alessandro safina



5
agosto

METTIAMOCI ALL’OPERA, STASERA SU RAIUNO FABRIZIO FRIZZI AVVICINA IL TEATRO ALLA TV

Mettiamoci All’opera Fabrizio Frizzi Raiuno

Se Amici di Maria De Filippi è riuscito nell’intento di riavvicinare la danza classica al piccolo schermo, è il caso di considerare possibile anche l’esperimento che si affaccia stasera alle 21:10 sul palinsesto estivo di Raiuno, questo “Mettiamoci all’Opera“, condotto da Fabrizio Frizzi e rivolto a tutti gli appassionati della musica lirica.

Un talent-show che poco ha a che fare con i grandi numeri della musica pop, e che strizza l’occhio al mondo, anche leggermente snob, del teatro, da troppo tempo lontano dal piccolo schermo, in cui in tempi non remoti era ospitato, seppur a piccole dosi. E se i tenori in versione baby di “Ti lascio una Canzone” hanno riscosso un successo tale da poter tentare il lancio discografico, con tanto di tour mondiale, c’è speranza anche per gli otto giovani cantanti lirici, quattro soprani e quattro tenori, che stasera si sfideranno all’ultimo acuto, accompagnati da un’orchestra di ben 35 elementi, diretta dal maestro Nicola Colabianchi. A fare da cornice a questo ritorno di Frizzi in prima serata sarà il Teatro Vespasiano di Rieti, celebre per essere stato uno dei luoghi più importanti della Lirica e per la sua straordinaria acustica.

E così la Rai gioca d’anticipo, considerando che dalla prossima stagione la lirica sarà una delle materie di insegnamento nella nuova scuola di Amici, che, abbandonata la categoria degli Attori, ha deciso di dedicarsi alle impegnative arie ed opere che hanno fatto la storia della musica con la emme maiuscola. E chissà che non sia proprio la magia delle note ad avvicinare il teatro, foriero di una cultura difficilmente approcciabile da tutti, al tubo catodico, in cui si fa breccia nel cuore del pubblico attraverso il pop che piace e conquista i numeri, orfano ingiustamente delle tavole del palcoscenico. Perchè se i talent-show che già conosciamo hanno contribuito a riportare in auge il balletto, e ad avvicinarlo ai grandi numeri che fanno share, è auspicabile che anche il canto vada, seppur in parte, in quella direzione, nella speranza di riavvicinare due mondi che sembrano così incompatibili ma che potrebbero, attraverso una reciproca tolleranza, sperimentare e stupire il proprio pubblico.