Ad ogni avventura televisiva che riprende o comincia da zero l’emozione è sempre tanta. Non c’è personaggio del mondo dello spettacolo che non accenni al batticuore della ribalta quando si parte o si ricomincia. Per artisti come Paolo Bonolis l’inizio di stagione significa più che mai ennesima avventura e ripartenza. Delicata, forse più che mai. Pochi come lui hanno sperimentato tante strade e in canali così diversi tra loro, pochi possono vantare successi televisivi arrembanti, anche se a fasi.
Avanti un altro ha tutto il sapore di un test importantissimo. Anche per un conduttore dalla grande caparbietà mediatica gli esami non finiscono mai. L’ultima volta che ci ha provato con il genere del game è andata maluccio. Fattore C sembrò scimmiottare i pacchi in maniera poco spontanea e a nulla valse il potenziale Bonolis, ottimo invece, anche in replica, con Ciao Darwin e sempre accattivante in mezzo ai bambini di Peter Pan.
Il mago dell’eloquio si appresta a questo debutto dinanzi al giudizio del pubblico con alle spalle un Senso della Vita prezioso ma impopolare e con tante belle storiche pagine scritte a Cologno Monzese difficili da ripetere per la concorrenza della consolidata proposta di Raiuno e per la solita incertezza del nuovo in questo momento televisivo molto massimalista in cui o vai benissimo o sei fuori dai giri. Non si può tirare a campare (lo si è fatto fin troppo con il logoro milionario del limone spremuto Gerry mandato allo sbaraglio fino all’esasperazione con un effetto di forte difficoltà indotta che chiunque andrà ad occupare quello slot deve recuperare).