Politica in TV



17
maggio

DOMENICA CINQUE, MARCO PANNELLA ALLA D’URSO: “TI VUOI ISCRIVERE AL PARTITO RADICALE?”

La politica, si sa, è il sale dei talk show. Ecco perchè tanti sono i programmi “giornalistici” che cercano di accaparrarsi i politici dell’ultim’ora, quelli che balzano all’occhio dei mass media più per quello che dicono che per quello che fanno. Uno degli ultimi tornati alla riscossa è Marco Pannella, eminente rappresentante dei radicali da più di quarant’anni, che in questi ultimi giorni è stato assediato da giornali e tv per le clamorose rivelazioni rilasciate in un’intervista esclusiva di Clemente Mimun su Chi: dichiarazioni nelle quali asseriva non solo di avere amato diversi uomini, ma di averlo fatto in costanza di unione con la propria compagna di sempre Mirella.

Dopo l’intervista di Matrix di venerdì scorso, non poteva certo mancare il faccia a faccia a Domenica Cinque, nel consueto spazio dove la Bislacca di Cologno intervista i noti personaggi della politica strizzando più l’occhio alla loro vita privata che al consueto dibattito politico; ebbene, dopo essere andati lisci con Brunetta, Gasparri, Rutelli e Veltroni, arriva il colpo di scena proprio all’ultima puntata.

All’ingresso in studio, Pannella esordisce con un autoritario Comincio io, in seguito al quale blocca le domande della D’Urso e comincia a discutere del suo amato Partito Radicale. Come ben sa Pannella, la domenica pomeriggio, tradizionalmente ad appannaggio delle famiglie, è un occasione ghiotta per parlare, soprattutto quando i giornalisti ti danno lo spazio necessario solo in concomitanza del gossip o del chiacchiericcio. Pannella racconta le battaglie dei radicali, l’aborto, il divorzio, passando per una “dichiarazione d’amore” verso Mediaset, la “tv di Silvio”, l’unica a dargli il meritato spazio di visibilità pur senza fare servizio pubblico. Ed ecco che allora lancia un’affermazione alquanto sconcertante sulla tv di Stato:

“Per me la Rai è un’associazione per delinquere”




16
marzo

IL CDA RAI CONFERMA LO STOP AI TALK SHOW: LA PALLA PASSA ALLA COMMISSIONE DI VIGILANZA

Nulla da fare. Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha confermato, nella riunione d’urgenza convocata ieri dal Presidente Paolo Garimberti, la delibera approvata il 1° marzo scorso: tutti i talk show politici resteranno sospesi fino alla conclusione del periodo elettore. La decisione, votata a maggioranza (5 voti contro 4) nonostante l’auspicio di Garimberti nel trovare un “punto di incontro” e la lettera del Presidente dell’AgCom Corrado Calabrò, cozza con la sospensione del Tar del Lazio del provvedimento varato dall’AgCom per le emittenti private, anch’esso basato sul regolamento predisposto per la Rai dalla Commissione di Vigilanza.

In altre parole, mentre Sky, Mediaset e Telecom Italia Media potranno proporre regolarmente programmi di approfondimento politico conformi alla legge sulla par condicio, la Rai sarà l’unica a doversi affidare alle sole tribune elettorali. Il CdA ha comunque dato mandato al Direttore Generale della Rai Mauro Masi di illustrare la situazione alla Commissione di Vigilanza (il cui Ufficio di Presidenza è convocato per oggi alle 13.30), a cui spetta quindi la “decisione” finale.

Il Presidente della Rai Paolo Garimberti rispetta la decisione della maggioranza ma si dichiara amareggiato “per la divisione” in Consiglio di Amministrazione e per la “mancata ripresa dei talk show”. Il Presidente della Vigilanza Sergio Zavoli, che insieme a Mauro Masi avrà il compito di trovare urgentemente una strada alternativa, ha espresso tutta la sua contrarietà alla delibera: “Si attendeva una scelta diversa in ordine all’invito di ripristinare i programmi d’approfondimento nel periodo elettorale, per i quali era gia’ stata ritenuta non obbligata la loro soppressione”.

Dura anche la reazione di Giovanni Floris:


11
dicembre

IL CDA RAI BOCCIA IL “TELEVOTO FAZIOSO” DI MONICA SETTA

MONICA SETTA, "IL FATTO DEL GIORNO"

Faziosità! Un elemento imprescindibile, per una televisione stabile“. Eh già, proprio così! E’ più difficile trovare, tra i volti noti, dei personaggi che siano politicamente super-partes, che vedere Mina al Festival di Sanremo. L’ ultimo capitolo della saga de “i Faziosi” riguarda la straripante Monica Setta, volto nuovo e vincente (in termini di auditel) del pomeriggio di Raidue, rea secondo il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo (quota PD) di mettere in scena dei distorsivi televoti sulle questioni politiche di maggiore attualità che puntualmente danno ragione a idee e personaggi del centro-destra.

Il CdA Rai ha approvato l’obiezione del suo consigliere e ha quindi “tirato le orecchie” alla Setta, bocciando il meccanismo di partecipazione popolare al suo programma “Il fatto del giorno” e ammonendola anche sui toni sensazionalistici utilizzati, nonchè sull’annuncio di notizie esclusive “acchiappa-share” poi non comunicate e prive di riscontro (su tutti, i nomi dei politici che frequentano abitualmente transessuali).

Ho la coscienza a posto” ha risposto la Setta, che ha controbattuto punto per punto alle accuse a lei rivolte: “Il meccanismo del televoto l’ho ereditato da Milo Infante che l’ha utilizzato per tutta le passata stagione a ‘Insieme sul due’; [...] I miei ospiti sono sempre per il 50% del centro-destra e per il 50% del centro-sinistra. [...] E’ vero ho detto che avrei fatto i nomi dei politici che vanno a trans, poi non l’ho fatto. Ho ritenuto che non fosse giusto nei confronti delle loro famiglie. [...] E poi ho avuto paura: ho ricevuto telefonate notturne e sms anonimi con su scritto ’stai attenta’.”





10
novembre

TRANS-EVOLUTION: IL FENOMENO TRANS COLPISCE TV, POLITICA E MASS MEDIA. MA QUALCUNO SA CHE C’ERANO ANCHE PRIMA?

Luxuria

Trans-mania fulminante. Questa è la diagnosi degli ultimi mesi convulsi, che si sono susseguiti tra scandali, sorprese e rivelazioni. Quotidiani, trasmissioni e siti web sono tutti sommersi da transgender di ogni genere e ce n’è per tutti i gusti: uomini con decolté e cosce da fare invidia alle Belen di turno, donne con barba e pizzetto, padri diventati madri e viceversa. E’ come se, tutt’a un tratto, i mass media italiani si siano resi conto improvvisamente di un nuovo fenomeno di costume, in voga già da molto tempo, ma ora più che mai legato e intrecciato alla vita di tutti i giorni. Si va dai reality show alla politica, dai contenitori pomeridiani alle storie strappalacrime, se ne parla ovunque.

Si comincia dal Grande Fratello, non nuovo al fenomeno trans-mediatico (ricordate Silvia Burgio, poi passata sul palco del Bagaglino?), che quest’anno suscita particolare curiosità per aver inserito tra i concorrenti del programma una donna con… barba e vocione; una scelta controcorrente in un ambito già di per sé anticonvenzionale. Basti vedere come le pagine di spettacolo dei principali quotidiani, dal Corriere a Il Giornale, abbiano ripreso in massa lo scoop di DM sull’identità del personaggio di Elettra ora Gabriele, per capire come l’opinione pubblica sia particolarmente attratta da questo genere di notizie.

E sull’ondata del GF, tante sono le trasmissioni dove il trans-argomento tiene banco. Nell’ultima puntata di Domenica Cinque, Barbara D’Urso si è ritrovata prima a dover intervistare direttamente Eva Robins, che ha dichiarato come ”per alcuni transessuali è importante finire il percorso con una vagina. Ma per me non è così; io lo difendo, sempre. Sarebbe come togliermi un dito, una parte del mio corpo… ”. E poi indirettamente Franco Califano che rivela inaspettatamente: “Sono stato con un trans operato, ma non c’era niente… fino alla vita tutto bene, poi dopo…brutta esperienza perché “la piccolina” non c’era… Non c’era niente, un deserto”.


30
gennaio

YES, WEEK END: 1500 AUGURI A PORTA A PORTA

Porta a Porta (Bruno Vespa e Silvio Berlusconi) @ Davide Maggio .it

Torna yes week end e lo fa per festeggiare la trasmissione che, giunta al traguardo della puntata n. 1500, più di ogni altra, da anni, incarna e assolve al difficile compito di raccontare la politica in tv. Era il 22 gennaio 1996, quando un Bruno Vespa dal viso ancora deturpato da innumerevoli nei, oggi, inspiegabilmente, scomparsi, (roba che i segreti di Fatima appaiono, al confronto, come innocenti barzellette), teneva a battesimo la sua creatura. Padrino d’eccezione il professor Romano Prodi. Il buon Vespa, incredibilmente sopravvissuto al feroce ostracismo di un’ingrata mamma Rai, inaugurava, così, una serie di approfondimenti di natura politica, ma anche di costume, cronaca e spettacolo, destinati a imprimere una svolta epocale alla tradizionalmente noiosa e povera seconda serata di Rai Uno.

Sin dal primo appuntamento fu evidente l’originalità di un prodotto televisivo che avrebbe rivoluzionato l’ormai stantio metodo di fare politica in tv, sostituendo a seriose, e spesso incomprensibili, tribune politiche, apprezzate e seguite solo da una ristretta elite di addetti ai lavori, accesi confronti e godibili conversazioni, finalmente, alla portata di tutti. Non a caso, infatti, nella puntata inaugurale, accanto a Romano Prodi, sedevano personaggi, dalla storia personale e dal curriculum professionale profondamente lontani e diversi, quali Milly Carlucci e Francesco Moser. Un’ardita mescolanza di generi che, se allora fece arricciare il naso a numerosi critici, con il tempo, avrebbe, invece, dimostrato tutta la sua straordinaria forza, dando ragione all’intuizione dello scaltro Vespa.

Quel candido salotto diverrà, così, nel corso di questi 13 anni, luogo deputato ad accordi politici di portata storica, ma anche teatro di insanabili crisi governative, tanto da meritare il nobile e lusinghiero appellativo di Terza Camera della Repubblica Italiana. Come dimenticare, d’altra parte, che Silvio Berlusconi scelse proprio quella ribalta televisiva per firmare il suo celeberrimo “contratto con gli italiani”, o che il tradizionalmente schivo Massimo D’Alema aprì, alle telecamere della trasmissione, le porte della sua casa per dare prova delle sue straordinarie abilità culinarie? Un bagaglio stracolmo di ricordi e di momenti che hanno segnato, nel bene e nel male, la storia della televisione italiana: dalla spassosa rissa fra Alessandra Mussolini e Katia Belillo (che ha segnato il record di ascolti della trasmissione registrando uno share di oltre il 60% – QUI IL VIDEO), al macabro plastico della villetta di Cogne, dall’intervista esclusiva a Saddam Hussein, in occasione dell’ultima guerra del golfo, all’annuncio, in diretta tv, dell’ uccisione di Fabrizio Quattrocchi.