Il cinema, un mondo sfavillante e grandioso da sempre lusingato dal piccolo schermo grazie a tributi e prime visioni in grado di racimolare un cospicuo numero di telespettatori. Ormai i gloriosi Lunedì-Cinema, appuntamento immancabile del lunedì sera di Rai Uno è svanito, sostituito dalla trasmissioni di una miriade di fiction prodotte dalla Tv di Stato. E’ possibile trovare un’approfondimento cinematografico senza migrare ai porti sicuri offerti dal digitale terrestre? La risposta è si. Parliamo di Supercinema, il rotocalco del venerdì notte della rete ammiraglia Mediaset (non ce ne voglia Marzullo e il suo Cinematografo).
La trasmissione riporta, con sagacia e briosità, il grande cinema contemporaneo in televisione attraverso una serie di rubriche pronte ad aggiornare il pubblico pagante sulle nuove uscite della settimana, gli incassi dell’ultimo mese e le interviste esclusive dei protagonisti degli ultimi lavori lanciati sul mercato. In 25 minuti, Christian De Sica si prepara a rendere omaggio all’irriverente ciclo dei cinepanettoni, tappa fondamentale e necessaria alla sua lunga e valida carriera – con buona pace di papà Vittorio che probabilmente, dopo aver udito il suo pensiero, gli avrebbe intimato di “andarsi a coricare” come nella pellicola di Dino Risi “Pane,amore e…” – e Riccardo Scamarcio racconta il suo percorso evolutivo da ragazzaccio stralunato e inespressivo dei film di Moccia a supplente di lettere in “Il rosso e il blu”.
Spazio anche agli incassi dell’ultima settimana, alle schede di presentazione delle nuove uscite, da “The Words” con Bradley Cooper a “L’Appartamento di Atene” con Laura Morante, e alla rubrica sulle dive più amate dagli italiani che, sorprendentemente, premiano la silhouette mediterranea di Ambra Angiolini al pallore etereo di Scarlett Johansson. Il montaggio vivace e colorato, l’alternanza dei segmenti volutamente stuzzichevoli e intensi, rende il ritmo di Supercinema rapido ed esaustivo, aprendo una piccola finestra televisiva sul magico universo inaugurato dai fratelli Lumière.