C’è seriamente da augurarsi tocchi al buon vecchio giudice Santi Licheri deliberare a riguardo, ché non sarebbe buona creanza – a essere eufemisti -, oberare i già veterotestamentari tempi della Giustizia italiana per una quisquilia di tanto imbarazzante portata. Che Rita Dalla Chiesa moderi il dibattito, che si ripristino i sassolini, le ciotolette finto ottone e la macro bilancia mandata al macero. Che il piacente Marco Senise ci dia dentro con un paio di pistolotti di relativa utilità sugli estremi della diffamazione e che Fabrizio Bracconeri, se necessario, carichi il querelante come ebbe a fare prima di lui Zidane; poi se, puta caso, a Forum non ci fosse posto, si bussi più e più volte all’aula di Veronica Maya (meglio che niente). Ma si tengano fuori le patrie procure, suvvia! Disgraziatamente però l’accordo extragiudiziale offerto al querelante è già stato rispedito al mittente: ergo, si andrà in un tribunale – un tribunale vero, reale. Ma per cosa?
Perché Marco Materazzi – lui, il calciatore dell’Inter -, ultimamente deve aver perso confidenza col concetto di ironia – magari proprio la stessa frizzante ironia che a Berlino nel 2006 gli procurò la mondiale capocciata sul costato. Di conseguenza il tatuatissimo campione nerazzuro ha deciso di querelare Marco Coliandro – lui, l’ispettore di fantasia creato da Carlo Lucarelli -, per una battuta pronunciata da uno dei protagonisti della serie, da stasera di nuovo in prima tv su Raidue.
“Materazzi se l’è presa perchè in una puntata della passata stagione un personaggio che gioca al Fantacalcio perde per colpa sua. E questa cosa non gli è andata giù“, hanno detto Antonio e Marco Manetti - a.k.a. Manetti bros., i due fratelli registi della fiction. “Mai rubare in casa dei ladri” il titolo dell’episodio in questione, “Pure stavolta s’è fatto espellere” la frase incriminata. Da qui l’incredibile ricorso alla magistratura da parte di Materazzi e la richiesta di risarcimento di un euro per ogni spettatore di quella puntata (seguita da 2.380.000 spettatori, a voi il calcolo veloce).“E meno male che io sono tifoso dell’Inter!”, l’ha presa con ironia Marco Manetti, almeno lui.