30 ore per la vita



7
aprile

30 ORE PER LA VITA 2015: LUNGA MARATONA SULLE RETI RAI MA ANCHE SU LA7

30 ore per la vita

30 ore per la vita

30 ore per la vita conferma l’appuntamento annuale in televisione e per il 2015 si appresta ad allargare gli orizzonti al fine di raccogliere il maggior numero di fondi possibile per finanziare il progetto Home, pensato per i bambini malati di tumore. Con la madrina Lorella Cuccarini, volto storico dell’associazione nonché cofondatrice, 30 ore si prepara ad una maratona dalla durata monstre di due settimane che coinvolgerà ben due editori televisivi.

30 ore per la vita 2015 – Sulle reti Rai ma anche su La7

Dal 13 al 19 aprile la maratona sarà ospitata, come ormai di consueto, dalle reti Rai, ma dal 20 al 26 aprile ci si sposta eccezionalmente su La7, che ha aderito alla giusta causa. Scopo della raccolta fondi è, per il secondo anno consecutivo, quello di garantire alle famiglie dei bambini malati una “casa lontano da casa”. 1700 bambini e 400 adolescenti si ammalano ogni anno di patologie once-ematologiche e spesso sono costretti a spostarsi in altre regioni per ricevere le cure.

I tumori non colpiscono solo i bambini, ma anche le famiglie, a cui è richiesto un grande sacrificio per seguire i ragazzi e stargli il più possibile vicino. Solo quest’anno, grazie a 30 ore, hanno pernottato nelle case di accoglienza più di 2000 famiglie per un totale di 100 mila pernottamenti. Visto il successo dell’iniziativa, quest’anno si replica e grazie alla raccolta fondi sono previsti finanziamenti per ben cinque progetti.

30 ore per la vita 2015 – I progetti da finanziare

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16
aprile

LORELLA CUCCARINI A DM: LA BELLUCCI A DOMENICA IN PER #30ORE – LA DOMENICA POMERIGGIO IN ALCUNI PROGRAMMI L’ETICA SI E’ PERSA UN PO’ DI VISTA!

Lorella Cuccarini

Lorella Cuccarini

E’ da quasi vent’anni che Lorella Cuccarini affianca alla sua attività di conduttrice, quella di madrina di 30 Ore per la Vita. Un progetto benefico, nato sulle reti Mediaset, e ora sposato dalla tv pubblica con una settimana all’anno durante la quale si raccolgono fondi per progetti di assistenza, ricerca e prevenzione. La settimana scelta per il 2013 è quella partita ieri e vedrà la padrona di casa di Domenica In ‘vagare’ per i programmi Rai cercando di sensibilizzare il pubblico. Proprio questo dà il là alla nostra chiacchierata tra beneficenza e progetti televisivi, presenti e futuri.

Ho una curiosità. Perchè 30 ore per la vita, che riusciva a coniugare intrattenimento e fini nobili, non trova una vetrina televisiva come qualche tempo fa?

E’ un programma che è nato venti anni fa, come una risposta delle reti Mediaset a Telethon. Poi, ti adegui a quelli che sono gli spazi che ti si presentano. All’interno della Rai, adesso, probabilmente questa è la collocazione migliore. Poi non si sa mai. Tutto può accadere!

A te cosa è successo?

Sto vivendo un momento di grande serenità. Sto coniugando la passione per la televisione con l’impegno sociale. Credo di avere la maturità giusta per poter essere un personaggio che spazia dall’intrattenimento puro a quello di donna che si impegna in campagne nelle quali crede.

Domenica In sarà dedicata a 30 Ore?

Ci sarà una pagina all’interno di Domenica In. Quest’anno ci occuperemo di un progetto speciale: far ripartire il cantiere per una delle ‘Case di 30 ore per la vita’, quella di Roma a Saxa Rubra. E’ una casa che si è fermata per mancanza di fondi. Servirebbe per ospitare i genitori dei bambini che vengono a curarsi al Policlinico Gemelli. La testimonial sarà Monica Bellucci che ha fatto un filmato e sarà con noi in studio. E’ un progetto che sente particolarmente.

