Testi Festival di Sanremo 2012



12
febbraio

TESTI FESTIVAL DI SANREMO 2012: MARLENE KUNTZ (CANZONE PER UN FIGLIO)

Marlene Kuntz

Se qualche anno fa qualcuno avesse vaticinato che un giorno i Marlene Kuntz avrebbero messo piede sul palco del Festival di Sanremo sarebbe stato preso per folle e visionario. Ma tutto cambia, nulla si crea e nulla si distrugge. Come accadeva con una band abbastanza alternativa come gli Afterhours, anche il gruppo di Luca Bergia, Riccardo Tesio e Cristiano Godano partecipa all’evento sanremese.

Riescono anche nell’impresa di portare sul palcoscenico dell’Ariston una star internazionale come Patti Smith, con cui interpreteranno la versione inglese di Impressioni di Settembre della Premiata Forneria Marconi (giovedi), e un altro sanremese atipico come Samuel dei Subsonica che li aiuterà a presentare la canzone in gara sotto un’altra forma (venerdi).

Il testo che presentano è sospeso tra la tradizionale epistola al figlio e una riflessione etica sulla felicità. Il tema del rapporto padri- figli è il leit motif dell’album, per l’appunto Canzoni per un figlio, in uscita dopo il Festival. Già che non ci sia la parola amore sparsa qui e lì fa quasi gridare al miracolo, se poi si nota anche quel senso di profondo continuamente cercato dai versi i motivi per ascoltarla crescono esponenzialmente.

Ecco il testo della canzone:




12
febbraio

TESTI FESTIVAL DI SANREMO 2012: EMMA (NON E’ L’INFERNO)

Emma Marrone - Non è l'inferno

Emma Marrone torna ancora al Festival di Sanremo dopo una vittoria quasi sfiorata nella passata edizione in tandem con i Modà. Parte con i favori del pronostico ed è cosciente delle aspettative che si concentrano attorno alla sua canzone, scritta da Kekko Silvestre. La pupilla di Maria, come ha spiegato in questa lunga intervista, cerca di imporre una sua nuova immagine scegliendo l’impegno, o qualcosa che gli si avvicini.

Al suo sostegno arriverà nella serata di venerdì l’altra ‘amica’ della De Filippi, quell’Alessandra Amoroso che corre spesso ad aiutare i colleghi di talent ma che non si è mai schierata in prima persona sul palco. La spalla internazionale scelta per rendere omaggio all’Italia nel mondo (il giovedi) è Gary Go, un giovane inglese con cui interpreterà il rifacimento de Il Paradiso di Patty Pravo.

Eccessivamente prosastico il testo così come troppo energica appare l‘insistenza su alcune immagini fin troppo banalotte per comunicare il messaggio. Manca quel lavoro di cesello tipico della musica d’autore, è tutto un po’ troppo gridato. Toccherà alla forza di Emma dare una chiave che redima il peccato originale del testo. L’accusa di essere un po’ superficialotta è dietro l’angolo, nonostante la breve militanza tra i pasionari santoriani.

Ecco il testo della canzone:


12
febbraio

TESTI FESTIVAL DI SANREMO 2012: MATIA BAZAR (SEI TU)

Matia Bazar - Sei tu

A sorpresa nell’elenco dei convocati da Morandi per il Festival di Sanremo i Matia Bazar hanno già fatto storcere il naso ai critici in sede di presentazione della rosa dei concorrenti. Troppo fuori dai giri che contano ormai per essere ancora una valida proposta? Forse. Su quel palco il gruppo ha trionfato per ben due volte e per altrettante volte si è aggiudicato il premio della critica.

La dodicesima partecipazione coinvolge nel progetto Al Jarreau per l’omaggio di giovedì a Parla più piano, tema celebre de Il Padrino, e Platinette (non è uno scherzo!) per i duetti canori del venerdì, sempre che non debbano abbandonare anzitempo la competizione, eventualità non lontana dal realizzarsi secondo molti osservatori.

Nel solco della loro tradizione il testo. Amore, baci, passione, nostalgia: il più classico del leit motif della città dei fiori. Il ritorno di Silvia Mezzanotte è forse la curiosità più grande di questa partecipazione. Per il resto la loro possibilità di far parte del giro di nomi che conterà risulta davvero bassa.

Ecco il testo della canzone:





12
febbraio

TESTI FESTIVAL DI SANREMO 2012: EUGENIO FINARDI (E TU LO CHIAMI DIO)

Eugenio Finardi - E tu lo chiami Dio

Doveva essere l’autrice del testo, la molisana Roberta Di Lorenzo, a cantarla al Festival di Sanremo ma, come racconta Eugenio Finardi a Sorrisi, Gianni Morandi ha chiesto che fosse il noto cantautore ad eseguirla all’Ariston. Del resto nel cd di presentazione della canzone inviato alla direzione artistica era stato proprio Finardi a metterci la voce, e così per la terza volta è lui in prima persona a prendere parte alla gara.

Manca dal 1999 e per il ritorno sceglie un testo importante, sicuramente il più dotto, quello che alimenterà più dibattito a livello di opinione pubblica. Una canzone che affronta il tema della spiritualità come necessità, come bisogno per l’uomo. Non importa che la sua interpretazione venga poi affidata a un non credente come Finardi, lo scopo è riflettere sul principio unico delle religioni, sul rapporto dell’uomo con l’invisibile.

Si abbatterà su di lui la scure dell’Avvenire, della politica più a braccetto con l’altare? Forse sì, forse no. L’intento profondo non è sicuramente dissacrante ma i dibattiti italiani s’infiammano spesso sulla questione religiosa. Si concederà a Finardi di nominare il nome di Dio all’Ariston? Staremo a vedere. Forte la curiosità di vederlo duettare con Noa nella riedizione di Torna a Surriento (serata del giovedi) e con Peppe Servillo nella serata di venerdì.

Il testo della canzone:


12
febbraio

TESTI FESTIVAL DI SANREMO 2012: DOLCENERA (CI VEDIAMO A CASA)

Dolcenera

Figlia del Festival di Sanremo anche lei torna in Liguria per la quarta volta. Un trionfo tra i giovani e due brani che ottennero molto successo nel suo palmares personale. Dolcenera nel frattempo di strada ne ha fatta anche valicando i confini italiani. Nel plotone dei salentini che calcheranno la ribalta ci sarà anche lei, forse la più rock delle donne in gara.

In linea con il suo stile la scelta di Professor Green come spalla internazionale per rieditare Vita Spericolata di Vasco nella serata del giovedi. A Max Gazzè, uno che praticamente non diserta mai i venerdì del Festival da Bonolis in poi, il grato compito di ospite italiano del duetto pre-finale. Da Siamo tutti là fuori a Il mio amore unico Emanuela Trane non ha mai deluso né a livello di testi che d’interpretazione.

Questa specie di libertà, grande cattedrale ma che non vale un monolocale. E’ il verso che meglio sintetizza l’immagine del testo, uno sguardo non banale sulla quotidianità di una storia d’amore precariamente contemporanea. Buono il gioco delle allitterazioni, giusta la dose di ‘impegno’. Dolcenera ha anche questa volta le carte in regola per giocarsela fino alla fine.

Ecco il testo della canzone: