X Factor non è il Grande Fratello. Per fortuna? Purtroppo? Il talent di Raidue ha sempre (o quasi) preso le distanze da certe dinamiche e certe scelte autorali, ma in un’ipotetica sfida a distanza, X Factor, quest’anno perderebbe con circa 20 punti percentuali di share. I due programmi sono diversi e fare un confronto forse è inutile, ma osservando i due format a pochi giorni di distanza, si ha una dimensione reale di quanto al programma di Raidue manchi quella capacità di coinvolgimento che solo i programmi ritmati riescono a dare.
“Che iddio ci salvi dal trash”, per carità, nessuno vuole trasformare “X Factor” in un clone mal riuscito della casa di Cinecittà; è pur vero però che le edizioni troppo ravvicinate hanno tolto ossigeno e autorevolezza al talent condotto da Facchinetti e che la “forza propulsiva della musica” spesso non basta per tenere compagnia durante tre ore di diretta. Buone esibizioni, buona musica (ieri sera Pixie Lott, ma soprattutto Francesco De Gregori) e la risata contagiosa della Maionchi, che mette allegria (e un po’ di timore) solo a sentirla. Per il resto, poco o nulla da rilevare.
Gaia e magnanima Asia Argento nel suo ruolo di quarto giudice (ricoperto quasi per l’intera puntata). Due le manche di gioco (di cui una con brani eseguiti interamente “a cappella”) che hanno portato allo scontro finale Damiano contro le Yavanna. Battaglia combattuta, ma alla fine è proprio il gruppo della Maionchi ad avere la meglio sul sempre più cimiteriale Damiano.
Dopo il salto tutti i dettagli della gara tra i talenti e le spigolose “7 NOTE” di colore della serata: