Il Vaticano ha mandato all’inferno La7. E non ci ha messo molto; giusto il tempo di un amen. A poche ore dall’ultima puntata de Gli Intoccabili, l’approfondimento giornalistico curato da Gianluigi Nuzzi, la Santa Sede ha emesso una nota nella quale si è lamentata per le “accuse molto gravi” che sarebbero emerse nel corso della trasmissione. L’inchiesta di La7 mostrava un carteggio tra mons. Carlo Maria Viganò e il Papa, nel quale l’alto prelato denunciava presunti episodi di corruzione avvenuti all’interno delle mura leonine.
Ma la Santa Sede non ha gradito. Tanto che il portavoce della Sala Stampa Vaticana, Padre Federico Lombardi, ha minacciato di adire le vie legali “per garantire l’onorabilità di persone moralmente integre e di riconosciuta professionalità, che servono lealmente la Chiesa“. La nota dei Sacri Palazzi si è riferita a La7 parlando di ”discutibilità del metodo e degli espedienti giornalistici“ e di informazione faziosa. Toni severi, che hanno il sapore di una ’scomunica’ mediatica nei confronti della rete terzopolista.
“Noi abbiamo fatto il nostro dovere di cronisti e ci siamo trovati di fronte, forse per la prima volta nella Storia della Chiesa, un vescovo che denuncia vicende che ritiene di corruzione e le mette nero su bianco nei confronti del Santo Padre”
ha replicato il conduttore de Gli Intoccabili Gianluigi Nuzzi, rivendicando l’onestà intellettuale che caratterizza la realizzazione delle sue inchieste.
Il giornalista ha poi spiegato di tenere in massimo conto quanto scritto da padre Lombardi, annunciando che nella prossima puntata darà voce anche alla posizione del Vaticano. Operazione peraltro già effettuata anche mercoledì scorso, quando Gli Intoccabili ospitarono Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano.
“Inviteremo anche padre Lombardi in studio se lui ritenesse di dovere aggiungere qualcosa rispetto alla sua nota. Per il resto non posso che ribadire che noi facciamo i giornalisti: cerchiamo le notizie, le verifichiamo e le mettiamo in onda” ha concluso Nuzzi.
Ad un’analisi meramente televisiva, ci sembra che il giornalista di La7 non abbia ‘peccato’ nella realizzazione del suo programma. L’inchiesta de Gli Intoccabili, infatti, appariva ben documentata e nel dibattito in studio veniva dato spazio all’espressione di più voci. Inoltre la trasmissione era scevra da qualsiasi anticlericalismo preconcetto che avrebbe automaticamente compromesso la credibilità del lavoro giornalistico.
“Sveleremo i segreti senza l’ipoteca del pregiudizio” aveva assicurato Nuzzi in un’intervista a DM. Una dichiarazione di intenti che ci sembra sia stata rispettata fedelmente.
1. masayume ha scritto:
27 gennaio 2012 alle 16:27