I suoi antecedenti storici sono “Teste di gomma” (trasmesso da Telemontecarlo nel biennio 1987-88) e, soprattutto, “Gommapiuma” in onda su Canale5 nel 1992: a divertire i telespettatori italiani non erano comici in carne ed ossa ma le battute pronunciate da divertenti pupazzi che raffiguravano i protagonisti della politica e dello spettacolo in voga in quegli anni. A distanza di tanto tempo, la Palomar di Carlo Degli Esposti ci riprova e lancia “Gli Sgommati”, la nuova striscia quotidiana con la quale Skyuno scopre l’access prime time, a partire dalle 21 per otto minuti nei giorni feriali.
Gli Sgommati, come si evince dall’inequivocabile sottotitolo “La satira è uguale per tutti”, rappresenta una grande novità per l’inerte e impaurita televisione italiana: è l’unico programma in cui la satira politica occupa uno spazio centrale (Vauro o Elio, ad esempio sono soltanto delle parentesi all’interno delle trasmissioni che li ospitano). Uno show estremamente attuale – ogni mattina, rassegna stampa alla mano, gli autori (che possono contare sul contributo di Paolo Rossi) scriveranno i dialoghi ispirandosi alle principali vicende del giorno – ispirato all’omologo francese “Les Guignoles” e al britannico “Spitting Images”.
A dominare la scena saranno i pupazzi con le sembianze di politici di destra e di sinistra – esilarante il promo con un Nichi Vendola in versione poeta che declama la poesia “If” di Kipling, riadattandola ai precari italiani – “moderati” da un Aldo Biscardi in lattice che lancerà dallo studio della trasmissione gli “sgub” e le “bombe” tipiche del suo stile giornalistico, ma col passare delle puntate entreranno in scena anche le sagome di personaggi come Luca Cordero di Montezemolo, Roberto Saviano e Antonio Cassano. Nelle prime puntate si noterà l’assenza di Silvio Berlusconi, anche se gli autori promettono che il premier spunterà sugli schermi di Skyuno “all’improvviso“.
Un programma impensabile per la lottizzata tv generalista come si evince dalle parole di Degli Esposti: “A Sky le cose si possono fare senza censure e con un linguaggio nuovo per la satira“, d’altronde la chiusura di Gommapiuma dopo solo sedici puntate non va imputata all’auditel (punte di 4 milioni di spettatori in seconda serata) ma, probabilmente, ai fastidi di qualche politico poco dotato di sense of humor.
A contribuire al successo del programma dovrebbero essere anche il distacco che gli italiani (specie in questi ultimi tempi) sembrano avere per le questioni politiche e il fatto che, grazie a…Cielo, le gag potranno essere viste anche in chiaro alle 13 del giorno successivo alla messa in onda in “prima tv” su Skyuno.
1. marilena ha scritto:
8 aprile 2011 alle 13:58