Serpente che si morde la coda? Forse sì. Jekyll - l’altra faccia della tv, ovvero la risposta Mediaset a Blob, il suo esordio stamane lo ha fatto, lasciandoci però un enorme interrogativo: puntare tutto sull’indignatio nei confronti della televisione, in un programma televisivo dedicato solo alla tv non è un po’ un nonsense quasi da teatro dell’assurdo?
Se proprio la neotelevisione non va giù a Gianluca Nicoletti, in questo modo non rischia solo di aumentare la mitizzazione di alcuni episodi estremi, pubblicizzando il fascino di quello che ai suoi occhi appare come un ‘male mediatico’? Sparare contro tutti quei programmi di successo popolare che sono sempre citati a menadito dal mondo della cultura alta come causa dei mali del mondo non è forse troppo semplice?
Dire che la tv ha esagerato con il parlare di Morgan e poi far rivedere tutte le trasmissioni che ne hanno parlato non significa ripetere lo stesso ‘errore’? Se Blob poi vive della particolarità di dare significato alle immagini attraverso un montaggio delle attrazioni, degno della migliore cinematografia sovietica, che cancella ogni traccia palese dell’enunciazione, Nicoletti sferza insistentemente con il suo commento i volti noti della tv, rendendo questo spazio una sorta di appendice della classica rubrica da quotidiano.
Gli spunti intelligenti non mancano, e questo è doveroso sottolinearlo: come non condividere le frecciatine alla redenzione di Scattarella e di Sgarbi celebrate da Barbara D’Urso? L’esibizionismo becero dei due “perdonati ufficiali” della domenica non è andato giù nemmeno a noi, e non ci sono nipotini angelici o mazzi di fiori che tengano per capire che fa parte del teatro dell’esagerato che domina nel’infotainment, ma che in fondo in fondo al telespettatore piace, anche se è difficile trovare chi lo ammetta.
Però parlare del cane che dice ti amo ad Obama considerandolo un’aberrazione solo perchè mostrato dalla tv fa nascere il sospetto che ci sia un vizio di fondo nell’analisi, cioè quello di dare a prescindere al piccolo schermo la connotazione di mostro inguaribile, quasi pasoliniano nel suo sottofondo concettuale.
1. lauretta ha scritto:
8 febbraio 2010 alle 15:24