Tv pubblica



12
giugno

GRECIA SHOCK: CHIUDE LA TV PUBBLICA

ERT Grecia

La crisi in Grecia si sta trasformando in un’epidemia, che miete vittime di tutti i giorni. L’ultima di queste è la tv di Stato. Il governo greco di Antonis Samaras ha annunciato ieri la chiusura della radiotelevisione pubblica (ERT). Secondo quanto riferito da fonti sindacali, i canali sono stati oscurati e il ripetitore principale situato su una montagna vicino ad Atene è stato neutralizzato dalla polizia. Nel corso della conferenza stampa il portavoce ERT Simos Kedikoglou ha dichiarato:
Da questa notte (ieri, ndDM)  ERT smetterá di esistere. Al posto suo nascerá, al piú presto possibile, un organismo piú moderno e con meno personale”, ha affermato Kediglu aggiungendo che “ERT é il tipico caso di dispendio inutile di soldi pubblici“.

Sarà creato, dunque, un nuovo ente radio-tv, non più a controllo statale, con meno personale. L’ente pubblico di radiodiffusione (Ellinikí Radiofonía Tileórasi) nacque nel 1938, come media radiofonico e dal 1966 cominciò a trasmettere i primi programmi televisivi. Con la clamorosa decisione di ieri, oltre alle tre reti tradizionali scompariranno anche Prisma+, Cine+ e Sport+ che sono i canali del digitale terrestre della tv pubblica ellenica. Quasi 2800 lavoratori di ERT saranno messi in cassa integrazione come stabilito nei piani del governo. In queste ore, divampa la loro protesta. Il governo, infatti, dovrà licenziare altri 2.000 impiegati dell’amministrazione pubblica per quest’anno e ben 14.000 l’anno prossimo.

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21
giugno

IL PRESIDENTE DELLA TV PUBBLICA FRANCESCE NON SARA’ PIU’ SCELTO DAL GOVERNO

Il Ministro francese della cultura e delle comunicazioni Aurélie Filipetti

Se in Italia il Premier Mario Monti ha appena indicato la “tecnica” Anna Maria Tarantola per la Presidenza della Rai e in Spagna non mancano le polemiche per il nuovo metodo di elezione del presidente di TVE, scelto direttamente dal governo, la Francia, invece, si prepara ad una vera e propria rivoluzione.

Secondo quanto annunciato dal Ministro della Cultura e delle Comunicazioni, Aurélie Filipetti, d’ora in avanti non sarà più compito del Governo scegliere il Presidente della televisione e della radio pubblica d’oltralpe. Spetterà, infatti, al Consiglio Superiore dell’Audiovisivo (CSA) e “finalmente avremo un’elezione transparente e democratica” – sottolinea la ministra in un’intervista alla televisione pubblica France 2 – precisando che la riforma sará portata a termine prima della fine dell’anno.

Spetterà alla commissione Affari Culturali dell’Assemblea Nazionale (la nostra Camera) e del Senato scegliere i membri del CSA che a loro volta sceglieranno il nuovo Presidente. La Ministra ha affermato che il suo metodo sará piú moderno e che bisogna garantire il finanziamento dell’ente pubblico trovando un modello economico che sia competitivo sia finanziariamente che sotto il punto di vista degli ascolti, visto l’aumento della concorrenza dovuta dalla nascita dei nuovi canali “all-digital”.