Digital Key



25
settembre

SKY LANCIA IL PRIMO EVENTO IN 3D E SUBISCE L’ATTACCO DELLA RAI PER LA DIGITAL KEY

Sky 3D

Sono giorni importanti per Sky Italia che, da un lato, si appresta a diventare la prima televisione italiana a trasmettere contenuti 3D e, dall’altro, si trova a dover affrontare l’offensiva giuridica della Rai contro la “Sky digital key” che permette agli abbonati della tv satellitare di accedere ai programmi in chiaro del digitale terrestre.

Per ciò che attiene il primo profilo, la data da segnare sul calendario sarà il 3 ottobre con la “Ryder Cup”, cioè l’evento golfistico più prestigioso. A dire la verità la possibilità di guardare la manifestazione in tre dimensioni è per molti ma non per tutti: solo il 50% circa degli abbonati Sky, infatti, posseggono un decoder HD o My Sky HD che è condizione necessaria ma non sufficiente per potere accedere alla visione tridimensionale dell’evento.

Ulteriore requisito è – oltre ad essere abbonati al pacchetto Sport, dal momento che l’evento sarà trasmesso dal canale Sky Sport2 - il possedere un televisore 3D con annessi occhialini bicolori. Si riducono così, in misura notevole, i fortunati che potranno assistere a questa “premiere”. Sembra che questo sia solo il punto di partenza: nei prossimi mesi, l’offerta 3D dovrebbe coinvolgere anche film, serie tv ed eventi calcistici.

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18
novembre

RAI E MEDIASET CONTRO SKY: RAIUNO, RAIDUE E RAITRE DEVONO RIMANERE SU SKY E DA COLOGNO ARRIVA UN ESPOSTO ALL’ANTITRUST PER LA DIGITAL KEY

Rai Mediaset Sky Digital Key - Chiavetta Digitale Terrestre

Avremmo voluto intitolare questo post “la storia infinita” ma più che una storia d’amore vi racconteremo di una lotta continua che vede sul ring i nemici di sempre: Rai e Mediaset da una parte, Sky dall’altra.

Dopo la bagarre dei mesi scorsi, culminata con l’uscita dei canali RaiSat dalla piattaforma dello squalo australiano, molte trasmissioni dei canali generalisti Rai -presenti sul satellite - furono criptate causando, naturalmente, le proteste dei consumatori e delle relative associazioni. Ieri il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, ha sbrogliato la complicata matassa annunciando, a margine dell’audizione in Vigilanza Rai, che i tre canali generalisti potranno “scendere” dalla piattaforma Sky solo quando TivùSat garantirà la piena copertura e che, quindi, “La Rai deve stare su tante piattaforme da consentire a tutti gli utenti di ricevere le trasmissioni, limitandosi a criptare il minimo di trasmissioni“. Dunque la Rai “potrà stare su tutte le piattaforme commerciali e dovrà stare su tutte quelle tecnologiche“.

Il gruppo di Cologno, invece, ce l’ha con Sky per la questione “digital-key per il digitale terrestre” che, annunciata lo scorso Ottobre, permetterà agli utenti dotati di MySky HD di ricevere tutti i canali free del digitale terrestre trasmessi nella propria zona. Mediaset ha presentato un esposto all’Antitrust perchè “la distribuzione da parte di Sky di questa chiavetta è contraria alla normativa comunitaria e nazionale in materia di concorrenza. Le norme antitrust - infatti - non consentono a un’impresa dominante di ostacolare l’ingresso sul mercato di concorrenti mediante vendite abbinate o aggregate dei propri prodotti“.





21
ottobre

SKY E LA DIGITAL KEY DELLA DISCORDIA

SKY Digital Key

Abbiamo sbagliato questi mesi ad accorrere in massa, fiato in gola e bande nere agli occhi, all’acquisto di un decoder digitale terrestre. Rupert Murdoch, numero uno di NewsCorp, infatti, ha deciso di travestirsi da Babbo Natale e, per le strenne prossime venture, ha pensato ad un cadeau tanto piccolo quanto prezioso: la Digital Key, una sorta di pen drive definita anche dongle, che fungerà, appunto, da decoder in miniatura e renderà, dunque, il decoder d Sky “universale”.

Questa è solo l’ultima, sorprendente contromossa che Sky sembra essersi inventata nella guerra fredda e catodica ingaggiata contro i colossi Rai e Mediaset, mai vicini e fraterni quanto in questa vicenda. Ma, d’altronde, il “nemico del mio nemico è mio amico” e, pertanto, ecco spiegata la ragione del coalizzarsi di queste ultime due. La penultima mossa a noi nota era stata quella della creazione di una nuova piattaforma satellitare gratuita, TivùSat, in cui far migrare da parte di Rai-Set alcuni canali “scippati” alla temibile concorrente Sky, insieme ad altri 70 canali. Idea che, per ora, sembra non aver riscosso il successo sperato (leggi qui).

E in casa Rai stanno a guardare? Quasi. La questione della chiavetta della discordia è arrivata ieri all’attenzione di Sergio Zavoli, presidente della commissione di vigilanza vigila sulla Rai. Per discutere, in sostanza, della scorciatoia che Murdoch ha, così, imboccato, dopo che la Rai questa estate aveva deciso di uscire dalla piattaforma Sky e rendere, così, non accessibili i suoi canali agli abbonati della piattaforma. Scorciatoia che, di fatto, ha permesso a Sky di raggiungere il medesimo risultato, senza sborsare 55 milioni l’anno, ma, anzi, guadagnandoci pure con la vendita della suddetta chiavetta!

Roba, in sostanza, da far tremare i vetri di tutti i palazzi di Viale Mazzini. E, invece, sembra che foglia non si muova. Seppur si sia già in un autunno e seppur questo inverno si prospetti più gelido di quanto la Rai quest’estate poteva aspettarsi. Giancarlo Leone, vicedirettore generale della tv di Stato, salomonicamente afferma: “E’ vero, Sky ci offriva dei soldi. In cambio voleva i canali di RaiSat, ma anche tutti i nuovi canali digitali che avessimo creato: le clausole del contratto erano soffocanti. Noi abbiamo preferito creare un bouquet di canali in digitale terrestre, gratuiti, che ci portano già maggiori ascolti pari al 4,1%. Presto avremo importanti ricavi pubblicitari. La “chiavetta” Sky? Funziona sui decoder Hd, una minoranza“. Una minoranza. Sì, per ora.

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