Che fosse uno dei personaggi più atipici tra quelli transitati nelle ultime edizioni di Grande Fratello lo si era capito ben prima della sua vittoria, ma che potesse diventare quasi un rivoluzionario rispetto al gregge dei suoi ex co-inquilini, questo non lo si poteva immaginare. Andrea Cocco ha trionfato lo scorso 18 aprile al Grande Fratello al termine di un’edizione tormentata dagli eccessi, dai toni forti e dalla trasgressione.
Lui, invece, italo-giapponese di 32 anni, nella Casa ha rappresentato la sobrietà, la calma, la ragione: ha dosato le parole e i sentimenti preferendo restare un concorrente anonimo tra tante personalità in cerca di una telecamera per soddisfare varie e avariate manie di protagonismo. Eppure la notorietà e la fama effimera tanto agognata da alcuni dei suoi colleghi, ad Andrea Cocco non interessano, anzi sono addirittura un gran fastidio di cui ora vuole liberarsi. E per ribellarsi al circo mediatico nel quale è stato trascinato dopo l’uscita da Cinecittà, usa parole forti in un’intervista pubblicata oggi da Libero:
“Ce l’ho con una certa tv. Quella dell’esasperazione della cronaca nera e quella dei reality show. Quella in cui devo parlare dei fatti miei. Non mi trovo nel circo mediatico. Non so come ho fatto a vincere Grande Fratello. Capisco che la mia vita privata possa essere compressa ma è come se Grande Fratello non avesse mai fine. Sono insofferente all’intrusione nella mia sfera privata. Mi ha dato fastidio sentirmi dire ‘adesso fai questo, adesso fai quello” per contratto. Ho sempre deciso di testa mia. So che per questo sono criticato”.
Insomma, Andrea Cocco non ne vuole sapere di presenziare ancora nei contenitori televisivi tutto cronaca e reality. Non a caso ha scelto la radio per dire la sua sulla rottura con Margherita Zanatta. Eppure questo è il prezzo da pagare per la notorietà raggiunta e non si può dire che sia una novità. Ma se qualcuno potrebbe rinfacciargli di essersela cercata andando a rinchiudersi per sei mesi sotto l’occhio delle telecamere, d’altra parte è vero che ognuno è libero anche di uscire dal tracciato dei suoi predecessori:
“Per strada mi sento osservato. Le persone mi guardano come se mi conoscessero. Ma io non conosco loro. Mi fermano per strada e mi passano al telefono i loro parenti. Firmare autografi mi imbarazza tantissimo. E poi tutti si sentono il diritto di chiedermi della mia situazione sentimentale. Non riesco ad abituarmi. Come ho detto in radio, mi sento un gladiatore nel Colosseo al tempo dei romani: utile per distogliere le persone dalle tematiche sulle quali realmente dovrebbero concentrarsi. Politica, economia”.
E sugli altri gieffini che invece scalpitano per un posto in tv, dice:
“Sono scelte fini a sé stesse. Con effetto di breve durata. Ma ognuno fa come crede”.
La macchina di Grande Fratello, questo si sa, è infernale e studiata in ogni ingranaggio. Andrea Cocco, come gli altri concorrenti, è vincolato da un contratto che dura ben oltre la fine della trasmissione:
“Il contratto scade il 31 dicembre. Ma non mi interessa, piuttosto pago la penale ma in tv a parlare dei fatti miei non ci vado. Vorrei essere apprezzato se so fare qualcosa, non per aver bivaccato su un divano sei mesi. Voglio provare a fare l’attore al cinema. Sto studiando, ho fatto un seminario e ora farò un corso. E’ una strada molto difficile, c’è una percentuale bassissima di riuscire. E se fallirò, aprirò un cocktail bar”.
Altri prima di Andrea Cocco hanno dovuto fare i conti con il marchio di Grande Fratello, un’etichetta di cui sembrava impossibile liberarsi. Così già dalla prima edizione, Pietro Taricone scelse di sottrarsi all’enorme circo mediatico che si era creato attorno a lui. Più tardi anche altri come Flavio Montrucchio, Luca Argentero o Francesco Testi hanno preso la distanze dal carrozzone delle ospitate e delle comparse, pur senza rinnegare la loro scelta di varcare la Porta Rossa.
Cocco parteciperà alla prima puntata di Grande Fratello 12, magari per chiedere del montepremi che non è ancora stato incassato:
“Sono il vincitore, è quasi obbligatorio. Se mi chiedono dei miei amori sto zitto. I soldi non mi sono ancora arrivati né da Endemol né dalle trasmissioni Mediaset. Eppure sei mesi sono passati”.
Andrea Cocco resterà un caso isolato destinato a lasciare presto il posto ai nuovi concorrenti pronti a indossare le maschere e riempire i divani dei salotti catodici, oppure sarà un esempio per la nuova generazione di gieffini?
1. Giuseppe ha scritto:
4 ottobre 2011 alle 11:22