20
aprile

Chi trasmetterà la Superlega? Anche Amazon si tira fuori

Superlega, diritti tv

Lo tsunami della Superlega – partito da pochi giorni e già assai vigoroso – travolgerà non solo il mondo del calcio ma anche quello delle trasmissioni tv. La nuova competizione calcistica tra i club più blasonati d’Europa porterà con sé il tema dell’assegnazione dei propri diritti tv, il cui valore secondo alcune stime si aggirerebbe attorno ai 4 miliardi di euro l’anno. Ad esserne coinvolti – direttamente o indirettamente – saranno sia i tradizionali broadcaster sia le più moderne piattaforme streaming, ormai protagoniste anche nel panorama degli eventi sportivi.

In linea teorica, proprio queste ultime realtà dovrebbero essere favorite dal nuovo progetto cui prenderanno parte 15 club fondatori (partecipanti di diritto) più altri cinque determinati da una qualificazione annuale. In realtà, al momento non vi sono certezze nemmeno in tal senso.

Nei giorni scorsi, il Financial Times aveva riferito di discussioni preliminari tra gli organizzatori della Superlega ed alcuni operatori quali Facebook, Amazon, Disney e Sky, di proprietà di Comcast, proprio in merito alla questione dei diritti tv. A stretto giro, però, sono arrivate precisazioni e smentite da parte delle stesse multinazionali citate. La più recente, in ordine di tempo, è stata Amazon Prime Video. Nel pomeriggio di oggi, la piattaforma ha fatto sapere:

Amazon Prime Video comprende e condivide le preoccupazioni sollevate dai tifosi di calcio in merito a una Superlega. Crediamo che parte della bellezza del calcio europeo derivi dalla capacità di qualsiasi club di raggiungere il successo attraverso le proprie prestazioni in campo. Non siamo stati coinvolti in alcuna discussione per questa Superlega. Siamo orgogliosi di poter offrire ai nostri abbonati Prime il calcio che conta di più per loro e di presentare l’azione nei modi più innovativi, tra cui la Champions League in Germania e in Italia e la Premier League nel Regno Unito“.

Anche Facebook aveva fatto trapelare di non essere interessata ad un accordo sui diritti della Superlega e pure Dazn si era smarcata dalle indiscrezioni al riguardo. L’intenzione dei fondatori della Superlega, però, è quella di partire al più presto (già ad agosto 2021, ma è presumibile che le contingenze richiedano molto più tempo), dunque la direzione da percorrere sul fronte televisivo non può essere una sola. Alcuni giganti del settore, del resto, hanno recentemente investito sia nei campionati nazionali sia nelle competizioni europee Uefa ed è quindi difficile che si lancino con facilità nella nuova impresa, anche perché le immagini già acquistate subirebbero una forte svalutazione dovuta anche all’uscita da quei tornei delle squadre big.

Tra le altre opzioni sul tavolo della Superlega, ricostruisce Il Sole24Ore, ci sarebbe quindi anche quella di un approdo ad una media company autonoma, con l’ingresso di fondi di private equity, sulla falsariga di quanto sarebbe potuto accadere con la Serie A in Italia. Ad opporsi a quell’ipotesi fu tra gli altri il Presidente della Juventus Andrea Agnelli, dimessosi nei giorni scorsi da Presidente di European Club per diventare vicepatron della neonata Superlega (della quale i bianconeri sono fondatori assieme ad Inter e Milan).

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