Guglielmo Rositani



5
luglio

CDA RAI: FUMATA BIANCA PER LE NOMINE. ECCO CHI SONO I CONSIGLIERI

Gherardo Colombo

Finalmente fumata bianca per il rinnovo del consiglio di amministrazione Rai: la commissione di Vigilanza ha votato i sette consiglieri di sua competenza e ciascuno è passato con cinque voti. Si tratta di Antonio Verro, Antonio Pilati, Luisa Todini, Guglielmo Rositani, Gherardo Colombo, Benedetta Tobagi e Rodolfo De Laurentiis. Quattro voti, poi, per Flavia Nardelli che quindi non è passata al vaglio della Vigilanza. L’unico che non ha partecipato al voto è stato il radicale Marco Beltrandi.

Con il via libera di oggi la Commissione di Vigilanza Rai ha designato un nuovo Cda che dà la maggioranza ai consiglieri in quota Pdl. Infatti sia Antonio Verro che Antonio Pilati, Luisa Todini, su cui evidentemente sono confluiti i tre voti della Lega, e Guglielmo Rositani rappresentano il Popolo della libertà. Mentre, come è noto, sono in quota Pd sia Gerardo Colombo che Benedetta Tobagi. Resta confermato il sostegno a Rodolfo De Laurentiis da parte dell’Udc. A questi nomi sono poi da aggiungere Anna Maria Tarantola (la sua nomina deve passare però al vaglio della Commisione di Vigilanza) e Marco Pinto, indicati invece dall’azionista di riferimento, il ministero dell’Economia.

Vediamo ora nel dettaglio, così come resi noti da Adnkronos, i curricula dei 7 consiglieri:




24
febbraio

DOPO LE POLEMICHE, IL CONSIGLIERE RAI GUGLIELMO ROSITANI RICONSEGNA LA CARTA DI CREDITO AZIENDALE: “L’AVRA’ USATA MIA MOGLIE PER SBAGLIO”

CdA Rai

CdA Rai

3870 euro nel periodo aprile-agosto 2011 tra gioiellerie, ristoranti e negozi di Rieti (qui i dettagli): le “spese di rappresentanza” del consigliere Rai Guglielmo Rositani con la carta di credito aziendale dal valore di 10 mila euro divulgate da una fonte anonima a Repubblica hanno scatenato l’intervento immediato dello stesso Consigliere, che con una nota tramite l’Ufficio Stampa Rai ha respinto le accuse sporgendo querela e dichiarando che tali spese fossero del tutto “regolari, motivate e giustificate”.

Sarà, fatto sta che Rositani ha deciso di riconsegnare all’azienda la carta di credito delle polemiche. “Mi avete rovinato l’immagine, nella mia città cosa penseranno? Mi sento scarnificato e dolente”, avrebbe dichiarato, mentre in un’intervista a Libero ha sottolineato che l’errore è stato commesso probabilmente dalla moglie. Sulla vicenda sono comunque intervenuti i colleghi in CdA, che si son dati da fare per ricontrollare tutte le ricevute e verificare le spese effettuate, onde evitare di finire sui giornali.

Nino Rizzo Nervo ha speso lo scorso anno 1450 euro. “Per me la rappresentanza consiste nell’invito a pranzo. Due, tre alla volta. Nulla in più. E’ questione di stile”. Giorgio Van Straten, che parla di troppa esposizione sui media dell’alta dirigenza, si è invece fermato a 850 euro. Le spese di rappresentanza di Antonio Verro consistono invece in qualche omaggio floreale. Ma Rositani fondamentalmente non sembra aver colpe: l’uso consono dei 10 mila pare sia demandato agli stessi possessori, dato che l’azienda non ha fornito regolamentazioni. Giuste o meno, Rositani – che è anche Sindaco, Consigliere della Stretto di Messina SpA e artefice della Sagra del Peperoncino di Rieti – non è comunque nuovo alle polemiche sui giornali.


23
febbraio

LE “SPESE DI RAPPRESENTANZA” DI GUGLIELMO ROSITANI PUBBLICATE DA REPUBBLICA: 3870 EURO TRA RISTORANTI E GIOIELLERIE. IL CONSIGLIERE: “E’ TUTTO REGOLARE, MOTIVATO E GIUSTIFICATO”. E PARTE LA QUERELA.

Guglielmo Rositani

Guglielmo Rositani

E mica solo Augusto Minzolini. In Rai l’uso della carta di credito aziendale per spese di rappresentanza è diventata una prassi per diversi protagonisti dell’azienda. Stando a quanto rivelato da Repubblica infatti, che ha ricevuto in via anonima 11 ricevute di una carta di credito che fa riferimento all’azienda pubblica, tra i personaggi del settimo piano di Viale Mazzini che hanno usufruito in più di un’occasione di questa possibilità compare anche il Consigliere di Amministrazione della Rai Guglielmo Rositani.

Nulla di strano, fondamentalmente. Ai Consiglieri di Amministrazione viene elargito uno stipendio (lordo) di 98 mila euro l’anno, più 28 mila euro extra nel caso diano vita ai comitati editoriali e una carta di credito aziendale dal valore di 10 mila euro l’anno per le spese di rappresentanza. In merito a questa carta, non vi sono -a quanto pare- regole precise sull’utilizzo e quindi l’ “uso consono e corretto” viene demandato agli stessi possessori.

La domanda che sorge spontanea è cosa si intenda per “spese di rappresentanza” e soprattutto per “uso consono” poichè nelle ricevute in mano a Repubblica, che riportano l’intestazione Rai (o comunque sono spillate su carta intestata di Viale Mazzini) e fanno riferimento a Rositani, compaiono degli acquisti (tutti effettuati a Rieti) forse poco attinenti allo scopo.