioooooo

lauretta ha scritto alle 12:36

A Forum Bracconeri è in ritardo, ma la Dalla Chiera rassicura che c’è ancora tutta la sessione pomeridiana. Senise a quel punto guardando l’orologio, si rivolge al collega: “Si ma sbrigati che tra un pò inizia anche il pomeriggio”.

  • Einstein VS Rai

lauretta ha scritto alle 13:07

Cosa spinge la Rai di Lorenza Lei a chiudere senza tante spiegazioni la fiction “Agrodolce”? Per la produzione siciliana girata a Termini Imerese, la Regione ha stanziato ben 25 mln che Viale Mazzini perderebbe, per non parlare del danno occupazionale fatto a molti giovani che hanno contribuito alla realizzazione della serie (un quinto dei quali viene dagli ex dipendenti Fiat del locale stabilimento). Lo stesso servizio pubblico che piange miseria, è capace di rinunciare a 50 miliardi di vecchie lire: roba da fa apparire Tafazzi un avveduto gestore dei propri interessi. E mentre il sindaco di Termini, Salvatore Buffarato, si vede costretto a scrivere a Napolitano chiedendo che da Viale Mazzini arrivi quantomeno una ragionevole risposta, la Einstein Multimedia di Andrea Olcese e Luca Josi (che ad agosto ha già querelato Gianni Minoli) ha depositato un ricorso d’urgenza per chiedere alla Rai di pagare milioni di fatture inevase da ottobre 2010, una montagna di extra costi prodotti dalle richieste della stessa Rai e imporre la riapertura della produzione secondo contratto.(fonte Dagospia)

  • Sconsy e’ morta

AnTo ha scritto alle 14:48





28
settembre

FERMI TUTTI! LA RAI CANCELLA TOP OF THE POPS. LUCA JOSI (EINSTEIN) A DM: “LA CHIUSURA E’ UN MISTERO. EPPURE GLI ARTISTI INVITATI NON SONO TUTTI COMUNISTI”

Top of the Pops

NonSoloDandini! Le cancellazioni last minute dei programmi già inseriti in palinsesto e presentati agli investitori pubblicitari non sono solo quelli di Rai3 o quella della famigerata ‘lista nera’. E’ accaduto pochi giorni fa, infatti, che la Rai abbia comunicato ad Einstein Multimedia, società produttrice di Top of the Pops, la soppressione del programma dai palinsesti di Rai2. I motivi? Non si conoscono. E risultano, peraltro, difficilmente immaginabili.

La situazione, infatti, è ben diversa da quella degli ‘illustri colleghi’ della stessa azienda: lo show musicale di Rai2 non costava alla TV di Stato nè ingenti somme di denaro, nè particolare dispendio di risorse umane. Ci risulta che ciascuna puntata di TotP costasse all’azienda di Viale Mazzini poco più di 20.000 euro (cifra risibile) e facesse affidamento su due soli autori.

Per la nuova edizione, la cui messa in onda era prevista per il 1 ottobre, sembra che la Sipra avesse già venduto gli spazi di tabellare, telepromozioni, product placement, e per lo show erano già pronti una scenografia e alcuni ospiti confermati: Dolcenera, Modà (a cui avrebbero consegnato il disco d’oro), J-Ax.

Abbiamo chiesto lumi a Luca Josi, chairman di Einstein Multimedia Group:

L’improvvisa scomparsa di Top of the Pops dal palinsesto di Raidue è un mistero. A dire il vero non è l’unico per quanto riguarda il rapporto tra RAI ed Einstein. Non credo fosse un problema di costi non essendo la Einstein pagata da un anno (anche se SIPRA risulterebbe aver venduto regolarmente il prodotto agli inserzionisti pubblicitari).  C’erano, però, in effetti, molti cantanti, cantautori e comici dai linguaggi vari, opinioni diverse e tricologicamente assortiti. Ma, ad analisi certosina, non tutti sono risultati comunisti“.


7
luglio

BOOM! UNA ZERO PER MAURO CORUZZI. REGISTRATO IL PLATINETTE TALK & SHOW.

Platinette, Mauro Coruzzi

Nuovi protagonisti si affacciano sulla seconda serata catodica. Dopo avervi svelato l’arrivo di Alfonso Signorini in tempi non sospetti, siamo in grado di rivelarvi un nuovo progetto per un personaggio di assai elevata caratura. Un’opinionista ambita e “trasformista” che si prepara ad essere la nuova regina della notte. Stiamo parlando, ca va sans dire, di Platinette.

Ebbene sì, dopo anni di ospitate di lusso, Mauro Coruzzi si riappropria del ruolo di conduttrice in una puntata zero di un format tutto al femminile, targato Einstein Multimedia con la sapiente regia di Sergio Colabona: Platinette – Talk & Show. Una sola puntata in cui la platinata drag, coadiuvata dagli interventi di Barbara Alberti, alterna talk, interviste e momenti musicali in cui si diverte a duettare con le ospiti grazia alla note della band di Luca Orioli presente in studio. Al cospetto di Plati sono intervenute Barbara Bouchet, Karima Ammar, Ivana Spagna e la discussa Patrizia D’Addario, l’escort più famosa del mondo che per la prima volta si racconta in un programma tv d’intrattenimento.

Attenzione, però! Nulla è ancora certo sull’effettiva realizzazione, ma al momento in lizza per ospitare il talk sembrano esserci La7 e Sky. Le trattative proseguono…





23
aprile

INTERVISTA A ROBERTA MIRRA, HEAD OF FORMAT FACTORY DI EINSTEIN MULTIMEDIA: “IL LIVELLO DI INNOVAZIONE IN ITALIA E’ ESTREMAMENTE BASSO A CAUSA DELL’ASSETTO DEL SETTORE”

Roberta Mirra, Head of Format Factory Einstein Multimedia

Nell’ambito del progetto di ricerca “Web 2.0 ed innovazione: il ruolo dei blog nell’entertainment televisivo oggi è la volta del contributo di Roberta Mirra. Salernitana, entra a far parte di Einstein Multimedia nel 2000, come produttore esecutivo, per poi approdare, nel 2006, all’attuale posizione di Head of Format Factory. Proprio il suo ruolo di costante ricerca ed ideazione di nuovi prodotti (da una sua intuizione nasce Taglia e Cuci, dissacrante e originale sitcom in onda su Fox, ndDM) ha fatto di Roberta Mirra l’informant ideale per la ricerca in oggetto. Ecco le sue dichiarazioni.

Roberta, come avviene il processo che va dall’ideazione al lancio di nuove produzioni televisive (fiction incluse) in Einstein Multimedia?

Il processo ideativo non è mai scevro da valutazioni legate al marketing, all’analisi dei palinsesti dei broadcasters a cui ci si indirizza nella successiva fase commerciale. L’ideazione quindi viene “costretta” in argini più o meno ampi dove dovrà  tenere conto di alcuni fattori imprescindibili:  target della rete, il particolare slot time a cui ci si indirizza, alla capacità di budget, alla conduzione (più strettamente legata alla rete) o cast (nel caso unscripted), all’innovazione e non ultimo alla linea editoriale. L’idea quindi è “al servizio” delle esigenze del possibile committente. E allora si andranno ad analizzare le criticità dei palinsesti e si lavorerà su quelle sia per i prodotti scripted che per gli unscripted (intrattenimento). Non secondario, ma collocabile a pieno titolo all’interno del processo creativo, è l’adattamento di un format straniero (laddove è consentito dal titolare dei diritti) che prevede una serie di interventi sulla struttura e linguaggio televisivo piuttosto che sul packaging (confezione) per renderlo più aderente ai gusti dell’audience locale e del target in particolare. Il lancio è una prerogativa della promozione della rete, il produttore in questo caso ha spesso un ruolo limitrofo. I meccanismi rientrano nell’ambito di una strategia legata e coerente al brand del canale e alle potenzialità del programma. E’ anche vero che in generale l’ideazione originale in Italia è esigua  (soprattutto per l’intrattenimento) e che normalmente ci si rivolge al mercato dei format. Se ad esempio un access prime time o un preserale scricchiola si andrà a scandagliare l’estero alla ricerca di un programma di successo, così come è altresì vero che Einstein – ad esempio – solo quest’anno ha prodotto tre puntate pilota di game show (solo uno tratto da un paper format straniero) e un talk show, tutti originali.

Come giudica il livello di innovazione della televisione italiana? E nello specifico il livello di innovazione in Einstein Multimedia?

Direi che il livello di innovazione in Italia è estremamente basso anche a causa dell’assetto del sistema televisivo italiano che vede uno strapotere degli editori a loro volta legati a logiche pubblicitarie che non tengono conto del necessario rischio che l’innovazione implica in ogni ambito la si sperimenti. I produttori  dal canto loro non sono nelle condizioni di imporre delle idee fuori dalle regole succitate come ad esempio accade in Olanda (dove i ruoli sono quasi invertiti): non a caso il Paese più creativo in termini di produzione e distribuzione di format televisivi. Einstein, in questa cornice, si pone in termini antitetici ma per una obiettiva posizione di “debolezza” in un mercato controllato da grossi gruppi internazionali. Einstein è l’unica società di produzione, tra le maggiori in Italia, totalmente indipendente. I competitors come Endemol, Grundy, Zodiak (Magnolia) hanno un catalogo format piuttosto esteso e trasversale a più paesi, per l’appunto. Einstein di converso  possiede un catalogo composto per l’80% da idee originali (molte di queste trasformate in numeri zero, alcune andate in onda) e solo un 20% di format stranieri. L’innovazione quindi nelle idee originali rappresenta per Einstein un segno distintivo molto apprezzato da quegli interlocutori che hanno  possibilità e capacità di rischiare fuori dalle logiche di ‘garanzia’.