Secondo te ci sono colleghi che fanno beneficenza per averne un tornaconto?

Io mi rendo conto che forse, in termini di immagine, ho guadagnato molto più io di quanto abbia dato. Mi sento in debito. Però credo anche che non sia importante che un personaggio si spenda per se stesso o per gli altri: l’importante è che lo faccia. Siccome la causa è nobile, se dietro c’è dell’opportunismo… chissenefrega! L’importante è che si facciano cose. Se si può mettere la popolarità a disposizione degli altri, ben venga. Poi c’è anche sicuramente chi la beneficenza la fa privatamente, in maniera più personale, senza sbandierarla ai quattro venti.

E tu?

Io ho iniziato a fare ‘30 ore per la vita’ quando ero all’apice del successo e ho continuato a farlo nei momenti di difficoltà. Non ho mai pensato a “30 ore” come a qualcosa da sfruttare. E’ stato un impegno che mi ha aiutato ad avere una consapevolezza diversa della mia forza come personaggio; e poi a non perdere mai quel contatto con la realtà e i problemi del quotidiano.

Non ti sei scocciata di Domenica In?


16
aprile

UNA VOLTA ERANO… 30 ORE PER LA VITA!

Trenta Ore per la Vita @ Davide Maggio .it

Può un programma televisivo seguire il destino, non sempre facile e positivo, del proprio ideatore o conduttore?

Stando a quanto accaduto negli ultimi tempi a Trenta Ore per la Vita, pare proprio di si. La maratona benefica tornerà, dal 21 al 27 Aprile, sulle reti Rai in una versione rivista, corretta ma decisamente bistrattata dai responsabili dei palinsesti. A circa una settimana dalla messa in onda non sembrano ancora definiti tutti gli spazi che ospiteranno una staffetta che avrà il compito di raccogliere fondi a favore delle donne malate di AIDS in Africa.

Sembrano lontani i tempi in cui l’iniziativa, nata nel 1994 da un’idea dell’Associazione Italiana Mille Ore per la Vita-Onlus, rappresentava un vero e proprio fiore all’occhiello delle reti del Biscione che attraverso volti amatissimi della propria scuderia, Cuccarini e Columbro su tutti, riuscivano in maniera convincente ad offrire un prodotto che coniugava il binomio di commerciale con sociale. Nel corso degli anni la risposta di Mediaset a Telethon, oltre ad aumentare la propria credibilità, andava via via consacrandosi come evento televisivo, più volte premiato con il Telegatto e con ascolti più che dignitosi. Qualcosa, però, ad un certo punto non è più andato più per il verso giusto. Un pò come la carriera della sua madrina, Lorella Cuccarini. Alla rottura della collaborazione tra “la più amata dagli italiani” e Canale5, datata 2001, è seguito un impressionante parallelismo fatto soprattutto di difficile collocazione ed ingiusto ridimensionamento nel panorama mediatico. Mediaset, infatti, dopo il divorzio dalla sua ex “pupilla” rispedì al mittente anche “30 ore”, preferendole La Fabbrica del Sorriso. Da allora, i mancati trionfi della Cuccarini anche a viale Mazzini non hanno certo giovato alla sua maratona benefica che, dopo una timida adozione da parte della Rai2 di Marano, è stata nuovamente messa in soffitta, spinta da un deludente 5,46% in prima serata. Al resto ci ha pensato il non idilliaco rapporto Cuccarini-Del Noce e, alla pausa forzata dalla tv per la show girl, è seguito uno stand-by di circa un anno anche per l’iniziativa solidale.

Oggi, dopo una non indimenticabile edizione condotta lo scorso anno da Tiberio Timperi, la manifestazione torna sulle reti Rai con tante differenze rispetto agli esordi. Poca promozione, nessuna prima serata e l’assenza alla conduzione di una Lorella Cuccarini che, indiscutibilmente, ancora oggi rappresenterebbe la migliore padrona di casa.