Bestemmia



9
aprile

GRANDE FRATELLO : UN REALITY ALLA DERIVA?

Alessia Marcuzzi @ Davide Maggio .it

Dal 2000 è cambiato il modo di fare televisione.

Con l’arrivo del Grande Fratello, i professionisti dello spettacolo hanno dovuto cedere il posto a chi, pur non avendo alcuna professionalità in ambito televisivo, è riuscito a calamitare l’attenzione del pubblico.

La gente comune, così viene definita, ha iniziato a diventare parte attiva del piccolo schermo dando vita ad un nuovo corso che, non ancora giunto ad un punto d’arrivo, fa si che la nostra televisione sia, ancora oggi, in un periodo di transizione.

Scoperte le potenzialità di questo nuovo trend, la tv italiana (così come quella degli altri paesi) è stata tutta un pullulare di people e reality show, diventati croce e delizia dei telespettatori nostrani.

Si poteva contare sull’impareggiabile effetto procurato dall’immedesimazione del “pubblico a casa” nelle storie portate in televisione dalla gente comune. Pubblico curioso, e al tempo stesso felicemente sadico, di vedere una parte di se stesso, forse la più intima e la più vera, in un mondo normalmente patinato come quello dello spettacolo.

Un modo per avvicinarsi e sentirsi parte di un ambiente ritenuto irraggiungile. Un modo per sentirsi più simile agli altri.

Pian piano, le lacrime hanno iniziato ad allagare i nostri tubi catodici, le risse da bar ad entrare nelle case degli italiani e le discussioni da pianerottolo a diventare discussioni da… piccolo schermo.

Grazie alla gente comune, dicono.

Se, però, può risultare agevole definire “gente comune” quella che affolla i people show in cui, grazie alla sapiente opera del conduttore, vengono portate a galla storie singolari e spesso recondite, riesce difficoltoso poter fare altrettanto quando si parla di reality show; programmi in cui il ruolo dei protagonisti diventa evidentemente più attivo a differenza di quello del conduttore che diventa spettatore anch’esso della realtà televisiva che presenta. 




1
marzo

SANREMO 2007 : BESTEMMIA IN DIRETTA

Settimana ricca di curiosità televisive quella sanremese.

Proprio durante il Festival, ieri sera, si è replicato lo sgradevole inconveniente accaduto a L’Isola dei Famosi qualche mese fa.

Se la bestemmia in diretta sembra un prerogativa dei reality show, bisogna ricredersi.

Qualche istante prima dell’esibizione di Elsa Lila si è sentito, live, un sonoro “Porco …”.

E’ caccia aperta al bestemmiatore misterioso!

Perchè Sanremo è Sanremo!


19
ottobre

L’ISOLA DEI BESTEMMIATORI SQUALIFICATI

Massimo Ceccherini @ Davide Maggio .it

Continuo a chiedermi come mai riesca ancora a suscitare stupore l’allontanamento dal video di un personaggio per il fatto d’esser “reo” d’aver pronunciato una bestemmia in pubblico.

Pensavo che episodi eccellenti come quelli accaduti a Mastelloni, Roberto da Crema, Guido del GF & Co c’avessero abituato a queste situazioni di bigottismo intrinseco di una TV che, pur tollerando situazioni di gran lunga più deplorevoli, di fronte a frasi come quelle pronunciate da Massimo Ceccherini, non può, anzi non deve rimanere inerte.

In un paese in cui una censura ufficiale non esiste, la bestemmia fa ergere direttori di rete e produttori a giudici censuratori che, in questa maniera, riescono a incidere su un diritto personalissimo di ogni cittadino, quello inerente la libertà religiosa. 

In uno stato laico, non è accettabile!

Badate bene, chi Vi scrive, oltre ad essere cattolico, prova una sorta di epidermico fastidio nei confronti di chi utilizza un vocabolario come quello “sfoggiato” nella scorsa puntata dell’Isola dei Famosi dal naufrago espulso ma, non per questo, è pronto a crocifiggere una persona per il sol fatto d’aver bestemmiato.

Mai come in questo caso, avrei ritenuto equo e giusto il ricorso ad uno strumento che si propone d’essere espressione di una democrazia televisiva diretta, il televoto.

Gli spettatori, in questo modo, avrebbero avuto la possibilità di giudicare (e forse sanzionare) un comportamento poco gradito senza dover subire passivamente, per l’ennesima volta, le scelte di coloro che si fanno interpreti, molto spesso sbagliando, dei gusti, delle abitudini e delle tendenze di chi la televisione la guarda.

Sarebbe stato di sicuro responsabile rimettere al pubblico la decisione della questione e, allo stesso tempo, un eventuale esclusione avrebbe sortito sicuramente maggiore  effetto sul blasfemo concorrente.   

Detto questo Vi lascio al video della tanto discussa bestemmia in attesa di ritornare a parlare dell’Isola. Questa volta, però, per una situazione ben diversa che è sfuggita ai più.

Buona Visione


Dai commenti…

Mary scrive :

Stato laico sì, ma pare che la Rai non lo sia. E nemmeno Mediaset, in passato. E allora la mia proposta per il cast dei nuovi concorrenti è l’inserimento di persone stimate come:

Suor Germana, Don Mazzi, Cardinal Ruini, Claudia Koll ( ora è stata beatificata ), Padre Fedele, Frate Indovino. I collegamenti anziché con i Parenti li faranno con la Santa Sede e il vantaggio sarà che ovunque potremo seguire le gesta dei nostri eroi su Radio Maria.

I telespettatori avranno uno sconto sui loro peccati se televoteranno.





10
marzo

LE RIABILITAZIONI CHE FANNO COMODO!!!

Eva Henger

Anche Eva Henger ha fatto il suo ingresso al Grande Fratello per insegnare ai ragaaaazzziiiii l’ungherese con un corso di lingua settimanale all’interno della casa più spiata d’Italia.

Ora… a prescindere dall’utilità o dall’opportunità dell’insegnamento dell’ungherese riflettevo su una cosa ben diversa… sulla ”riabilitazione” che è stata “concessa” all’ex moglie di Riccardo Schicchi.

Purtroppo non ho potuto far altro che incazzarmi per le solite ipocrisie che “animano” il nostro bel paese e che imperano nel mondo dello spettacolo. Ci sono tanti, tantissimi validi personaggi letteralmente SBATTUTI FUORI dal mondo dello spettacolo per motivi ben diversi e ai quali, nonostante palesi “mea culpa” è stata fermamente negata qualsivoglia possibilità di riscatto(cfr Mastelloni, brillante carriera letteralmente distrutta sul nascere, per una bestemmia detta in diretta). Motivi, questi ultimi, che, dunque, urterebbero la sensibilità dei più. Motivi che, invece, a mio parere, sono espressione dell’ormai radicato modo d’essere dell’Italia e degli Italiani.

Esternamente perbenisti e moralisti e  nel privato libertini e viziosi. Tutti pronti a giudicare le pubbliche libertà altrui, tutti prontissimi a concedersi ”libertà” nel proprio privato.