15
dicembre

SU FOX ARRIVA “TAGLIA E CUCI”, SITCOM IRONICA E DISSACRANTE SULLA CHIRURGIA ESTETICA

Taglia e Cuci @ Davide Maggio .itChi, almeno una volta nella vita, non ha desiderato avere labbra carnose, addominali scolpiti, zigomi alti, pelle liscia, gambe affusolate e senza traccia di cellulite?

La tv, che da sempre è lo specchio della società nella quale viviamo, ci ha abituato alla perfezione di veline, letterine, tronisti e troniste e così anche la gente cosiddetta “comune”, che nulla ha a che fare col mondo dello spettacolo, si è progressivamente adeguata frequentando sempre più assiduamente palestre, centri e chirurghi estetici. Il desiderio di migliorarsi , la voglia di combattere per sempre alcuni complessi fisici e la frustrazione che ne deriva dal fatto di non riuscire in ogni caso a raggiungere i tanto agognati obiettivi hanno datto vita in passato a programmi come “Il brutto anatroccolo”, il tanto contestato “Bisturi, nessuno è perfetto” e i più recenti “Cambio vita, torno in forma” e “10 anni più giovane in 10 giorni” in onda su Sky Vivo. Ora la televisione ha deciso di prendersi gioco dei suoi stessi mostri e per farlo ha scelto di dare vita ad una nuova sitcom che prenderà il via martedi 23 dicembre alle 21,15 su Fox, canale 110 della piattorma di Sky.

Taglia e cuci”, questo il titolo del format originale creato da Roberta Mirra e prodotto da Einstein Multimedia Group in collaborazione con ADR Spettacoli, è una caricatura ironica e dissacrante sul mondo della chirurgia estetica che vede protagonisti Michele Foresta, più noto come Mago Forest e Giovanni Cacioppo.


27
gennaio

PASSAPAROLA IN PRESERALE?

Passaparola (Gerry Scotti, Anna Gigli Molinari) @ Davide Maggio .it

La versione in access prime time di Passaparola, testata e programmata per le strenne natalizie, era stata prorogata e avrebbe dovuto proseguire nell’attuale collocazione, ogni domenica sera su Canale5.

Una recente riunione in quel di Cologno, lo scorso venerdi, avrebbe invece scombussolato la programmazione dell’ammiraglia del Biscione andando a colpire, tra gli altri, anche Passaparola.

Il quiz tanto caro a Gerry Scotti, stando alle indiscrezioni, vedrebbe la sua conclusione allo scadere delle 7 puntate previste senza godere di alcuna proroga, come era stato inizialmente deciso e dichiarato, tra l’altro, dallo stesso Donelli durante una puntata di TvTalk.

Ma gli affezionati del programma hanno motivo di gioire anzichè disperarsi.

Si dice, infatti, che lo Zio Gerry abbia chiesto esplicitamente (a fronte dello stop in access prime time) il ritorno di Passaparola in preserale, dal prossimo marzo.

E, in realtà, i conti tornerebbero.

La consueta staffetta tra Chi Vuol Essere Milionario e un altro quiz-preserale si pone come necessaria per i “problemi” legati al format di 2WayTraffic che non concederebbe una messa in onda troppo prolungata della scalata verso il milione.

Lo stesso Scotti ha recentemente indicato marzo come il mese nel quale effettuare il “passaggio di consegne“.

Passaparola, dopo un esordio che personalmente non mi ha esaltato, è riuscita a riconquistare il pubblico di aficionados che non riesce a fare a meno della “ruota quizzarola” più celebre del belpaese. Se a ciò s’aggiunge che, a mio parere, è attualmente l’unico format in grado di contrastare, per come è strutturato, l’inossidabile Eredità di Carlo Conti, il giudizio su questo, per il momento ipotetico, ritorno non può che essere positivo in attesa che nuovi programmi possano essere vagliati per rinnovare l’offerta televisiva per gli amanti del quiz.

Proprio in tema di rinnovamenti, domani DM lancerà una sorta di “concorso di idee” che potrebbe vedere in Passaparola il “bersaglio” ideale dei lettori di davidemaggio.it.

Il quiz del quale parliamo, infatti, non può essere definito propriamente un format ma piuttosto una somma di  mini-format che compongono il programma nella sua interezza : parole impossibili, date impossibili, caccia al 21 e la celeberrima ruota finale.

Una nuova versione preserale dovrebbe essere necessariamente essere arricchita. Proprio sulla base di questa semplice ma ovvia considerazione, domani i lettori di DM avranno la possibilità di dire la propria.

Nel frattempo, siete favorevoli ad un eventuale ritorno di Passaparola in preserale?

Amici 9: qual è il tuo preferito?

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