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aprile

PAR CONDICIO, COLPACCIO DI RAI3: 9 PROGRAMMI SU 14 AUTORIZZATI A PARLARE DI POLITICA SONO DELLA RETE DI ANDREA VIANELLO. C’E’ ANCHE IL CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO

Fabio Fazio

Ora non ci sono più scuse: siamo in par condicio a tutti gli effetti. Il periodo di garanzia in vista delle prossime Elezioni europee era scattato il 18 marzo scorso, ma di fatto le disposizioni sono entrare in vigore solo pochi giorni fa, il 2 aprile per l’esattezza, dopo la pubblicazione dei Regolamenti sulla Gazzetta Ufficiale. Così, sono diventate operative le regole che garantiranno una parità di trattamento mediatica alle forze politiche coinvolte nella consultazione del prossimo 25 maggio.

Dopo la presentazione delle candidature, gli spazi delle tribune elettorali saranno ripartiti tra le liste dei candidati che interessano almeno un quarto degli elettori. Norme altrettanto precise riguarderanno i tg ed i programmi d’approfondimento. Nel regolamento approvato dalla Vigilanza Rai si legge che tutti dovranno uniformarsi ai criteri del pluralismo, della completezza, della imparzialità, dell’obiettività e – novità di quest’anno – dell’equilibrata rappresentanza di genere. Alcune regole sono in comune con l’Agcom, che controllerà i privati nazionali.

Per il servizio pubblico, tuttavia, ci saranno più vincoli. I direttori responsabili dei programmi Rai dovranno infatti controllare anche i contributi filmati, la composizione e il comportamento del pubblico in studio, nonché la ricostruzione delle vicende narrate, garantendo un “contraddittorio in condizioni di effettiva parità“. Nel periodo di garanzia, saranno 14 i programmi del servizio pubblico autorizzati ad ospitare i politici e, tra questi, nove sono di Rai3. Un bel colpo per la rete di Andrea Vianello.

Par condicio: i programmi Rai che ospiteranno politici

Stando a quanto riporta Il Velino, infatti, le trasmissioni che hanno chiesto e ottenuto che la responsabilità giornalistica fosse ricondotta al Tg3 durante la campagna elettorale sono: Agorà, Ballarò, Che tempo che fa, In ½ ora, Gazebo, Glob, Report, Telecamere e il concerto del primo maggio. Così, a poche settimane dalle consultazioni, gli artisti dell’evento di Piazza San Giovanni tra una canzone e l’altra potranno (s)parlare di politica senza violare il regolamento vigente. Il tutto, grazie al “timbro” della Berlinguer.

La rete ammiraglia del servizio pubblico, in compenso, avrà solo tre programmi autorizzati a parlare di politica, con la responsabilità ricondotta al Tg1 di Mario Orfeo. Si tratta di Unomattina, l’Arena di Massimo Giletti e Porta a Porta di Bruno Vespa. La testata del Tg2, invece, offrirà ospitalità a Virus ed a 2Next. Per tutti gli altri programmi in palinsesto, divieto assoluto di parlare di politica.

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5 Commenti dei lettori »

1. MisterGrr ha scritto:

8 aprile 2014 alle 12:02

Peccato, e dire che non mi sarebbe dispiaciuto sentire la Balivo a Detto Fatto e la Pia a Sua Immagine parlare di politica, così esperte e meticolose



2. mugnezz ha scritto:

8 aprile 2014 alle 12:56

prepariamoci a sentire le peggio cagate su rai3



3. Davide ha scritto:

8 aprile 2014 alle 13:48

E vai con le sinistronxxate :D



4. Tommi ha scritto:

8 aprile 2014 alle 14:42

Mi stupisce che La vita in diretta non sia rientrata sotto il Tg1, è già testata oppure rinuncia alla politica e all’attualità?



5. Andrew ha scritto:

8 aprile 2014 alle 15:15

Ok tutti i programmi che hanno ottenuto l’ok per continuare a parlare di politica, ma non riesco proprio a comprendere come mai l’abbiano dato anche al concerto del primo maggio!!! Suonare solo della bella musica non basta? A sto punto fanno bene se lo danno anche alla D’urso, tanto………



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