A testa bassa e a schiena curva, Simona Ventura sceglie di rispondere ad Aldo Grasso, che dalle pagine del Corriere aveva tuonato “ L’Isola della Sventura. (…) sarà anche governata da una conduttrice che urla come una pescivendola e minaccia i concorrenti di farla sparire dalla faccia della tv (..), nel peggiore dei modi : un arrogante sberleffo.
Durante la trasmissione Quelli che il calcio, Mona Nostra è stata protagonista di un filmato nel quale “intrufolandosi” nella rubrica che Grasso tiene su Corrieretv si dimena sulle note della canzone pop porno, le cui parole risuonano emblematiche: “Tu sei cattivo con me perchè mi guardi come fossi un’attrice porno”. La ciliegina su una torta che la conduttrice aveva iniziato a preparare durante la scorsa puntata dell’Isola dei Famosi in cui aveva replicato, in maniera meno esplicita al critico televiso, dichiarandosi ”orgogliona di essere una pescivendola“.
Ma alla Ventura non è bastato e nell’ultima puntata di Quelli Che il Calcio è andata a ruota libera. Lei che invita i suoi famosi a confrontarsi, a utilizzare l’arma della dialettica si è comportata nell’esatto opposto. Lei che aspira a diventare una della primedonne indiscusse del piccolo schermo italiano avrebbe dovuto preferire l’autocritica evitando di mostrarsi così vulnerabile. Un’occasione in cui avrebbe potuto prendere spunto da Costanzo e gentil consorte che, criticatissimi da Grasso (in particolare il primo), preferiscono ignorarlo o, al limite, replicare con pacatezza nei luoghi e con i modi adeguati.
Nel caso in questione, tra l’altro, Grasso oltre a non aver scoperto nulla di nuovo, visto che è generalmente risconosciuto il “difetto acustico” della Ventura, aveva speso parole tutto sommato benevole (una rarità per il critico televisivo) nei confronti dell’Isola.
C’è da dire comunque che negli ultimi tempi le critiche di Aldo Grasso, nei confronti dei big della tv, sono sempre più “cattive” e in alcuni tratti eccessive. E la Ventura ne è stata spesso oggetto. Solo poche settimane fà , Grasso aveva scritto: “Il meno è che la Ventura, malauguratamente, ha perso l’ antica autoironia che le riconoscevamo, si veste e agisce come una Vanna Marchi rivisitata da Briatore, è diventata una cinicona, condizione indispensabile per trattare i concorrenti come dipendenti e fare della sociologia con i poveri cristi in cerca di fama”. Ciò lascia presagire che l’ultima opinione del celebre critico sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dunque, legittimo il risentimento da parte di una professionista che si vede bistratta dallo snobismo della critica, quello che non era legittimo era passare dalla parte del torto con una reazione cosi poco elegante.
1. Mauro ha scritto:
20 ottobre 2008 alle 11:21