A Canale 5 serpeggia da anni una passione morbosa per i titoli dicotomici: dopo L’Onore e il Rispetto, Il Falco e la Colomba, Il Sangue e la Rosa, Il Peccato e la Vergogna tocca adesso a Il Coraggio e la Passione (di Pupetta), la cui prima puntata è andata in onda ieri sera. Ma, a dispetto di questa divisione del mondo filmico in due fazioni che piace tanto a quelli del Biscione, bisognerebbe apportare una modifica e aggiungere al sottotitolo di Pupetta il terzo escluso. Così da renderlo trino, ma per niente divino: perché quell’elemento è L’Imbarazzo.
Non entriamo nelle questioni sociali e politiche che stanno attanagliando i quotidiani in queste ore, tra associazioni antimafia e critici che condannano l’esaltazione di una figura reale appartenente alla malavita. Vai a dargli torto, comunque: nelle intenzioni Pupetta non sarà un’eroina ma viene in ogni caso etichettata come coraggiosa e passionale, che non sono esattamente due difetti. Concentriamoci in ogni caso su alcuni aspetti meramente tecnici e d’immediato impatto televisivo, che è poi quello che ci interessa per definizione.
E il primo si racchiude in una semplice e sintetica domanda: non era meglio scegliere un’altra al posto di Manuela Arcuri? La fanciulla di Latina che presta il volto a Pupetta è bella, procace, piace al pubblico, sa sorridere alla telecamera, riempie con la sua vita pagine e pagine di gossip, è richiestissima come ospite nei salotti televisivi, è la testimonial perfetta di tanti e vari prodotti, ha mille qualità ma tra queste, diciamolo, non c’è una recitazione credibile, nonostante gli oltre dieci anni di esperienza e prove accumulate. Lei cerca di fare facce drammatiche, di apparire disinvolta, di dimostrare che ha studiato le battute e non le sta mica leggendo, ma non risulta mai naturale. Tantopiù se deve fare la ragazzina in un collegio quando ha 34 anni e dovrebbe sembrare coetanea del fidanzatino Bruno, il cui interprete Federico Maria Galante di anni ne ha ben dieci in meno.