Belve torna con Emanuele Filiberto. Al cospetto di Francesca Fagnani, l’uomo, ospite della seconda puntata in onda domani, parla della sua famiglia:
“Mio padre ha sbagliato a non chiedere scusa per le leggi razziali (…) Mio padre è una persona che ha avuto per sua educazione un grandissimo rispetto della sua famiglia e del suo casato. Io avrei voluto che quello che ho fatto io ben dopo: mi scuso per le leggi razziali, fosse stato fatto anche prima. Però qualcosa che lui ha avuto più di me, che è il rispetto per la sua famiglia e la sua storia, non poteva fargli dire queste cose. Questo è stato sbagliato”.
Sul perché abbia sentito il dovere di fare causa ad un editore, che ha pubblicato il dizionario dei capi di stato omosessuali e bisessuali in cui si dichiarava che il nonno Umberto era omosessuale, commenta:
“Era una stupidaggine. prima di tutto non si parla dei morti, e soprattutto non si parla dei morti per dire una cosa che è una stupidaggine. Mio nonno ha avuto una moglie, ha avuto quattro figli, e tutt’un tratto fai uscire questa cosa. Si chiama una gran stronzata, scriverlo su un libro. Ma poi dammi delle prove, no? No, niente”.
Sul suo matrimonio con Clotilde Courau e le sue infedeltà, il principe racconta:
“Purtroppo sono successe; ci sono state delle spiegazioni, ci sono stati dei perdoni, non subito”.
La Fagnani chiede se il tradimento sia contemplato nelle loro vite, ed Emanuele Filiberto:
“E’ cosi, c’è un grandissimo amore e un grandissimo rispetto tra di noi, ed è andato oltre i tradimenti”.
C’è spazio anche per parlare della sua partecipazione a Sanremo, su cui l’uomo racconta:
“È stata un’operazione marketing della Rai, è la Rai che aveva chiesto della mia partecipazione a Sanremo perché era un anno un po’ debole per loro, serviva quel piccolo casino in più”.
La Fagnani chiede: “Ma era pilotato?“. E lui: “Mi hanno chiesto e a me è piaciuta l’idea”. E sulla sua posizione in classifica chiosa:
“Ma ben venga che sono arrivato secondo”.
Emanuele Filiberto si apre anche sul suo periodo più ribelle, durante il quale non nasconde l’uso di droghe:
“È una cosa che ho sempre detto. Va con il fatto di esser chiusi, introversi, di non poter affrontare l’altro in una maniera normale e sana come oggi potrei fare. Questi paradisi artificiali ti aprivano e ti facevano mostrare dei sentimenti che normalmente non avresti mai mostrato”.
Alla domanda su che tipologie di droghe abbia utilizzato:
“Ce ne son state parecchie, però a quell’epoca andava molto la cocaina purtroppo”.