Vampiri



3
febbraio

THE VAMPIRE DIARIES: UN AMORE CHE MORDE. DA STASERA SU MYA

Sullo sfondo di ruvidi paesaggi e gotiche atmosfere si consuma la dolce passione di Elena, adolescente bella e inquieta, e Stefan, affascinante e misterioso ragazzo. Ma un’oscura storia si cela dietro Stefan: “Per oltre un secolo ho vissuto nel segreto, nascondendomi nell’ombra solo al mondo, fino ad ora. Sono un vampiro. E’ questa la mia storia”. Ma tutto ciò è nulla dinnanzi ai loro sentimenti; un amore che morde, che divora e che fa perdere il controllo. Un amore che ti succhia l’anima ma che finisce  per essere immischiato in un triangolo maledetto, quando Elena si tramuterà in oggetto della passione per Damon, il diabolico fratello di Stefan, che, con ogni mezzo, tenterà di impossessarsi di lei.

Elena, Stefan e Damon sono i protagonisti di The Vampire Diaries, nuova serie al via da stasera alle 21.45 su Mya. Prodotta da Kevin Williamson, già creatore di Dawson’s Creek e delle saghe di Scream, nasce sulla scia dei successi cinematografici di Twighligt. Ciò malgrado è tratta dalla saga letteraria di Lisa Jane Smith “Il Diario del Vampiro” pubblicata in America nel 1991, esattamente 14 anni prima che Stephenie Meyer pubblicasse Twilight. Oltre ai vampiri, la serie ha in comune con Twilight uno straordinario successo di pubblico: in onda dal 2009 su The Cw, The Vampires Diaries fa registrare ascolti intorno ai 4 milioni, notevolmente superiori alla media di rete. Proprio per lo straordinario successo Oltreoceano, noi che abbiamo visto in anteprima la serie, non potevamo che rimanere un tantino delusi.

Non ci ha convinto la storia d’amore un pò “troppo cortese” e immediata, l’assenza di elementi nel pilot che paventassero il futuro triangolo, e soprattutto i personaggi secondari, mal delineati forse a causa di un pessimo casting. Lo stesso, però, non si può dire per il cast protagonista, rivelatosi azzeccato, con i tre attori che riescono ad imprimere una forte credibilità ai loro ruoli. Note positive della serie sono anche i “controcanti” dei due protagonisti che leggono vicendevolmente i loro diaries; frasi e racconti che siamo sicuri faranno impazzire le giovani donne. In ultimo una curiosità:  in America, il lancio della serie è stato legato ad una massiccia campagna pubblicitaria di donazione del sangue che ha portato ad una lodevole iniziativa e ha riscosso un grande successo. “Starve a vampire. Donate Blood” (“Fai morire di fame un vampiro. Dona il sangue), questo il claim.

Per chi volesse saperne di più su Vampire Diaries, dopo il salto la trama e la descrizione dei personaggi.




9
novembre

TRUE BLOOD: DA STASERA LA SECONDA STAGIONE SU FOX, L’IMPORTANTE E’ CHE NON SI DICA IN GIRO

True blood-stagione 2-bill-and-sookieL’eccesso e la violenza, la lussuria e l’innocenza; tinte forti a tratteggiare le umane contraddizioni della società moderna. I vampiri come i neri, gli omosessuali o gli ebrei, una minoranza cattiva da combattere, o peggio ancora estirpare. A Bon Temps, cittadina di provincia della Lousiana, si odiano i cattolici, i metodisti, gli afroamericani, ma ciò che importa è che non si dica in giro.

True Blood ritorna su Fox, da stasera alle 22.00, con gli episodi in anteprima assoluta della seconda stagione. Tratta dai bestsellers di Charlaine Harris e portata sul piccolo schermo da Alan Ball, già creatore di Six Feet Under, True Blood ha saputo cavalcare il filone vampiresco in maniera assolutamente originale, mescolando, non senza un pizzico di kitsch, dramma e comedia, satira sociale ed erotismo. Dimenticatevi, dunque, le edulcorate storie di Twilight: in True Blood il confine tra bene e male, buoni e cattivi, non è mai netto e sesso e sangue si mescolano, sintesi perfetta tra amore e morte.

Tali peculiarità sono valse, oltreoceano, alla serie un gran successo di pubblico. Era dai tempi de I Soprano, infatti, che il network via cavo HBO non raggiungeva ascolti simili. Al successo di pubblico è corrisposto un buon successo di critica (per Aldo Grasso la serie è “potente”), ottenuto malgrado l’eccessiva presenza di scene di sesso e turpiloquio che hanno fatto gridare allo “scandalo” l’America puritana. Tali elementi, però, il più delle volte, sono metafora di una società ambivalente e “sporca” dove sono i pregiudizi a generare mostri e non viceversa.