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febbraio

Lazza a DavideMaggio.it: «A Sanremo per vincere, a me non piace partecipare. Ho scritto ad Orietta Berti quando ha sbagliato il mio nome»

Lazza

Lazza

E’ stato il dominatore delle classifiche nel 2022 al punto che ti viene da pensare chi gliel’ha fatto fare. Ma Lazza è ben consapevole che il Festival di Sanremo è una via privilegiata d’accesso ad un’altra fetta di pubblico e per chi, come lui, vuole utopisticamente piacere a tutti potrebbe essere la svolta. Non solo, a Jacopo Lazzarini, questo il suo vero nome, non basta partecipare, vuole vincere come dichiarato a DavideMaggio.it. A poche ore dal suo debutto festivaliero con Cenere, abbiamo incontrato Lazza nel suo quartier generale sanremese.

Intervista a Lazza

Ho letto che quando sei ansioso ascolti Mozart, quante volte hai ascoltato Mozart negli ultimi giorni?

In realtà non ascolto solo Mozart, ascolto un po’ di tutto. In questi giorni ho suonato tanto pianoforte per farmi passare l’ansia. Anche di sopra nella hall, così sfogo.

In Cenere c’è un verso che dice: “Sai che detesto che citi l’oroscopo. Ma non sai quanto con me ci abbia preso” (qui il testo completo). Abbiamo chiesto all’account Oroscopo Letterario, l’oroscopo del Leone di questa settimana. Dice che è fondamentale in questi giorni “l’espressione creativa di sé” e poi c’è una frase: “Non scordarti quanto vali”. Ti ci riconosci?

Ci ha preso. Io non sono solito credere in queste cose, sono una persona che tiene molto al fattore esclusività e la frase del pezzo nasce dal fatto che l’oroscopo parla a tutti, tutti quelli che hanno il mio segno, però poi è verità ciò che dice. Sul mio oroscopo della settimana, ci sono molte volte che sono sotto pressione e perdo un po’ il focus, dovrei ricordarmi un po’ più spesso che valgo.

In molte tue canzoni di successo, compresa Cenere, ho notato che tu ti rivolgi ad una persona, come se fosse una lettera aperta. Come mai?

E’ una situazione x, non è una roba personale autobiografica. E’ una situazione verosimile, credo ci si possa rivedere tanta gente.

E’ vero che hai scritto ad Orietta Berti perché aveva sbagliato il tuo nome chiamandoti Lazzo (qui maggiori info)?

Verità. Non è l’unica tra l’altro. Mi dà fastidio quando mi sbagliano il nome, soprattutto oggi che ho fatto un determinato numero di cose. Orietta Berti la perdoniamo perché è un mito, le mandiamo un bacione grande, con lei non me la posso prendere. Se qualcun altro sbagliasse il nome… (fa un gesto ad indicare che sono guai, ndDM)

Se lo sbagliasse Amadeus?

Amadeus non sbaglierebbe mai.

Tra l’altro ai Maneskin ha portato fortuna lo sbaglio di Orietta Berti.

Bello sbaglio quello (ride).

Come mai hai deciso di duettare con Emma?

Sul palco, nella serata cover, con me ci sarà anche Laura Marzadori che è il primo violino della Scala di Milano. Ho deciso di affiancarmi a queste due figure in primis perchè sono due donne, dunque anche un po’ per sfatare il mito che il rap sia un genere maschilista e le cose brutte che dicono su di noi etc. Io amo le donne, mi fa piacere essere sul palco con due figure così importanti e ti dirò ho scelto loro perché è come se fossero a me complementari: Emma è la parte hard core, ha un’attitudine rap, anche se non è una rapper, è molto strong. Laura è una parte più angelica, l’altro lato mio.

Suonerai il piano?

Non dico nulla.

Ho visto che alle prove ti sei esibito seduto e i fan del Fantasaremo sono in allarme perché è un malus. Canterai seduto?

Sì partirò seduto, ma poi recupererò.

Perché hai scelto di portare Cenere a Sanremo?

Avevo più opzioni proprio perché non mi piace avere solo un piano A. Sono uno che lavora tanto, ho tanti pezzi nel computer. Quando è stato sentito questo brano da chi di dovere è stato subito approvato. Ci fidiamo.

C’è un pubblico più tradizionale che non ti conosce malgrado tu abbia dominato le classifiche, ho letto anche qualche ironia sui social. Ti dà fastidio?

Il mio sogno è che ci sia qualcosa di me che piaccia a tutti. E’ abbastanza un’utopia ma faremo il possibile per realizzarlo. Nel mio disco c’è un pezzo che può piacere alla mamma, al mio fan affezionato, al fan dell’hip pop. Mi manca quella fetta di pubblico che Sanremo ha, o ce l’ho ma per vie traverse. Ad esempio il figlio che ha fatto sentire alla mamma qualcosa che poi le è piaciuto. Ma insomma vorrei che approfondissero. Me la gioco anche qua, diciamo che il pezzo che porto è per un pubblico ad hoc.

Qual è la tua canzone che più ti rappresenta?

Non lo so, una diversa ogni giorno. Tutte quelle che ho fatto mi rappresentano.

Hai 50 euro, sei alla Snai e devi scommettere su un possibile vincitore.  Su chi punti?

Me ne faccio prestare altri 100 e punto su di me.

Quindi vuoi vincere?

A me non piace partecipare.

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