Ieri, durante la terza giornata del Roma Fiction Fest 2012, sono stati premiati i vincitori e i finalisti del Premio Carlo Bixio, il riconoscimento dedicato allo scomparso fondatore della Publispei, la casa di produzione di fiction di successo come I Cesaroni, Tutti pazzi per amore e Un Medico in Famiglia. Ad aggiudicarsi il trofeo, che andava a premiare la Migliore Sceneggiatura originale, è stato Vlad e lo scudo elfico (My first life) di Davide Aicardi e Marco Renzi. La storia narra di un gruppo di adolescent, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ciascuno con le proprie difficoltà e i propri problemi di relazione e di un gioco virtuale online che rappresenta per ognuno di loro la possibilità di vivere una seconda vita.
Secondo la giuria, presieduta da Gabriella Campennì Bixio e composta dal neo direttore di RaiFiction Eleonora Andreatta, dagli sceneggiatori Ivan Cotroneo e Sandro Petraglia, dai registi Riccardo Milani e Francesco Vicario, e dal Capo area di Fiction Mediaset Francesca Galiani, la serie vincitrice rappresenta “un ritratto convincente dei giovani d’oggi, con un impianto originale, sostenuto da dialoghi credibili e personaggi reali e sinceri.“
Le altre serie in gara arrivate in finale sono invece: Un anno passa in fretta, di Alida Musumeci, racconto di un nucleo familiare composto da un padre e quattro figli, che posa l’accento su un’assenza, un mistero, e le quotidiane difficoltà degli affetti; Aspettare prima di andare a dormire, di Giancarlo Germino e Valentina Macaluso, tragicomica storia dell’elaborazione di un lutto, con una protagonista stravagante e imprevedibile.
Sempre in finale sono approdate Botte botte, stelle stelle, di Dario Dellino e Valentina Silvestri, un copione che ruota intorno alle questione modernità/tradizione e si radica nella tradizione italiana, innestandola con numerosi momenti di attualità; e Il velo di Maya, di Monica Elia, Davide Orsini e Vincenzo Sangiorgio, una serie inconsueta che coniuga il thriller, il paranormale e una forte dose di ironia, narrando le vicende della protagonista, una specializzanda in Medicina Legale.
Va ricordato infine, che la prima edizione del Premio è stata promossa dall’associazione Produttori Televisivi (Apt), Mediaset e Rai con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il Patrocinio del Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione/Dipartimento della gioventù.
1. Roberto ha scritto:
3 ottobre 2012 alle 19:49