Paola Barale

Termina questa sera la prima (e unica?) edizione de La Terra dei Cuochi, talent show culinario partito su Rai 1 lo scorso 26 aprile e mai decollato, nonostante la fiducia incondizionata della conduttrice Antonella Clerici, che in questo progetto ci credeva e sperava forse di bissare il successo de La Prova del Cuoco. Ma i tempi non sono più gli stessi di quando il capostipite di tutti i programmi di cucina moderni fu lanciato e forse oggi la concorrenza è troppo spietata per non notare le pecche del nuovo nato.

Celebriamo prima il vincitore, però, anzi la vincitrice. Perché se a breve vedremo che i 120.000 euro in palio se li è presi Lapo Magni, a spingerlo sulla vetta è stata la presenza al suo fianco di Paola Barale, sua assistente nonché musa alla quale il ragazzo toglieva gli occhi di dosso soltanto perché la presenza scenica della bionda tutto pepe lo metteva in soggezione. I due hanno avuto la meglio sugli altri finalisti, Valentina Scarnecchia con Flavio Montrucchio e Viviana Dal Pozzo con Giorgio Mastrota. Alla showgirl piemontese va il plauso di aver sostenuto il giovane Lapo e averlo aiutato a farsi notare. La sua timidezza e il timore che aveva nei confronti del Super (Mega Direttore) Chef Davide Scabin, infatti, hanno rischiato di farlo finire in un angolo.

Scabin  è stato un po’ il fulcro di tutta la trasmissione, colui che decideva chi doveva vivere o “rischiare di morire” tra gli otto concorrenti e che derideva loro e gli aiutanti forse per fare il verso ad altri, e televisivamente più magnetici, chef. Era l’imponente cuoco dai capelli bianchi a dettare i ritmi dello show e, tolto lui, restava la réclame, per dirla alla Clerici. Clerici che in questo prime time ha pagato la mancanza della diretta, che dà brio alla sua conduzione, risultando insolitamente un tantino rigida.