Dopo la millenaria querelle se sia nato prima l’uovo o la gallina, o quella che vede scontrarsi schiere d’esperti, avente ad oggetto la presunta scomparsa delle mezze stagioni, sembra che l’umana specie sia destinata a tormentarsi per i prossimi secoli cercando invano risposta ad un terzo e non meno difficile quesito: smetterà mai, Morgan, la sua annosa crociata contro tutto e contro tutti?
L’ex leader dei Bluvertigo, nonché ex compagno di Asia Argento ed ex giurato (ormai è ufficiale) di Xfactor, ieri, nel corso di uno spettacolo pubblico tenuto a Villorba, non ha perso occasione per lanciare un’ennesima provocazione acchiappapolemiche. Chiamato ad esprimere il suo parere sulla prossima edizione del talent show di Raidue ha dichiarato:
“Masi, Liofredi, Mazza, siete fuori legge, siete dei cow-boys. Non mi hanno detto che non avrei fatto X-Factor, mi hanno fatto trovare dei giornali in cui si diceva che Elio mi avrebbe sostituito e io penso che anche un operaio che va al suo tornio e trova un altro al suo posto si indigna e reagisce”. Come se non bastasse il personaggio più chiacchierato degli ultimi tempi minaccia per questa sua presunta epurazione di fare causa alla Rai non appena terminata quella legata alla patria potestà della figlia. Morgan novello martire dunque?
Diremmo proprio di no, visto che anche il populistico paragone del tornio ci sembra francamente un po’ troppo anche per chi, come lui, si vanta da anni di battersi per i diritti dei lavoratori.
Non ci risulta che Marco Castoldi abbia da recriminare alla Rai un trattamento scorretto o poco rispettoso di quello che è stato il suo operato all’interno dell’azienda. Ma poi il suo comportamento nei confronti dell’azienda come potremmo mai definirlo? Che piaccia o no, è una regola nota a tutti (anche a Morgan, ne siamo certi): chi ha il privilegio di utilizzare un mezzo pubblico ha una grande responsabilità nei confronti del “fruitore finale” e proprio per questo si ha il dovere di astenersi da dichiarare, senza porsi alcun freno, ciò che si vuole e quando si vuole.
Lungi da noi, sia ben chiaro, condannare l’uomo Castoldi, per il quale manifestiamo tutta la nostra solidarietà, ma ciò che contestiamo, e che continueremo a contestare è l’artista Morgan, per il quale le regole, più che dell’azienda pubblica proprio della normale convivenza sociale, impongono un freno necessario perchè non si possa dire che ci siano creati scomodi precedenti. Parliamoci chiaro, non stiamo dicendo che la tv debba essere moralista ma pensiamo di non sbagliare affermando che una cosa sono le tette e i culi delle tante soubrettine che invadono il nostro schermo un’ altra sono le affermazioni di chi dice, per poi pentirsi e per poi però ribadirlo ancora, che la droga possa essere usata a scopo terapeutico.
Probabilmente, Morgan dovrebbe desistere dal continuare questa battaglia persa in partenza, quantomeno a livello etico, e una volta deposte le armi concentrarsi a ricostruire l’immagine e l’identita’ di un artista che, senza ombra di dubbio, avrebbe ancora molte cose da dare e da dire.
1. sirgeorgebest83 ha scritto:
8 giugno 2010 alle 15:21